le nuove proposte di pippo baudo
In questi giorni, tanti ex protagonisti delle Nuove Proposte hanno ricordato il loro rapporto con Baudo sottolineando il suo fiuto, la sua perseveranza e il vero amore che provava per questa categoria del Festival.
Gianluca Grignani ha scritto: “Fu lui che sentì per la prima volta La mia storia tra le dita e previde per questa mia prima canzone un grande futuro” mentre Giorgia ha sottolineato: “Grazie per la passione con cui hai sempre fatto la tua arte, per quello che hai dato, per quello in cui hai creduto e per quello che hai fatto per me: ‘ci hai inventati tu’.”
Romina Falconi, in gara tra i giovani nel 2007, una scelta che ai tempi fece arrabbiare qualche discografico e artista, in quanto fatta a sfavore di “un figlio d’arte” ha ricordato: “Pippo, mi hai cambiato la vita.”
E se Paolo Vallesi ha ribadito il suo fiuto con queste parole: “A te devo gran parte del merito per avermi dato l’opportunità di farmi conoscere e far conoscere la mia musica. Sei stato il primo ad ascoltare La Forza della vita e ad averla apprezzata. Sono uno tra i tanti che hai ‘scoperto’, Dolcenera ha sottolineato quanto fosse unico nel suo genere: “Io auguro davvero alle generazioni future di relazionarsi con un direttore artistico e musicale, nonché ideatore di spazi dal vivo di musica in TV, che sia illuminante, competente e geniale come te.”
Eros Ramazzotti ha scritto parole commosse: “Se il destino mi ha dato un padre di sangue, tu sei stato il padre dell’anima artistica, quello che incoraggia, che apre porte, che crede quando gli altri dubitano.” Anna Tatangelo ha riportato alla mente il suo debutto: “Era il 2002, avevo appena compiuto 15 anni e tu con orgoglio mi presentavi come la ‘piccina’ del Festival, la più giovane. I tuoi occhi brillavano di fierezza nei miei confronti. Mi hai scelta tra migliaia di persone, hai creduto in me senza esitazioni e, per anni, mi hai donato consigli preziosi mentre mi guardavi crescere.”
Giò Di Tonno ha spiegato: “Pippo Baudo è stata una delle persone più importanti della mia vita. Devo a lui la prima grande opportunità della mia carriera, in quel lontano Sanremo Giovani nel 1993. Quante occasioni grazie a lui… Sanremo ’94, ’95, e poi nel 2008, quello vinto con Lola. Pippo c’era sempre alle prime dei miei spettacoli teatrali” mentre Petra Magoni ricorda: “Pippo….mi ricordo il Sanremo del 1996 e la cura e l’attenzione che avevi per ogni dettaglio, soprattutto con noi ‘giovani’.”
Emblematico il caso di Fabrizio Moro a cui Pippo, innamoratosi di quel che capolavoro che era Pensa, diede una seconda possibilità che oggi ha reso Moro il cantautore che tutti conosciamo. Fabrizio aveva infatti già partecipato a Sanremo tra i giovani nel 2000 ma le cose non andarono bene. E dopo due dischi praticamente passati inosservati iniziò a lavorare in un albergo.
Per Pippo Baudo di fronte al talento non esistevano regole. E infatti i suoi giovani, ma non solo, potevano tornare in gara anche negli anni successivi, se non nei big di nuovo nelle Nuove proposte. E non c’erano social, per fortuna, a poter muovere critiche sterili su queste scelte che ci avrebbero privato di veri talenti.
Queste le parole di Fabrizio Moro: “Nella vita, le persone che ti aiutano non te le devi mai dimenticare. Anzi, te le devi ricordare ogni giorno. Sei stato uno dei pochissimi che mi ha dato una mano quando le mie canzoni erano ancora sogni da realizzare ed io ero solo un trentenne smarrito.”
Vincenzo incenzo e Il rapporto e la stima per gli autori
Non solo artisti sul palco ma anche dietro le quinte: Pippo Baudo ha sempre avuto un legame forte anche con gli autori. Fu lui a chiamare Bruno Lauzi per scrivere il testo su una musica di Maurizio Fabrizio per un brano che sarebbe poi diventato senza tempo: Almeno tu nell’universo.
A testimoniare questo le parole toccanti di un grande autore, Vincenzo Incenzo:
“Sono anche io in qualche maniera un figlio tuo, la mia visibilità come autore è nata con te, quando a dispetto della casa discografica, con il coraggio e la visione che oggi non ci sono più, decidesti che ‘Cinque giorni’ di Michele Zarrillo sarebbe stata la canzone giusta per Sanremo. Da lì il mio percorso come autore di testi si è acceso, ed hanno iniziato a chiamarmi i più grandi artisti per collaborare.
Due anni dopo ci sorprendesti ancora con una mossa controintuitiva, a dispetto questa volta del nostro produttore: la scelta di portare sul palco dell’Ariston L’elefante e la farfalla”. ‘Roba alla Beatles’, dicesti alla stampa, sovvertendo tutti i programmi prestabiliti. Ricordo come fosse oggi quando ti presentasti in studio per suggerirci di cambiare il finale. Eri così vicino, così presente, così appassionato da commuovere.
La terza follia che mi regalasti fu selezionare un’artista fuori dal coro per un’edizione di Sanremo Giovani, la compianta Valentina Giovagnini, con un brano folle che mischiava elettronica, dadaismo e cornamuse; salimmo sul podio e prendemmo il premio della critica per l’arrangiamento, quell’arrangiamento che tutte le case discografiche avevano rigettato ridacchiando e chiedendoci se volevamo inserire nel pezzo anche il verso delle pecore.
Tu passavi per un classico, un nostalgico della musica che fu, ma eri il più moderno tra i moderni.”
Laura Pausini: “Ha cambiato la mia vita”
Tra gli artisti a cui Baudo era più legato, non lo ha mai nascosto, ci sono Laura Pausini e Giorgia. Entrambe hanno voluto rendergli omaggio anche alla camera ardente oggi e sono state fotografate una accanto all’altra.
Laura, che Baudo volle fortemente a Sanremo Giovani 1993 e che poi è diventata l’artista italiana più nota e amata nel mondo, vincitrice di Grammy Awards, Golden Globe e tanti Latin Grammy, ha spiegato ai giornalisti che l’hanno fermata prima dell’ingresso quanto quell’incontro sia stato decisivo:
“Pippo sapeva sorridere alle persone con molta generosità ma verità. Le sue braccia erano sempre grandi aperte. Avete visto quante fotografia ci sono di lui a braccia aperte. Era un po’ il riassunto del suo carattere quando veniva coinvolto dalle emotivamente situazioni attorno a lui. Nel nostro caso con la musica.
Io l’ho conosciuto ed è stato l’incontro più importante della mia vita perché ha cambiato la mia vita, quella dei miei familiari e di tante persone che mi vogliono bene. Questo bene c’è sempre nei miei occhi, nella mia voce, nelle sgridate che mi faceva a volte.
Ho amato i consigli che mi ha dato negli anni: ‘Ricorda Laura devi cantare le canzoni eterne, non ti accontentare delle canzoni che durano una sola stagione’ Io gli dicevo: ‘Ma come si fa a capire se saranno eterne?’… ‘Senti dentro di te’ Mi diceva. È sempre stato presente e non con una telefonata all’anno, fino all’ultimo compleanno suo.
Ho pianto tanto in questi giorni ma oggi sento che lui mi sta dando ancora quella forza che vedevo nei suoi occhi quando ho fatto le prime prove qui a Roma per Sanremo Giovani nel 93.
Era entusiasta di tutti noi giovani, aveva una grande generosità, non lo diciamo adesso, gliela abbiamo detto per fortuna in vita, una cosa importante che mi ha insegnato anche lui. Dire le cose quando viviamo. ”
Parole che riassumono il lascito di Baudo: un direttore artistico capace di credere nei giovani prima di tutti e di cambiare, davvero, il destino della musica italiana.











