12 Aprile 2018
di Direttore Editoriale
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12 Aprile 2018

AMICI 17: professori, direttori di rete e un meccanismo lento danneggiano il programma (e i ragazzi!)

La 1a puntata di Amici 17 è andata al di sotto delle aspettative. Ma cosa non ha funzionato in questo nuovo meccanismo?

Amici 17
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Sabato scorso è andata in onda la prima puntata del serale di Amici di Maria De Filippi, un esordio molto atteso quello della 17esima edizione visti i tanti cambiamenti che hanno stravolto quest’anno il programma, dall’arrivo di Luca Tommassini all’abolizione della figura dei direttori artistici al fine di rimettere al centro i ragazzi in gara.

Qualcosa però, dal punto di vista degli ascolti, non ha funzionato. L’esordio del talent show ha infatti registrato un ascolto di 3.996.000 con il 20,77% contro i 4.325.000 e uno share del 23,06% di Ballando con le stelle che, fino a sabato scorso, aveva sempre perso contro la De Filippi e il suo C’è posta per te.

Partiamo subito con una precisazione.
Chi è a prescindere contro i talent show, chi ancora pensa che siano l’unica causa, il male che ha portato alle attuali condizioni il mercato discografico italiano, chi insomma imputa a Maria De Filippi (o X Factor) qualsiasi colpa riguardo lo stato della musica italiana può anche smettere di leggere in quanto chi scrive questo articolo non pensa nessuna di queste cose, pur riconoscendo qualche errore anche ai talent show.

La musica sta cambiando, trovando nuovi sbocchi da cui sono usciti i vari Coez, Ghali, Levante, Sfera Ebbasta, Thegiornalisti che, per dire, hanno venduto spesso più delle varie Elodie o di Sergio Sylvestre usciti da un talent (per non parlare di quelli passati da X Factor). Il talent oggi come oggi è un’opportunità in più, criticabile sotto alcuni versi quanto si vuole, ma comunque qualcosa che c’è in tutti i paesi del mondo e che propone possibilità per i cantanti e introiti per le discografiche.

Tornando ad Amici 17 l’obbiettivo dichiarato nella conferenza stampa di quest’edizione era quello di rimettere al centro i ragazzi e di farlo con un regolamento che, almeno sulla carta, sembrava filare liscio in quest’ottica ma che poi, al momento della messa in onda, è sfuggito al controllo evidenziando diverse falle.

GLI ASCOLTI DELLA PRIMA PUNTATA

Quello di sabato 7 aprile è stato il peggior esordio sotto il punto di vista degli ascolti di tutte le edizioni di Amici di Maria De Filippi. Ecco i dati delle prime puntate delle ultime sette edizioni:

2017 4.024.000 24,72%
2016 4.610.000 22,25%
2015 5.514.000 25,78%
2014 4.600.000 21,17%
2013 5.280.000 23,31%
2012 4.821.000 23,09%
2011 4.044.000 19,32%

Dati alla mano onestamente continuo a non pensare che siano questi la questione più importante. Quella è una preoccupazione del direttore di Canale 5 al massimo. Anzi mi verrebbe da dire una responsabilità del direttore di rete, Giancarlo Scheri. Infatti Maria De Filippi è diversi anni che chiede una collocazione diversa dal sabato sera per Amici.
Anche nella recente conferenza stampa (la trovate qui) la conduttrice ha ribadito che, per tutta una serie di motivi, non ritiene Amici un programma adatto per il sabato sera della rete ammiraglia Mediaset. Tra le motivazioni più logiche spiccano ovviamente quella del pubblico di riferimento del programma, i giovani, che il sabato sera esce, fino al fatto di dover preparare sempre un grande show, un minestrone con all’interno un po’ tutti gli ingredienti, per poter diventare un programma fruibile dal variegato pubblico della serata di punta (televisivamente parlando), questo a discapito a volte della natura stessa del programma.

Gli sforzi compiuti in questo senso dalla De Filippi negli anni sono evidenti e sotto gli occhi di tutti. L’inserimento di una giuria esterna con presenze che, seppure gradite alla presentatrice, poco avevano a che fare con il programma. L’aggiunta di un grande nome nelle vesti di giudice speciale, spesso da andare a ricercare tra le grandi star di Hollywood, le presenze ingombranti dei direttori artistici e le loro sfide che ci hanno visti costretti ad assistere a spettacoli divertenti in qualche caso, per carità, ma al limite del ridicolo (vedi alla voce prove acrobatiche, di cucina o sex appeal che hanno visto protagoniste Emma ed Elisa). Ruoli questi dei direttori artistici che, anno dopo anno, hanno spesso tolto l’attenzione dai veri protagonisti del programma, i ragazzi.

Maria De Filippi insomma in questi anni ha dovuto rincorrere in qualche modo gli ascolti del sabato sera cercando allo stesso tempo di rimanere in equilibrio su un filo per non cadere nell’errore di snaturare il format al punto da renderlo da talent a semplice show. Il tutto mentre tutti sembrano non aspettare altro che poter far un bel titolo acchiappa click sulla sconfitta dell “regina della tv”, con buona pace di Scheri e del suo “Amici non si sposta dal sabato, Maria al sabato è una priorità per l’azienda…“.

LE FALLE DEL NUOVO MECCANISMO

Cosa non ha funzionato allora?
Confesso di essere uno di quelli a cui, in conferenza stampa, il nuovo meccanismo del programma sembrava funzionale e funzionante, adatto a restituire la centralità ai ragazzi, quella centralità che si era persa negli ultimi anni come dicevamo. Eppure nella messa in pratica così non è stato.

Cerco di individuare in breve quelli che, secondo me, sono i maggiori problemi di questo nuovo meccanismo.

La prima fase
La prima fase ha uno scopo più televisivo che artistico. Quello di invitare un grande nome della musica italiana (nella prima puntata Laura Pausini e Gianni Morandi questo sabato) ad esibirsi con i ragazzi in una corale. Una gran bell’occasione per i talenti in gara. Il problema principale è che i ragazzi sabato scorso in questa fase si sono visti davvero poco e sparsi così, per i quattro angoli dello studio, con la regia a fare i salti mortali per regalar loro un’inquadratura.

Questa fase non avrebbe dovuto prevedere un’eliminazione in quanto chi viene fatto fuori dai professori (che, salvo alcuni casi, sono davvero prevedibili, ormai radicati nello loro preferenze maturate nel corso del pomeridiano) non avrà nemmeno la possibilità di un’esibizione singola e, trattandosi di ballerini e cantanti e non di protagonisti di un reality show, questo è davvero svilente per un talento arrivato duramente fino al serale.

I Professori
Anni fa i professori avevano un ruolo parlante al serale. Non avrete dimenticato le scaramucce Marco Carta vs Grazia Di Michele o le fisse della Celentano contro il collo del piede di Agata Reale, piuttosto che sul peso di altre ragazze.

Ad un certo punto con gli anni i professori hanno smesso di parlare, il loro ruolo si esauriva con la fine del pomeridiano lasciando che a giudicare nell’ultima fase del programma fossero altri. Tornare a coinvolgerli attivamente è stato sicuramente un errore e così ci siamo ritrovati di nuovo Rudy Zerbi a massacrare Zic, la Turci perennemente “contro” Carmen, Giusy interpellata solo per incitare Matteo e, sopratutto, la Celentano tornare nuovamente a dispensare giudizi severi, espressi con lo sguardo di un perfetto serial killer. Giudizi che a volte possono essere diseducativi perché, nessuno mette in dubbio le capacità della maestra ma, in prima serata su Canale 5, tornare ad accanirsi sul peso di una ragazza che ha talento, ma anche qualche rotondità in più, è un messaggio difficile da far passare e che può essere decifrato dal pubblico più giovane in modo totalmente sbagliato. E poi valle a fare le campagne sulla bellezza autentica o contro l’anoressia.

Non a caso questo atteggiamento ha portato Ermal Meta ad esprimersi al riguardo con un Tweet, Heather Parisi a criticare duramente con un video questo comportamento da parte dei professori e la stessa Maria a dichiarare da Fazio che Alessandra è troppo severa.

L’eccessivo parterre di componenti delle commissioni.
Quest’anno la commissione esterna è salita a sei componenti ed è una delle note positive del programma. Ermal Meta sempre incisivo e pronto a parlare con cognizione di causa. Alessandra Amoroso capace di capire i ragazzi e di stabilire empatia con loro senza cadere in un buonismo eccessivo. Heather Parisi severa ma giusta e, sopratutto, pronta a schierarsi contro i professori nel momento in cui sbagliano nel pronunciarsi. Simona Ventura un po’ strabordante ma comunque funzionale anche in virtù degli anni passati ad X Factor.

Su Marco Bocci e Giulia Michelini invece nutro qualche dubbio. Il primo totalmente fuori posto, la seconda, per quanto brava come attrice e istintiva come donna, non la vedo al momento a proprio agio in questo programma.
Il problema sta che a questi sei personaggi si aggiungono gli otto professori nel dispensare opinioni dando vita a momenti televisivamente troppo lunghi scanditi da commenti, opinioni, critiche e polemiche.

La lunghezza del meccanismo del voto finale
Con i mezzi che ha a disposizione il programma si potevano trovare metodi più veloci per scoprire i verdetti finali. Invece si deve aspettare che ogni professore scriva un sì o un no su un foglietto che poi, la stessa De Filippi, passa a ritirare, per poi leggere ogni singolo verdetto biglietto dopo biglietto, ragazzo dopo ragazzo. La suspense per le eliminazione così cede il passo alla noia.

Un’ultima esibizione non si nega a nessuno
Finalmente grazie a Luca Tommassini nell’ultima esibizione a tre possiamo vedere i ragazzi vestiti, non con la classica tutina (quest’anno davvero orribile, simile ad un pigiama ma di quelli brutti, probabilmente rubato dall’armadio di Maurizio Costanzo), ma con gli abiti che userebbero per cantare su qualsiasi altro palco.

Di contro però questa fase, col fatto che gli eliminati possono anche essere più di uno, l’eliminato di turno non ha diritto nemmeno ad un’ultima esibizione. Nel caso di Filippo, eliminato nella prima puntata, addirittura il ragazzo in tutta la serata è riuscito ad esibirsi solo nella corale. Rimettere al centro i ragazzi vuol dire anche dar loro la possibilità di esibirsi per un’ultima volta dopo la lunga fatica fatta per arrivare al serale.

Amici 17 ha certamente bisogno di alcuni ritocchi in corsa per funzionare se vuole proporre come obbiettivo quello di mettere al centro il talento.

Certo su quest’ultima frase qualcuno avrà da ridire, del resto i talent show per molti sono il cancro della musica (almeno finché non ci si arriva, vedi questo articolo), ma questo flagello affligge tutto il mondo, spesso sfornando anche ottimi artisti quindi le chiacchiere stanno a zero, il problema al massimo sta nella scelta dei talenti in gara orientata sempre più verso il teen, ma questo è un altro discorso…