25 Ottobre 2022
di Cantante e vocal coach
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25 Ottobre 2022

50 sfumature di voce: le canzoni più iconiche per tecnica, interpretazione, timing ed estensione vocale, di Marco Mengoni

Scopriamo con il nostro Vocal coach Davide Papasidero le canzoni più difficili, sotto vari punti di vista, del repertorio del cantautore

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LE CANZONI SCELTE

Ed ora partiamo con le canzoni di Marco Mengoni. Siccome in alcuni brani ci saranno dei riferimenti a delle note, per aiutarvi meglio a comprendere la loro difficoltà abbiamo realizzato, come per le artiste donne, un “pianoforte umano” con artisti internazionali che trovate in fondo all’articolo per aiutarvi nella comprensione.

CREDIMI ANCORA (stile)

Non so se ricordate un po’ di anni fa (poco più di 10) quando Mengoni uscì vincitore da X Factor, rivoluzionò il modo di cantare dei giovani che sognavano di intraprendere questa carriera; tantissimi iniziarono ad imitarlo per la sua vocalità così ambigua e il timbro a tratti particolarmente acuto, riusciva a prendere note altissime (tenorili) che forse nel panorama della musica Italiana non si ascoltavano dai tempi di Alex Baroni (ovviamente quest’ultimo aveva uno stile completamente diverso ma anch’egli raggiungeva delle note che ancora restano impossibili per molti).

Ho scelto il brano Credimi Ancora perché racchiude a livello timbrico e stilistico questa grande rivoluzione che apportò Marco Mengoni; note altissime prese con immensa facilità, questo timbro che in alcuni casi diventa estremamente acido e chiaro andò a sdoganare finalmente quell’idea che un artista uomo debba per forza vantare un timbro scuro, baritonale. Da lì in poi, tantissimi artisti uomini sono così arrivati anche qui in Italia con un timbro finalmente “diverso”.
Difficoltà: 9 su 10
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

TANTO IL RESTO CAMBIA ( Range vocale)

Ovviamente dovremmo andare a fare una distinzione molto decisa tra il primo Mengoni e quello degli ultimi anni, ha compiuto un vero e proprio percorso cambiando tantissimo sia a livello vocale che artistico, probabilmente le ultime scelte sono state un po’ “meno provocatorie” rispetto a quelle iniziali ma riuscendo ad essere comunque sempre personali e ricercate.

Detto ciò anche i singoli prodotti e usciti negli anni hanno avuto un bel cambiamento; i primi brani erano pensati a mettere maggiormente in risalto quella timbrica squillante (grazie alle note altissime raggiunte) mentre negli ultimi anni la stessa timbrica risulta essere indirizzata verso un colore più scuro e caldo, conferito sicuramente da una maturià differente.

Tra i brani più alti affrontati dal nostro Marco Mengoni c’è sicuramente Tanto il resto cambia contenuta nell’album Solo 2.0. Questo pezzo, oltre ad essere impossibile per un uomo in tonalità originale (che vuol dire tonalità uguale a quella del cantante), risulta anche molto difficile per una donna con una vocalità da contralto (la donna con il range vocale più basso).

É una vera e propria montagna russa di note, raggiunge addirittura un Re5 (nella frase “nascerò ancora”) che è praticamente fuori dai range vocali maschili! Si pensa infatti per questo che Mengoni non sia neanche un Tenore leggero (che è il più alto tra i range vocali maschili) bensì un contraltista, sono casi rarissimi di uomini che hanno la vocalità naturalmente come quella di una donna.
Difficoltà: 9,5 su 10
⭐✨

L’ESSENZIALE (interpretazione)

Credo che Marco Mengoni debba davvero tantissimo a L’essenziale, uno dei brani a mio avviso più belli dei Festival di Sanremo (scritto magistralmente da Roberto Casalino). È stato un ritorno alla scene, un Mengoni cresciuto, quel “re matto” torna dando spazio al cuore, all’essenza delle cose, all’essenza della voce.

Questo brano è diventato un vero e proprio must per tantissimi giovani e non giovani artisti che si cimentano nel prendere quelle note molto alte nella frase “dalle cattive abitudini”, quesì per dimostrare di “saper cantare” (una sorta di “Cambiare 2.0”) mentre personalmente credo che la bellezza di questo brano, oltre ovviamente alla parte melodica, sia proprio data dal testo che con estrema semplicità richiama quel bisogno di tornare ad apprezzare le piccole cose e Marco lo fa con un’interpretazione davvero egregia, proprio perché i brani difficili tecnicamente rischiano di distrarre l’ascoltatore o l’esecutore (facendoli concentrare esclusivamente su un aspetto “vocale”) ma lui riesce ad emozionare già dalle prime frasi riuscendo a dare rilievo sopratutto a un testo così poetico. Qui Marco riesce a creare il connubio perfetto tra interpretazione e voce pazzesca.
Difficoltà: 8,5 su 10
⭐✨

VOGLIO (timing)

Facciamo un salto temporale di un po’ di anni e troviamo, come dicevo prima, un Mengoni evoluto, con un cambio di pelle tutto nuovo e con uno stile estremamente pop che richiama a livello d’arrangiamento anche quei brani dance anni 80. Marco ha una versatilità musicale molto forte, riesce ad essere emozionante e strappalacrime coi brani lenti ma anche credibile nei pezzi veloci come Voglio che ha un timing (per chi non lo ricordasse indica tecnicamente la voce dell’artista sul ritmo) molto difficile da tenere poiché il brano risulta pieno di fraseggi che variano tanto dalla strofa, al bridge (pre-ritornello), al ritornello, passando per lo special, quasi da sembrare a tratti anche un brano rap.
Difficoltà: 8,5 su 10
⭐✨

COME NEVE (DUETTO)

Tanti sono i duetti e le collaborazioni interessanti che hanno visto protagonista il nostro Marco Mengoni, dall’intensa Hola con Tom Walker alla sperimentale mi fiderò con Madame ma ho scelto di parlare di Come Neve, in duetto con una delle signore della voce Italiana, Giorgia.

Il brano si presenta come una bellissima ballad pop ma andando a sentire con più attenzione i dettagli del pezzo salta subito all’orecchio il lavoro intenso di armonizzazioni che sono state eseguite; a partire dal primo ritornello, passando per lo special, la cosa che mi entusiasma davvero molto è la capacità dei due straordinari artisti di rendere il pezzo colmo di colori e sfumature, dai bassi agli alti. Mengoni conferma, anche in questo caso, la sua unicità a livello di range vocale, riuscendo a duettare con Giorgia in una tonalità praticamente femminile, senza tralasciare ovviamente le tonalità basse della seconda strofa.
Difficoltà: 8,5 su 10
⭐✨

Da notare che il fatto che, per la prima volta in questa rubrica (ma siamo solo al quarto appuntamento di una lunga serie), mi è capitato di valutare tutti i brani di difficoltà sopra all’8.

IL PIANOFORTE UMANO (versione maschile)

Pianoforte umano maschile

 

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