Amici 22 pagelle nuovi inediti
Cricca – Australia
Brano un po’ fragilino, prevedibile nel testo e piuttosto povero nell’arrangiamento. Rispetto alle altre composizioni di Cricca passa più per un divertissement, un disimpegno ovvio che altro.
Quattro
⭐⭐⭐⭐
Aaron – Mi prenderò cura di te
Canzone giocata su due possibilità stilistiche; la prima parte è una ballad in cui la voce graffiata di Aaron trova una dimensione comoda, e poi una seconda che invece va di accelerazione che però il vocalist sembra padroneggiare meno, come se restasse nella precedente modalità, quella ballata. Nel salire i bit la base però sembra restare dietro, come se rispettasse l’idea che la voce debba restare in primo piano. In tal modo però resta tutto un po’ flat e non viene fuori ne l’una ne l’altra, risultando al fine troppo deboluccia per le possibilità dell’artista.
Cinque =
⭐⭐⭐⭐⭐=
Ndg – Voglio di più
Incalzante proposta dalla battuta dance, che riesce a sveltire una voce porosa che è più facile adattare a proposte più lente. Avrei eliminato qualche eco nell’inciso che lo rende confusionario, salendo magari maggiormente la traccia vocale leader, per farla venire fuori con maggiore convinzione. E’ nell’insieme comunque un easy listening piacevole, che non ha pretesa oltre di far muovere i piedi e saltellare da fermi. E ci riesce.
Sei+
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+
Piccolo G – E’ normale
Chitarra che “funkeggia” su questo pezzo che ha sapori 70/80 ben misurati e che richiamano anche qualche suono rivisitato non troppi anni fa dai mitici Daft Punk. Di sicuro nei 70/80 il nostro non c’era e quindi è facile supporre che certe idee nascano più dall’ascolto del duo francese che altro. La canzone è leggerina indubbiamente, però, come nel caso di NDG prima, riesce a mettere a proprio agio la voce del nostro, che per caratteristiche anche qui di “porosità” , sta più comoda in ambientazioni slow. Adatta alla bella stagione.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
Wax – Grazie
E’ un brano ispirato e anche giusto nei contenuti per Wax; un ringraziamento dovuto a chi ci concede la sua attenzione per ascoltare la nostra arte. Sicuramente è però un pezzo che nella stesura di un album completo, sarebbe punto fermo della track list, ma non il pezzo da estrarre come singolo. Manca infatti un gancio importante che si lasci seguire e quello che ha, il grazie sparato da una seconda pista vocale, è qualcosa di troppo personale per diventare di tutti. Questo è solo un ragionamento promozionale però, il pezzo di suo, ha un perché.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
Cricca – Maledetta felicità
Canzone convincente perché riesce ad essere attuale pur pescando nella stesura delle buone canzoni che furono. Cricca qui sembra aver ben studiato il pop di artisti come Nek o come Francesco Renga, che hanno sempre saputo scrivere brani con crescendi importanti, che inevitabilmente sanno catturarti. Anche l’arrangiamento dell’inciso in doppia linea vocale mi ha fatto pensare a Nek, con cui si accomuna anche per i picchi improvvisi di voce nel mezzo di una frase o spesso solo di una parola. Attenzione, quindi, solo a non smarrire la propria personalità nell’interpretazione.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
Federica – Scivola
La giovane cantante continua a dimostrare di avere una bella possibilità interpretativa, di sapere dosare le forze del suo mezzo. Il gioco sta nelle dinamiche, ora dolci, poi più impertinenti, talvolta dritte, nette, senza spazi e tempi, altre rilassate, che concedono aperture che spesso lasciano passare poi il reale sentimento della canzone. La canzone in questione le permette tutto questo e da qui Federica può solo crescere. L’importante è saper scegliere i pezzi, dire qualche no. Qui, con La Camba & Coro, non era il caso di dirlo quel no.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Mezkal – Quattro
Interessante proposta che si articola, un po’ come il pezzo di Aaron, partendo dal sistema ballad per poi accelerare. La differenza però è la convinzione. Mezkal domina la base, non si schiaccia per pareggiare con essa. Il testo è fresco, è espressione di un ventenne che descrive il sentimento ai giorni nostri. Funziona.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Angelina Mango – Mani vuote
Ballata di grande sentimento, quello che ti fa mancare le forze, mentre ti accorgi che se ne sta andando e tu non sai come fermarlo, dove cercare quel che era, perché le mani sono vuote. Angelina ha una scrittura che è ben strutturata; riesce a dire cose importanti in tempi concentrati, tempi moderni mi verrebbe da dire ed a fornire, al contempo, alle sue composizioni quel senso di completezza, del non c’è altro da aggiungere. Il tutto è poi sempre perfettamente calibrato sulle sue possibilità vocali, mettendole in luce e permettendole anche di dimostrare tutta la sua diversità rispetto a ciò che il mondo propone.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨