7 Ottobre 2025
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7 Ottobre 2025

Frah Quintale videointervista, “il mio album mette a posto le idee. A Sanremo dico di sì”

uovo album Amor Proprio di Frah Quintale • Titolo: Frah Quintale Amor Propri
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Frah Quintale: “Ho scritto l’album in quasi cinque anni”

Come stai oggi, Frah?

«Sto bene, sono carico per l’uscita di questo album che ha avuto una gestazione molto lunga ma giusta. Alcune cose le ho scritte nel 2021, poi le ho messe da parte per portare avanti il progetto con Coez.

Volevo che questo disco si lasciasse scrivere da solo e alcuni pezzi sono rimasti fermi degli anni. Sono contento, perché con il tempo sapevo dove andare a parare.

Ho lavorato in modo diverso dal solito: mentre succedevano cose nel lavoro e nella vita privata, ho pensato a concepire l’intero disco “in macro”. Prima ragionavo track by track; ho cambiato schema e nella mia testa sono successe tante cose».

Genere e identità

A livello musicale affonda le radici nell’hip hop e guarda a r&b, ma sei nato nell’it-pop. Come vuoi che ti rappresenti questo album?

«Le etichette le darà il pubblico. Vengo messo nel campionato dell’it-pop per una questione anagrafica, ma mi sta stretta: ho altre ispirazioni.

Io vengo dall’hip hop, non dalla “roba italiana”, ma il percepito non posso controllarlo. Il mio compito era arrivare a oggi, scrivere il disco e pubblicarlo».

Le canzoni più “vissute”

Qual è una di quelle canzoni che avevi abbandonato e poi ripreso?

«Tra le tracce più vecchie e vissute c’è quella con Tony Boy, scritta nel 2021 e lasciata sedimentare a lungo perché avevo detto tutto e mancava qualcosa. Mi sono ritrovato in studio con Tony e sono rimasto folgorato: gli ho chiesto di fare quello che sa fare».

Temi, mood e collaborazioni

Che tipo di disco è nel complesso?

«Ci sono varie sfaccettature: solitudine, ricerca di sé, lutto, la capacità di lasciare andare e il coraggio di interrompere un amore.

Amor Proprio è la campana di tutte queste tematiche e dentro c’è un po’ di tutto, con un mood voluto, autunnale. Il disco ha immagini precise legate alla fine dell’estate».

Colapesce, Tony Boy… parliamo di Joan Thiele e dei feat mancanti.

«La collab di Sanremo è stata una roba spot: consideriamola come “terza”, ma sono due in realtà. Rispetto a Occhi da Gangster, il pezzo è nato con il producer e mi piaceva che il tema avesse riferimenti cinematografici: lei ne ha messi molti nel suo album.

Con Silvano (Coez) ce lo siamo detti: abbiamo appena chiuso un disco insieme ed era giusto che ognuno si concentrasse sulle proprie cose. Sarà ancora più figo, in futuro, tornare a collaborare.

Avevo anche un feat con un artista che non ti dirò, molto figo, ma sono stato “balzato” e va bene così. Se avessi messo quell’altro brano sarebbe stata una nota stonata: le canzoni erano ottime così».

Sanremo sì o Sanremo no?

«Sanremo sì, ma non so quando. Sono sempre stato per il no, ma quest’anno sono andato con Joan per capire la situazione e come funziona il carrozzone. È stata un’esperienza bella e interessante.

Il pubblico della tv non è il primo ricettore delle mie canzoni, ma mettere la bandierina lì, con la canzone giusta, non è male. Vorrei essere nella condizione di dire che vado perché mi va, non perché ne ho bisogno».

Cover, concept e live

Il quadro della copertina?

«L’ho iniziato in parallelo al disco, non per farlo diventare la cover, ma si è sviluppato insieme ai pezzi e ai temi.

Trovavo analogie tra l’amore e la cassetta degli attrezzi: se sai cosa cercare, aggiusti tutto. Come saper risolvere i problemi dell’anima».

Live?

«Partiamo ad aprile 2026: festeggerò i 10 anni di carriera solista. Mi piacerebbe avere tanti ospiti e fare cose un po’ matte. Ci stiamo già lavorando, anche se è presto».

frah quintale videointervista, guarda qui

https://youtu.be/0R9aCIFhgYY

 

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