La prima serata di Rai 1 del 20 agosto 2025, giorno dei funerali di Pippo Baudo, è stata dedicata allo speciale “Ho fatto 13! – I Festival di Pippo Baudo”, un vero e proprio viaggio nelle edizioni del Festival di Sanremo guidate dal suo rivoluzionario conduttore.
In attesa di scoprire, a febbraio 2026, il grande omaggio che tutti si aspettano al 76° Festival di Sanremo – edizione che Carlo Conti ha già promesso sarà nel segno di Pippo Baudo – lo speciale ha mostrato ancora una volta quanto il suo legame con la kermesse fosse unico, soprattutto per l’attenzione riservata alle Nuove Proposte.
Proprio per questo, nonostante i rumors nel mondo discografico su una possibile cancellazione della categoria Nuove Proposte (o un accorpamento in stile Baglioni/Amadeus), alla luce della visione di questo speciale ci auguriamo che, qualunque sia la formula scelta, ci sia un grande ritorno di questa sezione che negli anni di Pippo aveva raggiunto il suo apice.
Basti pensare che le sue edizioni portavano in gara 16 nuovi artisti, mentre lo scorso anno ci si è fermati a soli 4, di cui due eliminati dopo una sola esibizione.
Dai primi Festival di Pippo Baudo agli anni ’80
Lo speciale parte dal 1968, anno in cui Baudo condusse per la prima volta il Festival, la 18ª edizione. Dopo la tragedia dell’anno precedente con il suicidio di Luigi Tenco, la Rai decise di cambiare e il testimone passò da Mike Bongiorno a Pippo Baudo.
Quell’edizione, in bianco e nero, fu vinta da Roberto Carlos e Sergio Endrigo con Canzone per te, con Luisa Rivelli al fianco di Baudo nella conduzione.
Quando Pippo tornò a Sanremo, la televisione era ormai a colori. Era il 1984 e la sigla era Rose su rose di Mina. Fu l’anno della nascita della categoria Nuove Proposte, vinta da un giovane uscito da Castrocaro, Eros Ramazzotti con Terra promessa.
Il podio dei Big, allora votato tramite schedina Totip, vide al terzo posto Christian con Cara, al secondo Toto Cutugno con Serenata e primi Al Bano e Romina Power con Ci sarà, che ottennero oltre due milioni di voti, il doppio rispetto al secondo classificato.
In quell’edizione debuttò al Festival anche Fiorella Mannoia con Come si cambia, canzone che segnò una svolta nella sua carriera, classificandosi 14ª. Quinta, invece, Fiordaliso con Non voglio mica la luna.
Il Sanremo spettacolare degli anni ’80
Nel 1985 la celebre scalinata che si illumina gradualmente aprì il Festival. Un’edizione con 38 cantanti in gara e 16 ospiti internazionali.
Il podio: terzo posto per Gigliola Cinquetti con Chiamalo amore, secondo per la star internazionale Luis Miguel con Ragazzi di oggi, e vittoria ai Ricchi e Poveri con Se m’innamoro.
Nel 1987 Baudo tornò con una sigla originale, Cantare dei Mediterranea. In gara ancora una volta Fiorella Mannoia con Quello che le donne non dicono, classificatasi ottava.
Sul podio: Nostalgia canaglia di Al Bano e Romina (terzi), Figli di Toto Cutugno (2°) e la vittoria con Si può dare di più di Enrico Ruggeri, Umberto Tozzi e Gianni Morandi. Quest’ultimo si commosse in diretta perché proprio durante quel Festival morì il suo idolo, Claudio Villa, notizia annunciata in diretta televisiva da Baudo stesso.
Quell’anno fu anche l’edizione della celebre invasione di palco di “Cavallo Pazzo”, che denunciò il Festival come truccato.
Anni ’90: tra scandali, scoperte e giovani promesse
Nel 1992, con scenografia firmata da Gaetano Castelli e un’orchestra di 52 elementi, tra le Nuove Proposte vinsero Aleandro Baldi e Francesca Alotta con Non amarmi.
Nei Big: terzo posto per Paolo Vallesi con La forza della vita, secondo per Mia Martini con Gli uomini non cambiano e vittoria a Luca Barbarossa con Portami a ballare.
Nel 1993, con la sua scoperta, Lorella Cuccarini, al suo fianco, Baudo proclamò un podio delle “Novità” d’eccellenza che vedeva al terzo posto Nek con In te, seconda Gerardina Trovato e prima Laura Pausini con La solitudine, l’artista destinata a diventare l’italiana più premiata nel mondo. Tra i Big vinse Enrico Ruggeri con Mistero, davanti a Rosanna Casale e Grazia Di Michele e Cristiano De André classificatosi secondo a meno di 60 voti dal primo posto.
Nel 1994 Baudo, per la prima volta, fu sia presentatore che direttore artistico, una rivoluzione che sarebbe stata ripresa negli anni successivi da Fazio, Carlo Conti, Baglioni e Amadeus.
L’edizione fu ricordata per l’attenzione ai testi, con canzoni ispirate all’attualità. Vinse Aleandro Baldi con Passerà, davanti a Giorgio Faletti con Signor Tenente e Laura Pausini con Strani amori. Tra le Nuove Proposte vinse Andrea Bocelli, ma si fece notare anche una giovane Giorgia.
Nel 1995 fu proprio Giorgia a vincere con Come saprei, davanti alla coppia formata da Gianni Morandi e Barbara Cola e a Ivana Spagna. Un’edizione che lanciò anche Gianluca Grignani, Daniele Silvestri e Massimo Di Cataldo. È anche l’anno dell’esordio celebre stacchetto Perché Sanremo è Sanremo.
Nel 1996, ultima edizione del suo quinquennio, vinsero Ron e Tosca con Vorrei incontrarti tra cent’anni, davanti a Giorgia e, secondi classificati, i rivoluzionari Elio e le Storie Tese con La terra dei cachi. Tra i giovani trionfò una giovanissima Syria.
L’ultimo ritorno a sanremo di pippo baudo nei 2000
Nel 2002 Baudo tornò dopo sei anni, accolto nella prima serata da Fiorello. Vinsero i Matia Bazar con Messaggio d’amore, davanti a Gino Paoli (3°) e Alexia (2a). Il pubblicò fischiò nel momento in cui venne svelato che non fu lei a vincere.
Tra le canzoni più ricordate di quell’edizione Salirò di Daniele Silvestri, canzone di cui nessuno a parte Baudo stesso, aveva capito le potenzialità in principio.
Nel 2003, senza la celebre scalinata, vinse Alexia con Per dire di no, davanti a Alex Britti e Sergio Cammariere.
Passano quattro anni prima del ritorno di Pippo. Nel 2007, penultima edizione di Baudo, la co-conduttrice fu Michelle Hunziker. Vinsero due scommesse di Baudo: Fabrizio Moro tra i giovani con Pensa e Simone Cristicchi nei Big con Ti regalerò una rosa, entrambi brani a tema sociale.
Nel 2008, con Piero Chiambretti, fu l’ultima edizione di Baudo, anche la meno fortunata negli ascolti. Iconico l’ingresso con 12 sosia travestiti da lui. Vinsero Gio Di Tonno e Lola Ponce con Colpo di fulmine, scritto da Gianna Nannini.
L’eredità di Pippo Baudo al Festival
Nonostante il sogno espresso più volte di tornare alla guida del Festival, la Rai non lo accontentò mai. Tornò però a Sanremo nel 2014 per ritirare il Premio Città di Sanremo, nel 2018 come ospite accolto da una standing ovation dopo essere stato voluto da Claudio Baglioni nelle vesti di co-conduttore di Sanremo giovani con Rovazzi e nel 2019 come presidente della giuria di Sanremo Giovani scelto da Amadeus.
Quella fu la sua ultima apparizione ufficiale legata al Festival, un evento che senza di lui non sarebbe stato lo stesso come questo speciale di Rai 1 in prima serata ci ha ricordato. Peccato sia mancato il momento che Baudo ha sempre definito come il più emozionante dei suoi Festival.
Era il 1987 e sul palco saliva per cantare All it once, Whitney Houston, un’esibizione che scatenò una standing ovation tale da costringere Pippo Baudo a chiedere la prima, ed oggi unica, standing ovation della storia del Festival di Sanremo.











