10 Ottobre 2025
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10 Ottobre 2025

Annalisa videointervista, “Mi sono evoluta senza paura, come Lady Gaga. Manca empatia verso gli altri e mi dispiace”

L’artista racconta ad All Music Italia "Ma Io Sono Fuoco", un disco di libertà, coraggio e trasformazione

Annalisa posa per la foto di Nicholas Fols legata all’album “Ma Io Sono Fuoco” e alla videointervista di All Music Italia
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Videointervista ad Annalisa in occasione dell’uscita del suo nuovo album, Ma io sono fuoco.

Annalisa è pronta a conquistare il pubblico e le classifiche con il suo nuovo album, tutto da ballare e da vivere, Ma Io Sono Fuoco, disponibile dal 10 ottobre 2025 per Warner Music.

All’interno tanti temi a livello testuale e tanti riferimenti musicali ma, soprattutto, la consapevolezza di essere entrati in una nuova fase della propria vita con nuove certezze e senza più avere paura di affrontare il mondo e ciò che lo riempie.

Annalisa ha raccontato ai nostri microfoni il processo creativo che ha avvolto l’intero album, spaziando dai temi sociali a quelli prettamente tecnici, con un pensiero anche a ciò che l’ha ispirata per creare questo che è, a tutti gli effetti, un viaggio verso la propria evoluzione personale.

“Ma Io Sono Fuoco”: il nuovo capitolo di Annalisa. L’intervista

Vi ricordiamo che in fondo all’articolo trovate l’intervista in formato video.

Siamo arrivati al giorno di Ma Io Sono Fuoco, come ti senti?

Impaziente, tesa ma anche felice, ormai siamo agli sgoccioli e man mano che ci si avvicina la tensione scende. Abbiamo lavorato tutti tanto e quello che si poteva fare l’abbiamo fatto.

Il disco è chiuso, finito, io sono sempre lì che cerco di migliorare ancora ma ormai è andata e non vedo l’ora di vedere come arrivano queste nuove canzoni.

Soddisfatta ed entusiasta, mi sono sorpresa dei pezzi che sono nati. Alcuni sono stati velocissimi mentre altri hanno richiesto dello sforzo. Se devo dirti che sono soddisfatta al 100% io non lo sono mai. Mi lascio sempre un margine.

I capitoli di un percorso in continua evoluzione

Quanto durerà questo percorso? Cosa sono questi capitoli?

Non lo so. Ho sempre immaginato tutto a capitoli ma non è detto che siano appuntamenti live, altre canzoni o eventi speciali. Possono essere tutte queste cose e non so quanto durerà questo viaggio.

Questo è un album che merita pazienza, di avere una vita lunga e che consenta alla gente di ascoltare non solo i singoli ma anche tutte le sfumature al suo interno.

Un album per tutti, con sguardo femminile

Un album scritto da una donna, per le donne, ma con tanti uomini all’interno. È un album per tutti?

Sì, è la mia ambizione. Provo a scrivere canzoni che parlino a tutti. Se ci provi hai la possibilità di allargare. È vero che sono la protagonista e ho la necessità di dire delle cose, è la mia visione da donna delle cose che vivo e che mi capitano riguardo alcuni aspetti che stiamo vivendo un po’ tutti.

Quello che trovo sia importante raccontare è legato all’empatia. Trovo che manchi empatia: sempre più c’è una tendenza a non avere pazienza di mettersi nei panni di chi abbiamo di fronte per età o esperienze di vita.

C’è molta insofferenza rispetto agli altri e questo mi dispiace. A volte può essere pesante e ho sentito l’esigenza di raccontare questo con ironia in diversi brani. Chi fa il mio mestiere si trova spesso di fronte al giudizio: io sono abituata, anche se a volte mi tocca lo stesso.

Penso a chi non ha l’abitudine e possa soffrirne particolarmente e mi dispiace, non mi sembra una buona direzione. Soprattutto sui social…

annalisa… Provocazioni e verità nei testi

Pensi che alcune tue parole nei brani possano essere fraintese, soprattutto quelle rivolte agli uomini?

Può succedere sempre, anche quando non penseresti mai di dar fastidio, e quindi, a sto punto, penso che tanto vale provocare ma sempre con buone intenzioni e sempre a modo mio.

Sono buona, è evidente a tutti che sono fatta così e che rispetto le idee degli altri. Sono provocazioni per dare degli spunti e vedere cosa succede.

Il significato di “Amica”

Qual è il significato di Amica, l’unica power ballad dell’album?

Racchiude tutte le sfumature toccate prima nella tracklist. Ho pensato di far arrivare le canzoni all’ascoltatore partendo dalla rabbia di Dipende, che si trasforma in malinconia (Piazza San Marco) e poi ironia (Esibizionista, Maschio), poi si torna seri e poi, dopo tutto questo, c’è bisogno di un’amica che sappia ascoltare tutte queste emozioni e fragilità senza giudicarti.

Qualcuno che ti capisca e che abbia voglia di farti da spalla quando c’è bisogno di questo, quando si capisce che devi trasformarti anche tu insieme a tutto il resto che ti circonda. Questa è la canzone simbolo del progetto e mi piace lasciare le canzoni simbolo alla fine. Chiudo pensando a cosa sarà.

Il fuoco come simbolo di trasformazione

Si proseguirà, in futuro, con gli altri elementi naturali o si cambierà?

Non so cosa sarà il futuro. Il fuoco, per me, rappresenta la trasformazione. Quel ‘Ma’ davanti è il fuoco come qualcosa che trasforma ma che si trasforma ed è il motivo per cui il titolo dell’album è questo.

Non credo che il futuro sarà un altro elemento ma chissà, per adesso divampiamo.

Le influenze musicali di Annalisa

C’è un po’ di Lady Gaga, un po’ di The Weeknd, Raffaella Carrà, Rettore… Riferimenti perlopiù femminili: quale ti ha ispirata di più?

Tutto giusto, ma ci sono anche altri uomini. Tipo in Maschio ci sono delle sfumature alla Celentano o Gianni Morandi, perché alla fine ho ascoltato tanto le canzoni italiane e alla fine vengono fuori delle cose e resti sorpreso. Tutti quelli che hai visto ci sono, fanno parte del mio bagaglio.

Dal punto di vista umano è difficile, si parla di conoscersi a fondo e faccio fatica, ma sicuramente Lady Gaga mi piace da morire. Artisticamente la trovo un esempio incredibile, indipendentemente da ciò che sceglie di fare. Lei si trasforma con un’identità incredibile ogni volta, da cui si può solo imparare.”

L’Annalisa di dieci anni fa

Cosa diresti all’Annalisa di dieci anni fa?

Mi faccio molta tenerezza quando mi rivedo più piccola e piena di paure. Alcune le ho ancora, ho semplicemente imparato a dominarle meglio e quello che direi è di preoccuparsi meno e sbagliare di più.

Se si sbaglia non succede niente, anzi si può imparare a fare meglio e quando sbagli la gente ti vuole bene perché fai vedere che sei umano, mostri le tue fragilità. Io pensavo di non doverlo fare per dimostrare, quindi mi direi questo.

Foto di copertina di Nicholas Fols

LA VIDEO INTERVISTA AD ANNALISA

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