23 Dicembre 2021
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23 Dicembre 2021

Intervista ai Serendipity, band che ha conquistato Spotify: “Il nostro progetto è nato dopo un concerto di Coez…”

Il brano, di cui è fuori anche il video, è stato scritto con Federico Baroni e Gianmarco Grande. Quest'ultimo ha curato anche la produzione

Serendipity
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I Serendipity, tre ragazzi di Bergamo, hanno lanciato negli scorsi giorni il loro nuovo singolo, Meno male, accompagnato dal video ufficiale uscito nei giorni successivi. Per l’occasione All Music Italia li ha raggiunti per conoscere meglio il loro progetto con un’intervista.

I Serendipity sono composti da Alessandro Scandella, Andrea Angioletti e Lorenzo Giannelli, tre ragazzi bergamaschi che nel 2021 hanno pubblicato in modo totalmente indipendente i brani VBCM e Ti compro l’estate, superando gli 800.000 ascolti su Spotify e raggiungendo picchi di 100.000 ascoltatori mensili.

Serendipity Meno male

Il singolo Meno male è stato scritto e composto dai Serendipity con Federico Baroni e Gianmarco Grande, che ha curato anche la produzione artistica. Si tratta di un brano dalla forte matrice pop che racconta di come si supera la fine di un amore, attraverso un ritratto tagliente e sarcastico delle classiche situazioni che accadono durante le relazioni.

Il video ufficiale, fuori come il brano su distribuzione ADA Music Italy, è stato girato da Marco Maninni a Bergamo, proprio nei luoghi simbolo della città, come il Sentierone e la ruota panoramica in Piazza Matteotti.

Eccolo qui a seguire.

Intervista ai Serendipity

Ciao ragazzi, benvenuti su All Music Italia…innanzitutto se doveste descrivervi in 10 righe, come vi definireste?

Ciao All Music Italia, grazie per l’opportunità: è un piacere poter rispondere alle vostre domande!
I Serendipity sono Alessandro Andrea e Lorenzo: tre ragazzi che amano da impazzire la musica e attraverso essa si raccontano; le nostre vite sono sia argomento che ispirazione per le canzoni con le quali comunichiamo.

La voglia di esprimerci nasce dal voler contagiare chi ci ascolta con l’energia “Serendipity“, motore essenziale del nostro progetto, per spingerlo a non smettere mai di credere nei propri sogni.

Dalla vostra bio, capiamo che il nome Serendipity ha a che fare con il destino, che sembra aver cercato di farvi lavorare al vostro progetto quasi come se ci fosse una storia già scritta. Raccontateci un po’ di quella sera al concerto di Coez…

Il concerto di Coez a Milano è stato un segno del destino. Alessandro fino a un mese prima viveva in Spagna, poi per motivi personali è dovuto rientrare in Italia. Qualche giorno prima del concerto la ragazza che doveva esserci al posto suo rinuncia e così ci ritroviamo noi tre.

Dopo avere assistito a una splendida performance di Coez, in macchina ci siamo chiesti “ma se provassimo anche noi a fare musica?”. Ora, dopo 2 anni e in modo del tutto inaspettato, condividiamo con lui alcune playlist sulle piattaforme streaming e per noi è un grande onore.

Abbiamo da subito fatto tutto questo puramente per divertimento, motivo per cui i risultati ottenuti fino ad oggi sono per noi un importante traguardo, ma allo stesso tempo un solido punto di partenza.

Il vostro nuovo singolo si intitola “Meno male”, di cosa parla e come è nato…

Meno male è nata come nascono quasi sempre le nostre canzoni: parlando tra di noi. Una mattina stavamo discutendo su come, a volte, si rimanga delusi da alcune situazioni che ci stanno a cuore ma che con il senno di poi ti portano a dire “meno male che è andata così”. Insomma, è nato prima il titolo della canzone.

Il pezzo poi è stato “costruito” in Warner Chappel grazie alla collaborazione con Gianmarco Grande, produttore, e Federico Baroni, topliner. C’è stata sin da subito una naturale sintonia tra tutti che ha permesso di scrivere e comporre quasi tutto il brano in una sola giornata.

Il video è un omaggio alla vostra città, come è stato girarlo?

È stato divertentissimo: una giornata che non ci mai! L’idea che avevamo in testa era quella di girare un video “vero”, che raccontasse la nostra realtà e il dietro le quinte dei Serendipity. Da qui la scelta di girarlo nella nostra città natale, tra le vie che più conosciamo e con la partecipazione delle persone a cui più siamo legati.

Siamo contentissimi del risultato raggiunto e ringraziamo Marco Mannini, il regista, non solo per essere riuscito a sopportarci durante le riprese (risata) ma soprattutto per essere riuscito a realizzare cio che noi avevamo in mente.

Siete esplosi nelle principali playlist indie su Spotify, come Indie Italia, Scuola Indie (di cui avete conquistato anche la copertina), Best of Indie Italia. Lo streaming, quindi, ormai fa la parte del leone nel mercato discografico e soprattutto per gli emergenti queste piattaforme possono essere un modo per farsi conoscere ma la concorrenza è tanta. Cosa ne pensate di questo scenario?

È vero la concorrenza è tanta, ma il bello è che ognuno appunto può farsi conoscere in una vetrina uguale per tutti, sta all’artista fare del proprio meglio per farsi strada. Noi non abbiamo dovuto subire un processo di adattamento perché fin da subito abbiamo usato lo streaming come mezzo di diffusione per la nostra musica e proprio grazie al seguito avuto su queste piattaforme ci siamo tolti le prime soddisfazioni.

State già scrivendo altri brani? Magari avete in cantiere un album?
In realtà di scrivere non smettiamo mai: è qualcosa che abbiamo dentro: poi, come è normale, non tutto ciò che scriviamo prende vita.
Siamo un cantiere musicale sempre aperto dal quale presto usciranno nuove canzoni.
L’album è un punto della nostra “to do list” che ci piacerebbe spuntare al più presto.