Amici 23 inediti pagelle del critico musicale
Matthew – Fammi
L’inizio di questo brano mi ha fatto pensare alle atmosfere di Mahmood, poi invece l’inciso il cantautore italo/egiziano si è trasferito in quel di Carrara, trasformandosi in Irama, per poi diventare negli allunghi dello stesso il suo attuale compagno di merende Rkomi. La personalità non emerge certo in questo brano che vorrebbe avere piglio rock contemporaneo, ma così annacquato dagli immancabili effetti vocali finisce con l’essere un ibrido che, come detto, somiglia a più cose. Unica agevolezza? E’ orecchiabile.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐
Mida – Rossofuoco
Ballata che racconta di quando la passione ed il desiderio diventano la pietanza principale di un amore. La costruzione è piuttosto classica anche se è mascherata di modernità da un uso un tanto all’etto di autotune. Troppo per riuscire a capire una personalità vocale, così come, anche qui ben 5 autori per 2 minuti e quaranta di canzone. Andrebbe bene se ci fossero idee però all’interno. Ma se il risultato è comunque una ballata di maniera, tutta figlia di lavoro di studio e di effetti sulla voce e senza uno strumento uno… a che son serviti, ad aggiungere i pensierini?
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐
Holy Francisco – Tananai
Giovanissimo lui e giovanissima, forse anche troppo la canzone che un po’ nel mood mi ha dato l’idea della 50 Special di Cremonini all’esordio al tempo dei Lunapop. Il senso del pezzo è abbastanza eloquente e anche poco forbito come sanno essere gli adolescenti fra loro. Questo mi sta pur bene perché il pezzo è rappresentativo si chi lo canta. Il problema è che però c’è davvero pochino di senso artistico, anche perché semplicemente già fra un paio d’anni, sarà stonato pure in bocca a lui. Tuttavia è innegabile che quel “papapaparappa” è un gancio potente che si fa ricordare e per chi vuole emergere mica è poco? Promosso con beneficio del dubbio.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Mew – Mercoledi mai
C’è anche lei fra i ben sette autori di questo pezzo che, seppur scorrevole e nell’insieme piacevolmente orecchiabile, è così semplice sia nell’arrangiamento, che pesca suoni non certamente innovativi, che nella melodia che distingue semplicemente strofa da inciso senza nessuna variazione complicata, che resta solo il testo… ed allora cosa hanno scritto ognuno una frase a testa compresa di punti e virgole?
Come dicevo il brano è certamente appetibile dal punto di vista radiofonico, però non riesce a mettere in luce le doti d’interprete che invece Mew sta tirando fuori all’interno della scuola. Il proverbio dice “bella ma non balla”, giusto? Qui (e mi riferisco alla canzone), carina è il massimo che posso dire.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Petit – Che fai
Anche il giovane napoletano è piuttosto schiavo dell’autotune e qui è messo al servizio di un pezzo leggero, su un amore che si insegue, su un sound che probabilmente avrebbe strizzato meglio l’occhio alla bella stagione. L’inciso è ficcante, di quelli che ha l’attacco che ti resta in testa e persino chi non è napoletano, perché in esso attacca il dialetto, lo può capire e ricordare facilmente. Non è cosa da poco.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Stella – Venere
Importante il cambio marcia fra strofa ed inciso, poiché l’avvio del brano sembrava bollare la scelta come un po’ troppo classica. Invece il passaggio “clubbing” giova anche alla cantante che ha così la possibilità di giocare con le dinamiche ed il ritmo. Resto però basito dall’uso anche qui di effetti sulla voce. Diamine se pure su una che canta bene stiamo ad effettare, facciamo cantare direttamente i computer. Tanto poco ci manca!
Sei+
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+
Holden – Dimmi che non è un addio
Brano melodico arrangiato in chiave attuale, con tanta lavorazione sulla voce di cui sinceramente sembra che Joseph non abbia poi così bisogno. Ed allora mi chiedo: possibile che per piacere alle nuove generazioni si debba sembrare dei cantanti scarsi? Il brano è scritto da lui stesso ed è costruito bene, con gli giusti equilibri fra strofa ed inciso e soprattutto con senso di completezza nonostante non arrivi a tre minuti di durata. Anche il testo è compiuto e parla di un amore che vive una crisi con lui che ha bisogno di sentirsi dire che non è un addio, anche perché se non lo è, lo sembra proprio.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
Lil Jolie – Follia
Scorrevolezza pop che qui non copre anche le possibilità da parte della nostra di dimostrare anche quale brava cantante sia. Voce particolare ma anche particolare è il modo di articolare la voce, di fraseggiare, di saper giocare con le dinamiche. Basti pensare che persino un brano piuttosto semplice come questo in realtà le permetta già di giocare con tre intenzioni interpretative diverse, tutte affrontate con padronanza. Avrei aggiunto uno special.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Sarah Toscano – Touchè
Un po’ “Gorilla” di Bruno Mars, di cui in alcuni passaggi puoi cantarci tranquillamente quel “uh uh , uh uh” che era il gancio di quel pezzo lì. Resta un brano sfizioso, forse un po’ più estivo, ma comunque interpretato con la giusta padronanza, la giusta leggerezza un filo indisponente, necessaria per ammettere fra le altre cose che un fiore è bello… finchè non diventa bouquet! Appropriata
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐