18 Novembre 2016
di Interviste, Recensioni
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18 Novembre 2016

Da oggi in radio… 18 novembre: EMMA, SERGIO CAMMARIERE feat CHIARA CIVELLO, J-AX & FEDEZ feat STASH & LEVANTE, PAMELA PRATI…

Le pagelle dei brani da oggi in radio: J-Ax e Fedez feat Stash e Levante, Emma, Marracash e Gué Pequeno e molti altri...

da oggi in radio
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Torna l’appuntamento settimanale con le pagelle dei brani che sentirete da oggi in radio…

Vi ricordiamo che le votazioni espresse al termine della minirecensione sono relative alla carriera dell’artista in questione e non sono da intendere come paragone tra brani di artisti diversi.
I voti inoltre non rappresentano il parere di tutta la redazione di All Music Italia ma di Fabio Fiume, autore dell’articolo.

Sergio Cammariere & Chiara Civello – Con te o senza te

Due voci che ben si amalgamo e che rendono soave questa bossanova che corre veloce verso la autocitazione: “tutto quello che un uomo sognare potrà”. Due mondi fuori dagli schemi radiofonici che si incontrano e che producono un brano che ne resta comunque fuori, ma che ribadisce le loro personalità artistiche.
Sei +

Emma – Quando le canzoni finiranno

Ballata evocativa che arriva come ennesimo estratto dall’album Adesso come supporto al film La Cena di Natale. Il brano pone Emma davanti a due vesti interpretative diverse: quella lieve, utile al racconto e quella decisamente più potente che domina un arrangiamento in crescendo con sezione ritmica importante. Ed in entrambe le versioni la cantante pugliese risulta perfettamente a proprio agio e la canzone ne giova.
Sei ½

Filippo Graziani – Credi a me

Che effetto avrebbe fatto Ivan Graziani rimaneggiato dai Coldplay? La risposta la conosciamo attraverso Filippo che unisce una voce molto in linea con quella flebile e “falsettata” del padre, con un arrangiamento moderno in linea con quello che da qualche anno ci propone la band probabilmente più in voga a livello mondiale. Funziona anche nel racconto.
Sette +

J.Ax, Fedez, Stash & Levante – Assenzio

In attesa dell’album a due voci J.Ax & Fedez pubblicano questo nuovo singolo dopo il grande successo “Vorrei ma non Posto”. Per l’occasione chiamano a rapporto StashdeKolorsrizzato” e l’eterna bella promessa Levante. Ed in quattro cantano del tempo che si porta via cose e persone che scopriamo mancarci. E’ la classica formula del “te ne accorgi quando non lo hai più”. Nonostante gli oltre 4 minuti, il brano si tronca senza un ultimo, importante inciso.
Sei ½

Giulia Luzi – Viversi in un attimo

Vocalmente impeccabile, la Luzi non riesce ancora a trovare il brano che dia la svolta alla sua carriera musicale, ancora in ombra rispetto alle sue performance teatrali attraverso i musical o televisive per la platea vasta dei “tali e quali”. Anche questo singolo è carino, orecchiabile e leggero, ma non aggiunge nulla a quanto fatto fin qui.
Cinque ½

Marracash & Guè Pequeno – Ninja

Suoni base che sanno di orientale per questo brano un po’ giovanilistico nel testo; fa strano quantomeno sentire due quasi quarantenni e definirsi dei Ninja, un po’ meno parlare di clan e di lotte e faide. Però il pezzo funziona, mantenendo un’atmosfera noir perfetta anche come base per fiction di strada, violenza, organizzazioni mafiose, stile Gomorra. Ho detto Gomorra? Si l’ho detto.
Sette

Pamela Prati – Chiamatemi un taxi

E’ chiaro che si batte il ferro finchè caldo e che Pamela Prati non è una cantante e cavalca l’onda di una popolarità mai persa a dire il vero, grazie al Gfvip, ma questa Chiamatemi un Taxi, che già pure si affaccia nelle posizioni di rincalzo nella classifica giornaliera di iTunes, è una di quelle truzzate che non vale nemmeno i 99 cent per acquistarla; è solo l’insieme delle frasi incriminate, pronunciate dalla diva a seguito della squalifica dal talent, ripetute a loop e su una base becera che fanno persino rimpiangere il doppio senso poco velato di Que te la pongo.
Due

Solidea – Quello che non ho

Elementi un po’ datati per l’arrangiamento di questo brano che lancia la talentuosa vocalist di origine napoletana ma crotonese di adozione. Il falsetto è potente ed espressivo, ma protratto per tutto il brano corre il rischio di stancare. E poi perché cantare come un’inglese che vive in Italia? La t nel nostro alfabeto mi sembra sia ancora contemplata! ( Vedi Spagna )
Cinque

Spagna – A Natale crolla il mondo

Non si capisce perché quel mondo easy che ha reso Spagna la cantante famosa in mezza Europa, ogni volta che canta in italiano si perde lasciando il posto ad una malinconia che non è rintracciabile solo nei testi, ma anche negli arrangiamenti, virati quasi sempre in modalità ballata. Indubbiamente personale ma un po’ passata. E poi perché cantare come lo avrebbe fatto Don Lurio negli anni 60? La t esiste anche in italiano e non ha quel suono! ( Vedi Solidea )
Quattro

Roberto Vecchioni – Un lungo addio

Riarrangiata per il disco a tema in uscita, questa delicata poesia musicata, che fu nell’album “Chiamami ancora amore”, è lettera/racconto di un figlio che arriva, cresce , guidi e poi ovviamente se ne va. E’ un addio lungo, di quelli che già sai ci sarà e che non puoi impedire. E quando arriva restano i ricordi, malinconie in cui i sorrisi vengono solcati da lacrime, perché anche se sai che è giusto, quella stanza vuota e quelle attenzioni mancanti, ti fanno male.
Otto ½

Wrongonyou – Let me down

Sound acustico piacevole e molto poco italiano unito ad una voce che ha in se sentimento e colore. Let me down prosegue il discorso aperto con The Lake, ed è un discorso che merita attenzione come quel binario che va da solo in una direzione impervia ma che ti produce inevitabilmente curiosità
Sette