2 Agosto 2025
di Direttore Editoriale
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2 Agosto 2025

Syria risponde a un fan sul perché non pubblica più dischi. Dal licenziamento via mail da una major ai no del Festival di Sanremo

“Io non me ne sono mai andata”: la cantante rompe il silenzio e mostra il volto meno patinato del mondo della musica.

Syria in primo piano nel 2025, mentre condivide una lunga lettera sulle difficoltà discografiche
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perché Syria “non canta più”?

Come dicevamo in apertura nella lettera aperta di Syria in risposta ad un fan non c’è nessun vittimismo. Solo la fotografia, lucida e amara, di cosa voglia dire oggi essere un’artista che ha dato tanto alla musica italiana. La riportiamo qui integralmente.

“Sto bene e continuo a fare tutto quello che posso a più non posso, grazie per il tuo messaggio…
Ne ricevo tanti e rimando sempre le risposte.
Ecco ora rispondo a cuore leggero a chi aspettava un cenno.
Chi mi segue sa dove trovarmi,
chi mi pensa e ritrova…”

L’attacco è già un manifesto: chi c’è, c’è. Syria non si è mai fatta problemi a sparire dai radar, a non essere sempre presente. Non è un’artista da algoritmo.

“io non me ne sono mai andata”, ma sicuramente ho fatto scelte più difficili e non sono stata capace negli anni di reinventarmi, perche’ ho anticipato i tempi con delle idee brillanti che oggi avrebbero un senso mannaggia a me!
– scherzo -”

Non è autocelebrazione: è una constatazione, onesta. A volte anticipare i tempi non è un merito, è una condanna.

“L’ispirazione volava, le connessioni con autori e produttori erano a mille.
Mi sono fermata dieci anni fa discograficamente con il live del mio concerto al teatro Grande di Brescia con cinquanta elementi d’orchestra.
Diverse colleghe hanno condiviso quel palco con me, messaggi importanti ricevuti da grandi amici ed artisti, attestati di stima, pacche sulla schiena, abbracci infiniti, commozione, un pubblico incredibile. Un sogno bellissimo, un best per i miei 20 anni di musica e poi boom qualcosa si è rotto…”

Quel “boom” pesa più di mille parole. Non spiega, non accusa, ma racconta perfettamente un prima e un dopo.

“Era nell’aria un cambiamento radicale nella musica e sentivo di non aver più obiettivi da raggiungere.
Di non stare al passo, non interessavo più a manager e discografici per non parlare dei no a Sanremo che come bene sapete di strade ne apre, capita gia’! Amen”

Il sistema che cambia, gli algoritmi che decidono, le porte che si chiudono. E Syria che resta lì, fedele a sé stessa.

“Ho fatto dei meravigliosi incontri in passato che mi hanno permesso di fare album che ho amato, ho inciso tante di quelle canzoni che se dovessi guardarmi indietro potrei fare un live di ore ed ore, ma non basta mai.

Qualche possibilità di lavorare in video l’ho avuta, ma accettare di passare dall’altra parte in contesti poco consoni a me, mai preso in considerazione.
Questo ego e presenzialismo, mai avuto… timore e vergogna sii.”

Qui c’è tutto: la dignità, l’indipendenza, e quella sana allergia alla visibilità forzata. Syria non ha mai cercato scorciatoie.

La cantante racconta quindi di aver ricevuto una comunicazione via mail da parte della major per cui incideva, la Universal Music, del licenziamento…

“Ho pensato spesso di essere sbagliata io, ci sta… di aver fatto tutto troppo presto, di pagare lo scotto di cose troppo delicate da potervi spiegare ora…
Poi tante vicissitudini diverse mi hanno travolta verso altri stimoli.
Sono stata licenziata dalla mia major dieci anni fa via mail, esperienza surreale. Giustamente meglio non guardarsi negli occhi”

Il licenziamento via mail è uno schiaffo silenzioso. Ma Syria non lo usa per lamentarsi: lo scrive e basta. Con eleganza, come sempre.

“Ho preso anche tante porte in faccia e mi sono chiusa nella mia comfort zone che è il teatro, senza timore proponendo una parte di me diversa.
Sto lavorando ad un nuovo progetto e navigo a vista, ho firmato un contratto con una super etichetta piena di buoni propositi Ah felicita’, ci stiamo volendo bene!”

Il futuro c’è, ma non ha bisogno di slogan. E, come sempre, è la musica a dare la direzione.

“Mi fanno paura troppe cose, sto cercando di lasciarle scivolare verso nuovo orizzonti, ogni tanto sono fuori dai radar e lo scrivo perché è la verità…
Vorrei poter fare parte di tante dinamiche, ma non è facile…
La strada migliore credo sia comunque quella di seminare bene, fare buona musica, sentirsi liberi di esprimersi , io non desidero altro che questo.”

Non è un programma, è una dichiarazione d’intenti. Ed è questo che ci ha spinto a pubblicarla così com’è.

“Sto girando quest’estate con il mio repertorio.
Da una parte con una super band di professionisti e dall’altra un tributo alla musica tra Italia e Brasile con un grande amico e chitarrista Tony Canto.
Sono felice e penso solo di vivere avvolta dalle idee e la musica.

A fine concerto non vedo l’ora di parlare con voi perchè mi aiutate a capire quale lusso discografico possa ancora concedermi.
Non mi do mai per scontata, anzi spesso retrocedo e poi di nuovo cedo.
Una cosa mi conforta confesso. La mia voce a qualcuno piace sempre e allora sogno nuove canzoni speciali da proporvi.

A dimostrare che la voce di Syria è ancora molto amata è stata la sua ultima apparizione sul palco dell’Ariston ospite di Anna Tatangelo. Syria canta con l’amica Le nostre anime di notte e il mondo di Twitter riscopre la sua voce e manda Syria in trend topic.

“Vorrei continuare a fare la corte a diversi autori che stimo, ma qua sembra ci sia una gara nel dare canzoni a chi va piu’ di moda, comprensibile.
Per fortuna ho fatto sessioni con donne e artiste incredibili che mi fanno volare… Ho da parte diverso materiale che mi piace, ma non è un gioco delineare un percorso, non sono capace non mi accontento facilmente.

Il tempo di un giro di valzer e tornero’ promesso, perché ripeto, Io non me ne sono mai andata”,

La lunga lettera si conclude sempre all’insegna della sincerità e con una spinta positiva:

“Adesso dovrei scrivere che sono in studio a fare sessioni che fa figo…l’ho fatto per diversi mesi, ma non ho la canzone per Sanremo se questo è il primo pensiero che vi viene in mente, già non ce l’ho. E poi detta tra noi quanta fila c’è per andarci! Faccio solo le cose a modo mio e à fuori tutto va veloce, ca**o se va veloce.

Sia bene chiaro, no dramma e vittimismo, vivo ancora delle belle opportunità e questo non e’ poco.
Pratichiamo l’allegria che fa bene al cuore, qua si vive una volta sola, i ca**i veri so altri… Lo scrivo da sempre.

Ci vediamo in giro live
Ceci Syria”

Quel che pensiamo noi è che Sanremo può ancora cambiare molte cose e che, forse, ora tocca agli autori. A quelli che scrivono ancora con il cuore, per emozionarsi nel sentire le proprie canzoni cantate e non solo per ascoltare il suono del bonifico SIAE.

E soprattutto potrebbe cambiare le cose Carlo Conti perché — non nascondiamoci dietro un dito — sono tanti i casi in cui un direttore artistico ha aiutato un’artista a trovare il pezzo per il Festival o gliene ha consigliato uno inviatogli dagli autori.

Syria, in fondo, non se n’è mai andata, bisogna solo riaccendere la luce su di lei e sulla sua bellissima voce.

 

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