AMICI 2025: le pagelle del 26 gennaio
IL MEGLIO
TRIGNO fa suo il pezzo di Loredana Bertè con un’interpretazione a tratti sofferta, ma sincera, che arriva dritta come uno schiaffo in faccia.
ANTONIA. Dolcezza, magnetismo e trasporto emotivo. Antonia continua a non sbagliare un colpo ma, rispetto alle precedenti puntate, qui si concentra maggiormente sull’interpretazione e il risultato è un’esibizione impeccabile, anche dal punto di vista tecnico.
CHIAMAMIFARO. Less is more e, a volte, basta davvero dare il giusto peso alle parole per entrare dentro un brano e trasmettere un’emozione. Angelica lo fa con semplicità, senza troppi orpelli, e fa centro. Poetica!
NICOLÒ. Aspettavamo questo momento da settimane. Ottima presenza scenica, personalità e potenza. Nicolò si lascia finalmente andare e, tra l’altro, si diverte anche.
Con un delle migliori penne di questa edizione di Amici, VYBES ha così tanta personalità da riuscire a far sembrare suoi brani non suoi, di cui riscrive sapientemente le strofe, aggiungendo barre che si amalgamano perfettamente con gli incisi e le strofe originali.
NEUTRO
Sempre più a fuoco, JACOPO SOL è la quota rock di questa nuova edizione di Amici. Sul palco ha la giusta attitude e, anche senza chitarra, porta a casa un’ottima esibizione. Insomma, non delude le aspettative, ma da lui ci si aspetta molto di più.
LUK3 interpreta un brano pienamente nelle sue corde, del quale riscrive parte della strofa, aggiungendo delle barre semplici ma efficaci, che rispecchiano la sua giovane età e portano, ancora una volta, una ventata di freschezza all’interno della scuola. Nonostante ciò, l’esibizione non decolla, risultando poco incisiva.
Decisamente più a fuoco nell’inedito Piangi, in cui in questo momento si rispecchia molto e risulta più centrato, dando prova di un’ottima interpretazione, sentita, che arriva dritta, emozionando l’ascoltatore. Perché, al di là di tutte le etichette che gli sono state attaccate addosso, Luk3 è capace anche di questo… di emozionare.
Dopo due settimane di convalescenza, SENZA CRI torna in studio e si confronta con Lucio Battisti, entrando in punta di piedi in Amarsi Un Po’ ed emozionando grazie a un’interpretazione che ha dato il giusto peso ad ogni parola. Delicatezza ed intensità.
IL PEGGIO
MOLLENBACK. Esibizione tecnicamente insufficiente e fortemente carente anche sul fronte interpretativo. Misurarsi con un brano dei Beatles non è di certo semplice, ma nelle ultime settimane Mollenback ha avuto problemi anche con brani molto più nelle sue corde.











