1 Giugno 2020
di Direttore Editoriale
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1 Giugno 2020

Ripartono i concerti in Veneto per volere del Governatore Zaia. È la scelta giusta?

Dopo il live dei Nomadi è stata annunciata l'intenzione di ripartire anche con altri concerti in Veneto

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Concerti 2020. Il Veneto, guidato dal Governato Luca Zaia, riparte ufficialmente con la musica live. Dal concerto dei Nomadi ad una rassegna musicale al Castello di Villafranca.

È infatti notizia del 31 maggio che a Villafranca, in Veneto, la musica live non si ferma e così la musica del Castello per cui di sta preparando una rassegna tra musica, spettacoli teatrali e di cabaret. Un calendario ad opera del Comune di Villafranca ed Eventi Verona.

Ivano Massignan, promoter di Eventi, sta pensando di portare al Castello di Villafranca Max Gazzè, Daniele Silvestri, Levante, la PFM, Edoardo Bennato, i Marlene Kuntz e Samuel dei Subsonica.

Questo sarà possibile rispettando le norme di sicurezza imposte dall’ultimo Decreto legge. Infatti, secondo quando dichiara il promoter, “Il castello, per sua conformazione, ha passaggi obbligati dove è possibile controllare bene il pubblico.

Lo spazio può ospitare i 1000 spettatori possibili per decreto, nel rispetto delle norme. Il distanziamento individuale è mantenuto e occupa lo spazio sul prato del castello dal palco al mixer.

Ci saranno diversi gruppi di 4 sedie ciascuno, con due persone sedute ai lati opposti e questi gruppi di quattro sono distanziati oltre un metro tra loro, davanti, dietro e di lato.

È chiaro che c’è un ridimensionamento degli eventi, ma ci sarà comunque un cartellone di alto profilo. Saranno 4-5 live show più intimi ma non per questo meno interessanti. E le cifre sono indicative perché potremmo anche organizzarne di più.

La musica live quindi può ripartire fin da subito ma, solo in determinate location già di per sé predisposte per facilitare i controlli, e con artisti i cui cachet possono essere coperti dai budget dei comuni, paesi e promoter.

In tal senso Max Gazzè e Daniele Silvestri, per esempio, hanno annunciato di volersi esibire in concerti più “intimi”. Ovviamente sarà praticamente impossibile vedere live artisti del calibro di Tiziano Ferro o Ultimo, nomi che ormai hanno degli standard di live impossibili da accontentare in questo particolare momento e con il limite di spettatori imposti.

Claudia Barbera, assessore a cultura e pari opportunità ha chiamato questa serie di spettacoli a norma di legge “Villafranca non si arrende“.

E così, in pochi giorni, è il secondo evento di musica dal vivo che viene annunciato nella regione Veneto dopo il concerto dei Nomadi (vedi qui).

Questo è possibile grazie alle decisioni prese autonomamente dal Governatore della Regione Veneto, Luca Zaia.

Nonostante il Veneto sia una delle regioni più colpite dal Coronavirus, Zaia vuole comunque dare un forte segnale di ripresa come già dichiarato in un’intervista a Il Fatto quotidiano.

Il governatore ha già aperto le spiagge lo scorso 18 maggio, con esiti positivi, e aveva promesso di far ripartire musica, teatro e spettacoli a partire dal mese di giugno.

Concerti 2020, si muoverà qualcosa?

Quindi in Veneto riprende la musica dal vivo, una politica decisa e netta di ripartenza, forte di una percentuale altissima di tamponi fatti nella regione.

E le altre regioni? Per ora tacciono o, semplicemente, scelgono di andarci più caute.

Far ripartire la musica d’estate non è facile, tolti i grandi eventi impossibili da realizzare alla luce dell’attuale situazione sanitaria e delle norme del DPCM, d’estate si vive principalmente di feste di paese, di grandi sagre e concerti in piazza, ad oggi impossibili da realizzare.

Impossibili perché ingestibili dal punto di vista della sicurezza e ingestibili perché questo tipo di eventi vive anche grazie a tutta una serie di concatenazione di fattori.

I comuni ad oggi non hanno soldi e quelli che hanno li spendono per l’emergenza. Secondo il decreto legge è vietato vendere cibo durante gli spettacoli (persino al cinema non si potrà portare i Pop Corn in sala, per dire) e questi eventi prendono vita anche grazie alle cosiddette “bancarelle” che contribuiscono alla realizzazione delle feste di paese.

E il DPCM del 17 maggio (allegato 9) impone il divieto del consumo di cibo e bevande e della vendita al dettaglio di bevande e generi alimentari in occasione degli eventi e durante lo svolgimento degli spettacoli

Solo il tempo (e i primi eventi dal vivo) ci dirà se la decisione di Zaia è stata giusta, nel frattempo quel che è certo è che i contagi nella Regione Veneto continuano a scendere.

Per dare dei dati tangibili al 30 maggio in Veneto c’erano 1.612 malati su un totale di 19.146 contagiati. Un netta discesa rispetto al picco di 10.800 malati del 16 aprile.

La Regione Veneto si è portata decisamente avanti con i tamponi con il 6,75% della popolazione “tamponata” contro il 4,36% della Lombardia e il 4,71% del Piemonte.

Ma tornando alla musica, esiste quindi una possibilità concreta, ovviamente con un sacrificio e un ridimensionamento anche da parte degli artisti, che si possa tornare ad avere la musica dal vivo già quest’estate in location ad hoc per gli attuali standard di sicurezza?

Voi cosa ne pensate, ve la sentireste in questo momento di partecipare ad un evento musicale?