19 Giugno 2017
di Direttore Editoriale
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19 Giugno 2017

L’arte dell’improvvisazione. Quando l’UFFICIO STAMPA affoga l’EMERGENTE

Il mondo della discografia è sempre più complicato e comunicare su un emergente difficile... ma quando gli uffici stampa non aiutano?

uffici stampa
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La vita è molto più semplice di come la pensiamo. C’è chi fa informazione e chi dà informazioni.
Ci sono gli uffici stampa e ci sono i siti, i giornalisti, i blogger. Vale per la musica come per altri settori dell’informazione.

Quello che si crea è un rapporto di rispetto e aiuto reciproco, tutto molto semplice e lineare. Almeno all’apparenza visto che ultimamente ho visto cose che voi um… ehm addetti ai lavori non potete neanche immaginare.

Partiamo dalla premessa che, com’è normale che sia, qualche volta con determinati “omini degli uffici stampa” ci si sta più simpatici, si perde cinque minuti in più al telefono, che tanto essere professionali non vuol dire dimenticarsi di farsi una risata ogni tanto. Anche il rapporto con un ufficio stampa, come quasi tutti i rapporti nella vita, è questione di pelle.

Detto questo rimane il fatto che gli uffici stampa e gli “omini degli uffici stampa” fanno il loro lavoro, un mestiere anche complicato a volte, e noi che scriviamo abbiamo necessità di appoggiarci a quel lavoro, molto spesso. Per avere le informazioni corrette, la foto da inserire nell’articolo e tutto quel che ci serve per fare informazione.
Fine della storia. Non mi sembra molto complicato.

Loro fanno il loro lavoro, noi facciamo il nostro. A volte possiamo aiutarci reciprocamente, altre non è possibile perché altrimenti si diventerebbe a nostra volta uffici stampa e non siti di informazione.

Nel nostro piccolo per quel che ci riguarda noi di All Music Italia cerchiamo di essere sempre rispettosi del lavoro altrui e di comprenderlo. Non sempre ci riusciamo sia chiaro, sopratutto visto che nel frattempo ai piccoli e grandi uffici stampa si sono affiancate singole persone, a volte blogger stessi, che son diventati uffici stampa. Alcuni di questi fanno un gran bel lavoro, va detto. Non faccio nomi per non fare torto a nessuno, ma ci sono persone che il progetto di un artista cercano sempre di spiegartelo con passione anche telefono e lo fanno così bene che, anche se non hai tempo e diecimila altre cose incombenti, li ascolti.

Poi ci sono altri che pensano che fare da ufficio stampa sia la stessa cosa che scrivere su di un sito.
Metti un titolo, scrivi un breve testo, magari copi la famosa grafica con il quadratino di testo nel titolo che tutti noi addetti ai lavori abbiamo imparato a riconoscere e associare al famoso ufficio stampa italiano che l’ha “lanciata”, ci inserisci una foto e via, tutto pronto.
Ecco in questi casi mi viene da dire tutto pronto un caxxo.

Spesso gli uffici stampa piccoli (o le persone che fanno da ufficio stampa) si occupano di artisti emergenti. A me personalmente arrivano ogni giorno almeno 25/30 comunicati stampa di artisti non noti, debuttanti che non hanno fatto molto ancora nel mondo della musica se non magari aver vinto qualcuno degli innumerevoli concorsi del suolo italico.

Questi comunicati stampa contengono a volte cinque/dieci righe di testo che non dicono assolutamente nulla… “il debutto di…“, “Un album dai suoni pop…“, “una canzone dal ritornello orecchiabile“. Il nulla insomma. Un nulla di fronte a cui hai tre possibilità (considerando anche il fatto che, non essendo radio noi, non ci viene quasi mai spedito il brano da ascoltare per poterci fare almeno un’idea propria di quel che si sta parlando e scriverne):

Possibilità 1: fai il copia incolla esatto di quello che c’è nel comunicato stampa sperando che le informazioni bastino a scrivere qualcosa che sia più lungo di un tweet. Ne esce un articolo senza anima e un emergente senza anima diventa ancora più invisibile di quello che, ingiustamente, è per il lettore. Utilità zero all’artista, l’ufficio stampa invece può dire “ti abbiamo fatto finire su musicadelcaxxo.it“.

Possibilità 2: vai in rete e cerchi sui social dell’artista maggiori informazioni, cerchi su YouTube video che ti aiutino a farti un’idea… insomma come un novello investigatore ricostruisci la storia. Una cosa molto figa da fare e in cui per esempio il nostro Gianmarco Regaldi, caporedattore della sezione emergenti, è modestamente un numero uno. Ma è qualcosa che non sempre si ha il tempo di fare perché il tutto necessita di diverse ore di lavoro e la mole di notizie che esce nel frattempo è vastissima… un sito generalista deve cercare di accontentare tutti i “palati” (almeno nel nostro caso).
Questa ricerca è un lavoro che non sempre puoi concederti il lusso di fare anche perché, e qui siamo sinceri, un emergente farà una cifra irrisoria di visite in confronto ad artisti noti, ma questo non è importante (almeno qui da noi), ma se devi perderci tre ore per un articolo a quel punto devi anche fare quattro conti per ottimizzare le risorse che hai. Ricordiamoci che i siti web vivono (o sopravvivono) con i clic.

Possibilità 3: cestini il comunicato stampa perché non vuoi cadere nella trappola del famoso “omino delle fotocopie” del punto 1 ma, allo stesso tempo, non hai il tempo materiale per seguire il punto 2.

Ecco il mio parere in sintesi è che gli uffici stampa dovrebbero lavorare gli emergenti in modo molto semplice e con un presupposto importantissimo: mi stai presentando qualcuno che non conosco, che il pubblico non conosce, e lo stai facendo in un momento storico in cui la soglia di attenzione di quello stesso pubblico per gli emergenti è bassissima. Devi essere tu a trovare la particolarità del tuo artista e farmela arrivare nelle poche righe tra titolo e intestazione.

Obbliga l’artista che segui a scrivere concetti che spieghino che mondo vuole rappresentare il suo disco/singolo, obbligalo a farci capire qual è il motivo per cui può provare ad occupare uno dei posti rimasti liberi nella musica e, soprattutto, picchialo sui denti se scrive cose del tipo:
– “Inizio a cantare dall’età di 3 anni…” = mio pensiero “E STICAZZI!“.
– “Canto perché è la mia ragione di vita ed il modo in cui mi viene più facile esprimermi…” = mio pensiero “ANCHE A ME PIACEREBBE MOLTO ESPRIMERMI CANTANDO, SOLO CHE NELLA MIA CAMERETTA HO UN PUBBLICO AFFEZZIONATO, FARMI ASCOLTARE DALLA GENTE È UNA GIUNGLA… QUINDI DEVO AVERE QUALCOSA DA DIRE E DEVO DIRLO IN UN MODO CHE FACCIA VENIRE ALLE PERSONE LA VOGLIA DI ASCOLTARMI.

– “Ho vinto nel 2008 la Sagra della porchetta, nel 2010 arrivo secondo alla Pignatta d’oro, nel 2012 sono tra i 60 finalisti del Festival di Rodi e nel 2014 ho vinto il premio della critica a…” = mio pensiero “IL NOSTRO PAESE È PIENO DI CONCORSI SENZA SENSO NÉ LOGICA… ELENCAMI SOLO CIÒ CHE DAVVERO HA UN SENSO, NON È QUESTIONE DI SMINUIRE ALCUNE MANIFESTAZIONI, SEMPLICEMENTE CATALIZZARE L’ATTENZIONE DI CHI LEGGE CON POCHE INFORMAZIONI CHE SIANO PRECISE E IMPORTANTI AL CONTESTO“.

Ecco un buon comunicato stampa di un emergente deve essere questo: titolo riassuntivo, piccola biografia, informazioni sul disco/singolo che colpiscano, dichiarazione efficace dell’artista, contatti social, foto STOP. E deve starci tutto in una pagina word perché quando ai concorsi vedo le biografie di emergenti lunghe tre pagine mi chiedo ma quella di Laura Pausini quant’è lunga allora? una Treccani in dieci volumi???

Come dicevo all’inizio il rapporto ufficio stampa/siti-blogger-giornalisti va molto spesso in simbiosi. Ed è fatto dal reciproco rispetto.
Penso che anche gli uffici stampa con cui ho scazzato, perché magari volevano togliessi una notizia data dal mio sito in anteprima, sappiano che io rispetto comunque sempre il lavoro altrui, sopratutto se gli altri rispettano il mio.

Poi ci sono quelli che fanno siti acchiappa clic con zero credibilità la cui notizia di punta è “Scopri il nuovo taglio di capelli di Thomas“, quelli che chiedono accrediti per qualsiasi evento nemmeno fossero un’Alessia Merz qualunque e, allo stesso tempo, sui propri social affermano di sentirsi stalkerizzati dagli uffici stampa… ecco per quelli ci sono sempre i campi di patate, da lì i selfie vengono una meraviglia. Ma del resto in quest’ultimo caso non parliamo certo di informazione no?