Venditti e le bombe delle sei (e altri misteri della Repubblica cantautorale)
C’è chi scrive canzoni per raccontare la realtà. E chi, come Antonello Venditti, è la realtà. In un’intervista epica al Corriere della Sera, ha dimostrato che, a 75 anni, non ha bisogno di inventare nulla per risultare trash: gli basta ricordare.
Tutto parte da Notte prima degli esami, scritta – racconta – dopo aver perso Simona Izzo e aver pensato “alla macchina come unica cosa rimasta”. Ma subito si vola oltre: la vera notte prima degli orali la passa a Firenze con il prof di matematica, presumibilmente a bere per dimenticare… o quasi. Poi arrivano le bombe. Quelle famose della canzone? “Non dirò mai se erano spinelli o vere bombe”. Suspense da thriller post-sessantottino.
Nel mentre, Venditti racconta di aver prodotto Rino Gaetano, di aver ignorato Battisti (“non scriveva i testi”), e di essere stato snobbato da De André in favore del gemello siamese De Gregori. Ma la vera perla arriva con la brigatista Adriana Faranda: “Abitava al Circeo. Era la più bella della spiaggia. La prima a fare topless”.
Forse, come dice lui stesso, è davvero il Forrest Gump della musica italiana: sempre nel posto giusto (o sbagliato), al momento perfetto per raccontarla grossa.
E mentre tutti sviscerano le verità storiche, lui svicola con classe: “C’è chi dice fossero bombe vere, chi spinelli. Non lo svelerò ora.”
E allora grazie, Antonello, per averci ricordato che tra Roma, il caviale sovietico, le “coppe dei campioni” e i topless rivoluzionari, c’è ancora spazio per una narrazione leggendaria.
🎭 Voto Trash: 8,5/10
🎧 Interesse musicale: eterno
🎵 Colonna sonora: Notte prima degli esami











