x factor 2024 pagelle semifinale – classifica
La classifica finale del televoto è:
- Mimì
- Les Votives
- I Patagarri
- Lorenzo Salvetti
E ora veniamo alla mia classifica. Come al solito sottolineo i miei criteri (criticabilissimi) di valutazione per X Factor 2024, pagelle finale:
Ho valutato considerando tre fattori: il percorso che l’artista ha avuto nel programma e tutte le tre manche finali facendo una media.
- Mimì: Una Regina Assoluta
Nella manche My Song, Mimì sceglie Because The Night di Patti Smith e dimostra subito di essere la migliore. Ogni nota, ogni parola è un colpo dritto al cuore, e quando arriva il momento del suo Best Of, supera ogni aspettativa. Brano dopo brano, la sua performance è un crescendo di emozioni che conquista giudici e pubblico. Paola Iezzi lo dice chiaramente: Mi hai emozionata tantissimo. E anche Achille Lauro sembra rapito, commentando: Questa sera è davvero la sera dei miracoli.
Mimì è impeccabile, la migliore in assoluto. Perfetta in ogni dettaglio. Resto convinta che abbia ancora tanto da scoprire su se stessa e sul suo percorso artistico, ma se non verrà abbandonata, il futuro per lei è brillante.
2. I PATAGARRI: Padroni della Piazza
Per la manche My Song, scelgono Avrebbero potuto osare di più rispetto a Cam-Caminì, qualcosa di più adatto alla piazza. Tuttavia, nel loro Best Of, mostrano tutto il loro potenziale: sono spontanei, carismatici e assolutamente a loro agio con il pubblico. Nessuno gestisce la piazza come loro. L’inedito forse è il più forte in assoluto. Meritato terzo posto, forse io ho creduto in una loro possibile vittoria.
3. Les Votives: Eleganza e Intensità
Les Votives scelgono una hit e fanno bene ma forse Adele un po’ troppo. Il loro Best of invece è la sintesi perfetta del loro percorso ad X Factor: emozionante, elegante e carico di pathos. Spero abbiano una carriera internazionale perché si sa in Italia il loro genere (Maneskin a parte) non è di punta. Lo ricorda anche Spotify con le sue classifiche
4. Lorenzo Salvetti: La Forza della Malinconia
Lorenzo porta sul palco la sua malinconia, che caratterizza tutte le sue esibizioni. Eppure, in questa finale, mostra un lato di sé più intenso e vulnerabile. Queste sono probabilmente le sue migliori performance di sempre. Sta dando tutto ciò che ha, e si vede. Mi sembra giusto vederlo al quarto posto in gara ed è anche il mio personale quarto posto.
Per i giudici non ho molto da dire perchè oggi non si sono espressi moltissimo.Paola Iezzi si prende pure il suo spazio… canta insieme alla sorella Chiara. Achille Lauro viene da Game of Thrones con la sua pelliccia nera, ritrova un senato in delirio per i suoi concorrenti. Non ha sbagliato nulla in questa edizione tranne la finale… beffato agli ultimi cento metri da Mimì (non l’ha vista arrivare probabilmente).
Seguire la finale di X Factor quest’anno è stato, per me, un po’ difficile. Sicuramente, lo spettacolo in Piazza del Plebiscito deve essere stato straordinario per chi era presente dal vivo, ma personalmente trovo che i concerti all’aperto, trasmessi in televisione, perdano parte del loro impatto. La resa televisiva mi è sembrata piuttosto confusionaria, mentre uno studio chiuso permette una visione più ordinata e chiara dello show.
A tutto questo si aggiunge un altro aspetto: ho perso un po’ di vista la gara. Mancava quel pizzico di “pepe” che avrebbe reso la competizione più coinvolgente. Inoltre, la scelta di non commentare per evitare di influenzare il pubblico mi è sembrata poco sensata. Capisco l’intento di evitare polemiche, ma un confronto costruttivo tra giudici e concorrenti, se ben gestito, arricchisce il programma e mantiene vivo l’interesse.
Un altro elemento che mi è mancato è stato godermi appieno le coreografie. Da casa, la loro complessità e spettacolarità sembravano smorzate, ridotte a un sottofondo visivo che non riusciva a catturare davvero l’attenzione. In generale, l’esperienza della finale è risultata un po’ monotona e meno coinvolgente di quanto avrei sperato.
Infine ho maturato varie riflessioni che penso riassumerò in articoli dedicati
Foto di Virginia Bettoja










