24 Ottobre 2014
di Disturbo della quiete pubblica
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24 Ottobre 2014

Fuga di ugole: l’incredibile armata alla conquista dei talent stranieri

I cantanti italiani stanno dando il via ad una vera e propria FUGA DI UGOLE! Perché? Cosa sta succedendo? Datemi una spiegazionie!

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Ormai la falla è aperta e non ci resta che assistere, da qui a data da destinarsi, a questa improvvisa, inaspettata e prevedibile FUGA DI UGOLE.

Non paghi dei numerosi talent trasmessi in terra italica, le aspiranti ugole d’oro nostrane sono migrate verso altri lidi in cerca di maggior fortuna. Un po’ come i nostri padri migrarono al Nord negli anni ’60 e i loro andarono in Germania o a cercare l’America… con i dovuti paragoni del caso, perché qui, per migrare in cerca di gloria, sono necessarie delle caratteristiche che nulla hanno a che vedere con le qualifiche dell’operaio del Sud che arrivava a Milano dalla campagna!
Oltre a saper cantare (almeno un’infarinatura ci vuole), bisogna pure sapere la lingua del loco!

Ché io li invidio un po’ questi che fuggono, perché loro sanno l’inglese e io no! Non mi sarebbe importato saper cantare bene, ma il fluent English è proprio figo da scrivere nel curriculum al posto del mio “inglese scolastico” (che poi dovrei specificare che io a scuola c’avevo 5 in inglese, quindi è pure uno scolastico un po’ scarsino… ma mica posso dire che il mio vocabolario è composto da quella decina di parole tipo mouse, file, hard disk, blog, hamburger e radio!).

Io comunque mica la capisco ‘sta fuga di ugole. Migrassero verso prosperi lidi, sarebbe un conto, ma i nostri prodi, se ne vanno a cantare in Albania, Messico e Portogallo (se escludiamo Andrea Faustini che se n’è andato alla corte della Ely, e non stiamo parlando della Ely Canalis, ma della Ely Elisabetta d’Inghilterra, magari punta anche a fare amicizia con Harry per andare a fare festa con lui… non sarebbe una cattiva idea, il figlio cadetto è sempre stato il mio preferito rispetto all’impettito Willy).

Che dire… la crisi del mercato discografico è ovunque, mica solo in Italia, perché il peer-to-peer e lo streaming gratuito sono fenomeni globali, non solo nostri. Quindi non riesco proprio a capire il motivo! I nostri ricercatori pluri titolati e intelligentissimi, se ne vanno all’estero perché le nostre università hanno budget risicatissimi per la ricerca… ma i cantanti? Noi non abbiamo abbastanza radio? In Albania hanno più soldi da investire nella musica di noi? Il nostro clima non è adatto ai tour estivi?

Andrea, Daniela, Ruben e compagnia bella (questa espressione la usava sempre la mia maestra delle elementari).

Il caso più semplice è sicuramente quello di Ruben Mendes che se ne è andato a XFactor Portugal, ma lui in Portogallo ci è nato, precisamente a Lisbona che viene quasi più da chiedersi perché sia venuto a fare un talent italiano… ma è romano (non mi chiedete di dove siano mammà e papà che non lo so!)… e poi vuoi mettere Er Colosséo con la Torre di Belem? No no no, non Belen, la Rodriquez qui non c’entra niente!
Ruben, quindi è tornato semplicemente a casa…

Daniela Pedali se n’è scappata in Messico dove titolano “La potente voz de Daniela” che pure io che nemmeno so che cavolo di lingua parlano in Messico (spagnolo, boh… qualcosa di simile, credo) capisco cosa voglia dire.
Comunque Daniela è residente in Messico e questo mi fa supporre che viva lì indipendentemente dalla TV.

E poi c’è l’incredibile armata che si è riversata in Albania. Per cercare di capire perché proprio l’Albania, ho iniziato da google con l’intenzione di scoprire cose tipo PIL albanese, incidenza fiscale, tasso di disoccupazione, potere d’acquisto… tutte quelle cose, insomma, di cui i TG ci bombardano la testa per ricordarci della crisi, nel caso non ce ne fossimo ancora accorti da soli.
Potrei buttare un occhio anche allo spread con i Bund tedeschi… non si sa mai. Ma prima che possa arrivare a wikipedia, trovo un recentissimo articolo del Corriere della Sera intitolato “Noi, gli italiani d’Albania” con due soggetti dall’aria colta avvolti nel loro camice bianco che subito mi fanno tornare in mente che a Tirana s’è laureato persino Il Trota!
Quindi in Albania non ci vanno solo i cantanti, ma anche informatici, PR e cuochi!!! È la nuova Eldorado ed io non lo sapevo! Avranno bisogno anche di una Mosca?
Visto che lo volevo sapere, il PIL me lo sono cercato e, wikipedia, mi ha detto che in Italia nel 2013 è stato 1.910,347 (dati in miliari di dollari internazionali che quando ho finito io l’università [quella di Sara Tommasi, tanto per intenderci] ancora non esistevano, oppure quando hanno spiegato ‘sta cosa qui, stavo scrivendo il mio nome con le penne colorate anziché prendere appunti…), mentre in Albania è 27,651 e, nonostante tutta la mia ignoranza, 1900 è più grande di 27, quindi il PIL italiano, a occhio, è un po’ maggiore di quello albanese. Quindi mi sa che non ci vanno per il PIL ed escluderei anche lo spread, che poi, diciamolo chiaramente, non è più fashion!

Non lo so proprio, ma sicuramente loro tre, Manuel, Ylenia e Matteo, un motivo per andare dall’altra parte dell’Adriatico, un motivo serio ce l’avranno avuto sicuramente, solo che io non lo capisco… non lo conosco… non lo so, insomma! Anche perché il passato è stato “all’incontrario”, con Elsa Lila che si è giocata un paio di volte la carta di Sanremo e, più recentemente Elhaida Dani che viene qui a vincere The Voice of Italy, che fa anche ridere che la voce d’Italia sia quella di una che italiana non lo è!

Provo a fare qualche ipotesi per giustificare cotanta fuga, visto che evidentemente i motivi non dovrebbero essere economici!
1) se in Albania fallisci come cantante, pare che al call center ci sia posto
2) il Made in Italy è apprezzato e un tiramisù con un piatto di pastasciutta non c’è italiano che non li sappia preparare (nel caso, basta cercare la ricetta su google e, dopo un paio di tentativi, pure io, col giusto tutorial, ce la posso fare)
3) il clima dovrebbe essere buono, infondo, pur essendo un paese balcanico, è anche un paese sul mare
4) nel caso tutte le carriere fallissero, ci si può sempre iscrivere all’Università di Tirana facendosi consigliare sui corsi da seguire dal già citato Trota che, se c’è riuscito lui, pure noi ce la possiamo fare che Trota non ci ha mai appellato nessuno (e nel mio cv, dopo la Tommasi, ci potrei mettere Bossi jr!)
5) tutta colpa di Music Farm che non lo fanno più… almeno se eri un cantante italiano in via di rispolvero, ti passavi qualche settimana alla Spa con l’all inclusive a carico della Rai che, se non serviva alla carriera, almeno faceva bene alla pelle!
6) i tuoi amici non possono vedere la diretta, quindi evitano di intasare i Social con le vostre foto di quanto avevate 15 anni, scelte appositamente tra quelle dove loro sono degli strafighi e tu, cantante, hai come minimo un brufolo con pus che fuoriesce nel centro della fronte.
7) essere straniero all’estero è figo, se dicono qualcosa che non ti piace, puoi sempre dire che non hai capito
8) non ti invieranno mai a cucinare il sabato dalla Clerici né dalla D’urso a farti un selfie come il dott. Renzi (anche se lui non si è laureato a Tirana)
9) torni in Italia per le vacanze e l’Italia per le vacanze è fantastica
10) hai un reddito prodotto all’estero e, se trovi il commercialista giusto, lui trova per te il modo di non farti pagare le tasse (e tra 5 anni, quando hai già speso tutto e non ti ricordi dove hai messo l’estratto conto della visa, se nel frattempo non è arrivata una sanatoria, ti arriva la finanza e tu, che quel commercialista non lo vedi da 4 anni e mezzo, penso solo al grande boh, il vecchio libro di Jovanotti).

Quindi faccio un appello alle nostre ugole d’oro emigrate.
Andrea, Ruben, Daniela, Manuel, Ylenia e Matteo: PERCHÈ?