x factor 2025 le pagelle agli inediti
SCINNEME A CUOLLO – Viscardi
Viscardi ha fatto la hit di questa edizione di X Factor, un funky raffinato e coinvolgente interamente in napoletano (su cui, dunque, non abbiamo elementi per valutarne il testo).
Viscardi ha abituato il pubblico di X Factor a questo stile, spaziando di tanto in tanto con nu-jazz o soft rock, tra Purple Rain e Il Cielo In Una Stanza, e ha completato questo percorso con una piccola perla che pesca dal funk italiano di Napoli Centrale, Tammaro, Pino Daniele, James Senese fino ad arrivare alla parte moderna di questo percorso, quindi più movimentata dei Nu Genea.
Viscardi non ha deluso, anzi ha confermato di essere uno dei talenti più splendenti di questa edizione e di avere un’identità ben definita e chiara. Questa in radio può fare molto ma molto bene.
★★★★★★★★
8
NEVE SPORCA – PierC
Aspettative alte, lui uno dei papabili vincitori e la canzone non delude le aspettative… a metà.
PierC doveva spaccare i timpani (in senso positivo) degli ascoltatori con questo inedito e lo ha fatto ma non del tutto e avere lavorato con altre tre persone, cosa che all’apparenza doveva aiutare, non ha aggiunto chissà quanto.
Sembra di stare di fronte a un ragazzo che prova a rubare da un Elton John melodico, misto a Olly di Balorda Nostalgia (sì, il ritornello è palesemente il pezzo “fino ad addormentarci sul divano con il telecomando in mano…”) dunque si perde completamente quell’unicità che uno come lui aveva quasi il dovere di trasmettere.
La canzone è un semplicissimo pop che fa il suo ma che non sconvolge più di tanto come ci si poteva aspettare alla vigilia.
★★★★★★
6
TATUAGGI – Tomasi
Immagina avere 14 anni e scrivere una canzone cantautorale di un livello paragonabile a quello dei suoi colleghi di 25/30 anni, conscio dei suoi limiti (“ti scrivo questo testo anche se è banale“) ma mai domo.
E’ una storia di mancanza, dove i tatuaggi si trasformano in metafora per descrivere quelle persone che non si possono cancellare nonostante ci si provi a lungo ed è veramente strano pensare che a quell’età, così giovani, si possa riuscire a sviluppare un pensiero così profondo e intenso.
Non una classica canzone strofa-ritornello-strofa-special-ritornello, la struttura si sviluppa in modo diverso e questo fa capire anche quanto gli schemi classici possano essere stravolti da nuovi e giovani ragazzi, proprio come Tomasi.
Ciò che deve fare questo adolescente è continuare così, solo ed esclusivamente così, perché perdersi per strada è un attimo ma il giovane Tomasi ha tutte le qualità per non lasciarsi condizionare dal “fai questo che è meglio per te” o “ascoltami che sei ancora piccolo“. Ci stanno i consigli, i suggerimenti ma, alla fine, l’ultima parola dovrà essere la sua proprio come è successo con Tatuaggi.
Ci vuole coraggio per presentarsi a questa età, su un palco così importante, con la forza delle proprie idee, dei propri arrangiamenti (btw, molto James Blake, scelta raffinata) e delle proprie parole.
★★★★★★★
7
PUNTO – EroCaddeo
Brano d’amore, anzi di una perdita d’amore ed era ciò che eroCaddeo doveva e poteva fare fin dal principio: portare i suoi sentimenti sul palco di X Factor e, dunque, al grande pubblico.
C’è tanto Tiziano Ferro dei tempi d’oro di Ti Scatterò Una Foto, di E Fuori E’ Buio ma c’è anche tanto cantautorato moderno, quello da radio e da playlist da ascoltare sotto la pioggia o guardando l’orizzonte con gli occhi lucidi.
E’ molto evocativo, ci sono immagini chiare nel testo come quella del futuro ‘familiare’ tra lavoro e bambini da andare a prendere a scuola ma tutto scritto con molta lucidità.
Caddeo era già questa cosa qui prima di iniziare e si è semplicemente rafforzato all’interno del programma. Unica perplessità su questo brano specifico e non sulla sua carriera: troverà il suo spazio, oggi, in mezzo a mille ballad di altri grandi nomi che potrebbero oscurarlo in termini di spazi accessibili?
Lo dirà solo il tempo ma, nel frattempo, il brano è pubblico ed è un nuovo inizio per questo giovanissimo, futuribile, grande cantautore.
★★★★★★½
6½
CENTO RAGAZZE – Rob
Il pezzo più energico di questa ‘classe 2025’ ma anche il più debole, paradossalmente, in termini di possibili risultati. Spieghiamo meglio perché sembra assurdo dire di un brano pop punk che sia debole ma, nel concreto, la difficoltà è evidente ed è dettata dalla distanza che un arrangiamento del genere è totalmente distante da quello che l’Italia ascolta.
Si riprende Olivia Rodrigo fortissima, Good 4 U è dietro l’angolo, e il brano è troppo troppo una copia italiana di ‘quella cosa lì’ quindi potrebbe sorgere il forte problema dell’emulazione a tutti costi. Però…
E’ pur vero che questo genere, in Italia, fatto nel mainstream da una ventenne solista non c’è, ancora, quindi potrebbe potenzialmente essere la novità del mercato ma dipenderà dal pubblico, perché un conto è ascoltare Olivia Rodrigo e un altro è ascoltare Rob che sembra, per l’appunto, ‘quella cosa lì’.
Il rischio è davvero alto, Rob ha nelle sue corde un genere arduo per questo Paese e dovrà faticare tanto per aprire la strada a un filone che, all’estero, già fa i numeroni ma che in Italia è, purtroppo, il nulla quasi cosmico se parliamo di commerciabilità.
Incrociamo le dita per lei.
★★★★★★½
6½
BARCHE DI CARTA – Tellynonpiangere
Telly era entrato con un brano degli Psicologi, Sui Muri, e presenta un inedito che è esattamente quel mondo lì sia per emotività che per atmosfera.
E’ la sua storia, una di quelle tristi che meritava di essere raccontata e parla a una generazione intera che ha sofferto per i motivi più disparati. “Ho gli occhi di mio padre e non so come sia” è, forse, la frase più d’impatto che fa capire tanto del passato di questo ragazzo, ma non è l’unica.
La ricerca di identità, della famiglia, dei luoghi dove potere stare bene e del disagio che si prova nel vivere una realtà davvero triste è parte potente di questa narrazione e la coerenza di Tellynonpiangere nel raccontare queste cose è invidiabile.
Il suo percorso sembrava dovere finire prima di arrivare a questo punto e, invece, a calci e morsi ci è arrivato e ha dimostrato che le sue canzoni, forse, sono l’unica cosa che doveva fare fin dall’inizio ma il programma è questo e le cover sono parte integrante, una sfida da superare, una montagna da scalare per vedere la luce.
Telly, oggi, vede la luce e il pubblico potrà ascoltare la sua storia, non solo la sua voce.
★★★★★★½
6½
SICILIA BEDDA – Delia Buglisi
Il riscatto non di una donna, di una cantautrice, di una grande artista ma di tante persone che devono lasciare la loro terra natìa per riuscire a emergere.
Chi vi scrive è palermitano, ergo capisce perfettamente ciò che dice Delia in questa canzone e posso garantire che il racconto è la fotografia della ‘nostra’ realtà: “chi me lo fa fare di andare via e non tornare” dice nel ritornello, cantando il disagio che milioni di noi hanno provato, provano e proveranno a lasciare quella splendida terra per costrizione e non per volontà.
Ovviamente non è un brano da classifica, non è un brano da radio e se scrivo questo avverbio lo faccio con il dolore nel cuore, da un lato, ma con estrema convinzione, dall’altro.
Non tutti i brani devono arrivare al N1, non tutti i brani devono entrare in programmazione in radio ma molti brani possono entrare nel cuore della gente o, come in questo caso, nel cuore di chi vive queste identiche cose.
C’è verità, c’è coerenza ma non c’è mainstream. Da un lato bene se pensiamo all’identità mantenuta dell’artista, dall’altro meno se pensiamo al mercato ma a una certa chissenefrega del mercato. Non in questo caso.
★★★★★★★½
7½











