Annalisa – Maschio
Ma te lo giuro su Maria
L’amore cieco è una teoria
Non parli mai di gelosia
Ma io, lo so
Anche un maschio a volte piange
La Mosca si toglie le ali per un attimo e si mette il cilicio: qui si prega, si piange e si spaccano tavoli per amore.
“Giuro su Maria” è il nuovo Amen pop, e la teoria dell’amore cieco diventa il catechismo del cuore ferito.
Il verso “anche un maschio a volte piange” apre l’abisso: siamo nel melodramma queer, tra finto maschilismo e vero martirio da story Instagram.
E quando arriva “mi venderei per tutto, per zero”, la Mosca si sente in saldo da Sephora.
Elodie & Sfera Ebbasta – Yakuza
Per me l’amore è freddo come le manette
Come le palazzine da ragazzina, che stavo al verde
Ti dice che una come me è solamente carpe diem
Solo un attimo fuggente prima del caos, della paura
La Mosca prende fiato, si infila un trench nero e sussurra: amore e crimine, chi l’ha detto che sono incompatibili?
Qui c’è tutto: le manette, le palazzine, i LED sulla sciagura e un carpe diem che puzza di resa.
Quando arriva “vuoi le ali come una DeLorean”, la Mosca si sente Marty McFly con il cuore in overdrive: Elodie guida (senza patente) verso il futuro, Sfera dimentica come si usa l’amore, e il flusso canalizzatore è una crisi di coppia in corso.
Altro che Yakuza: questa è la versione romantica del reato di recidiva sentimentale.
Alfa & Manu Chao – A me mi piace
A me mi piace dire: “A me mi piace” anche se non si dice
Mi sono accorto ieri che il cielo parte dai piedi
Mi prendi ovunque un po’ come Radio Maria
La Mosca rimbalza tra Genova e Managua e si ferma dove il cielo parte dai piedi.
“A me mi piace” è la nuova grammatica del cuore, con Radio Maria come GPS sentimentale e l’energia che matcha come un’app di incontri sponsorizzata da un frate.
È il reggaeton dell’innocenza, con le parole che si inventano da sole, e la serotonina che arriva al ritmo di “me gustas tú”.
Un elogio della semplicità che, detto fra noi, è più potente di mille metafore scolpite.











