22 Gennaio 2018
di Direttore Editoriale
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22 Gennaio 2018

Il pubblico ha già deciso: Premio alla carriera a MILVA. Ora si aspettano risposte da Baglioni e Sanremo 2018

Attraverso una petizione firmata da oltre 3.700 persone in 1 settimana, il pubblico si è fatto sentire: Premio alla carriera a Milva

Milva
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Continua senza sosta l’appello portato avanti dalla rete (e lanciato da Cristiano Malgioglio), per assegnare il Premio alla carriera a Milva durante il Festival di Sanremo 2018.

L’affetto della gente nei confronti di una delle artiste più duttili e complete del panorama musicale italiano conosciuta e amata in tutto il mondo si sta facendo sentire attraverso l’hashtag che impazza #PremioCarrieraMilva e sulla nostra petizione online su Change.org all’indirizzo www.change.org/premiomilva che ha smosso il pubblico italiano superando 3.700 firme in una sola settimana.

Tutto questo ha permesso senz’altro di raggiungere un primo importante risultato… i media sono tornati a parlare di questa straordinaria artista… speciali in tv a La Vita in diretta, Domenica In e, proprio ieri, a Domenica Live (con la presenza della figlia di Milva, Martina Corgnati, segmento che ha registrato il boom di ascolti del programma con quasi 3 milioni di telespettatori) e decine di articoli sui giornali e nei siti web.

A tutto questo si accoda il sostegno tramite firma alla petizione o sui social da parte di decine di artisti e personalità del mondo della musica, dello spettacolo, del teatro e della cultura. Ne citiamo alcuni senza voler far torto a nessuno…

Laura Pausini, Franco Mussida, Syria, Francesco Nuti, Dario Gay, Ermal Meta, Enrico Ruggeri, Marco Masini, Rita Pavone, Fiordaliso, Virginio, Le Deva, Alessio Caraturo, Leda Battisti, Ilaria Porceddu, Nevruz, Roberta Giallo, Renato Dibì, Walter Ferro…

Marisa Laurito, Vladimir Luxuria, Rita Dalla Chiesa, Rosita Celentano, Piera Degli Esposti, Platinette, Luisa Corna John Ken Nuzzo, Jozef Opalski, Cristina Pezzoli, Stamatis Kraounakis, Margherita Levi Rosenberg, Fiorenzo Tionutti, Bruno Maccalini, Martina Carpi, Peppe Barra, Henning Brockhaus, Aldo Fallai…

Il Teatro piccolo di Milano, Filippo Del Corno (Assessore alla cultura del Comune di Milano), Emilio Russo del teatro Menotti di Milano, Alessandro Hellman…

Anna Benedettini di Rebubblica, Aldo Garzia de Il Manifesto, Paolo Giordano de Il Giornale, Leggo, Affari Italiani, il settimanale Vero, Cluster note, Non quotidiano, Stati generali, Musica 361, M Social Magazine, Recensiamo Musica, Velvet Mag…

Qualche settimanale alla ricerca del titolo facile ha titolato, accreditando queste parole alla figlia Martina: “Italiani ingrati si sono dimenticati di mia madre…“, peccato che questo non sia il pensiero di Martina con cui ho avuto il piacere di parlare diverse volte al telefono nelle scorse settimane. Martina, donna di grande cultura e intelligenza, non potrebbe mai pensare che gli italiani si siano dimenticati di Milva, a confermarglielo l’ondata di affetto giunta in questa settimana sul web.

Oltre 3.700 firme non sono poche in un paese che ha tanti problemi a cui pensare e in cui la musica è spesso bistrattata e, a volte, considerata un contorno.

Oltre 3.700 firme non sono poche per un’artista spesso lontana dai social (per motivi generazionali) e probabilmente poco conosciuta ai giovanissimi (per ragioni anagrafiche ma anche perché sono le radio e la televisione che dovrebbero portare avanti il ricordo della musica di un artista).

No, non sono gli italiani ad essersi dimenticati di Milva, ma le troppe personalità e istituzioni che fanno parte dell’ambiente della musica e dello spettacolo.
Quelle stesse istituzioni che oggi, nelle persone di Claudio Baglioni e della Commissione Artistica della Rai per il Festival di Sanremo, continuano a tacere nonostante questa straordinaria ondata di affetto da parte della gente che vede tutti concordi. Nessun’obiezione.

Milva si merita questo premio. Punto.
Sarebbe dovuto arrivare prima, forse quando nel 2011 si è ritirata dalle scene per profondo rispetto verso il proprio pubblico, consapevole di voler lasciare loro tutto quello che ha dato alla musica e non un ricordo distorto dagli inevitabili problemi che l’età porta a qualsiasi essere umano, artista o no.

Non aver dato ancora un Premio alla carriera a Milva, aspettare che sia qualcun altro a smuovere le acque e la gente a richiederlo, è qualcosa che in Italia accade troppo spesso… non siamo un paese bravo a valorizzare il nostro patrimonio artistico, in tutti i campi. Ma si può rimediare, e va fatto ora.

Va fatto cominciando con un Premio e poi ricordandosi di omaggiare l’artista e la sua musica dopo. La memoria è qualcosa di importante, il ricordo come ha detto Martina Corgnati oggi dalla D’Urso ha a che fare con il cuore.

E il cuore è quello che ci sta mettendo Martina, per amore verso la madre, la donna e l’artista. E´ cuore quello che sta mettendo Edith Meier, da sempre al fianco di Milva come assistente e legata a lei da un rapporto professionale che è diventato uno splendido rapporto umano e, sopratutto, umano che l’ha spinta a diffondere con tutte le forze petizione e hashtag. E´cuore quello che ci stanno mettendo tutte le persone che amano la musica di Milva e che, nell’unico modo a loro possibile e nell’unico posto in cui hanno realmente voce e libertà, il web, stanno richiedendo a gran voce questo riconoscimento.

Ignorarli dopo tutto questo significherebbe perdere una grande occasione… significherebbe che l’arte italiana, almeno in Italia, ha nuovamente perso.

 


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