1 Ottobre 2022
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1 Ottobre 2022

“Gocce” di M.E.R.L.O.T. disegnare i contorni di una nuova generazione che ha bisogno di coraggio

Dieci canzoni per l'album di debutto del cantautore

M.E.R.L.O.T. Gocce
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Recensione di Gocce, l’album d’esordio di M.E.R.L.O.T. a cura di Umberto Salvato.

«Non v’è goccia nel mare che non sia stata lacrima umana.»

Antonio Beltramelli

Manuel è del 1998, giovane, ambizioso e pieno di desideri da far avverare.
Seguendo il suo primo album di debutto, capisci che le note e le parole scelte, sono agganciate ad un unico filo conduttore, preciso, che abbraccia tutto questo suo progetto.

Sembra essere lo stato liquido, uno degli stati della materia, il protagonista di questo album. Questo suo lavoro discografico è mare che va e che torna. Una vita, la sua, che è come l’acqua, scompare, affonda e poi riaffiora dove può, dove deve.

E se tutte le storie raccontate nelle sue canzoni passassero di stato, forse, diventerebbero GOCCE, titolo scelto per dare il nome all’album, che domani fluiranno tutte insieme e andranno a formare un mare, il suo mare, fatto di tutte queste piccole tracce da lui lasciate in musica.

SPARAMI NEL PETTO, apre l’album, un brano in cui il cantautore riflette su quello che è, e su quello che vorrebbe essere. Quando si fanno questi pensieri, sopraggiungono anche le paura, quelle riguardo al non potercela fare, a non avere i mezzi, quelle paure racchiudibili in: “Mamma mi ha fatto troppo fragile“. Teme di non essere in grado di affrontare la vita, e resta sorpreso quando si rende conto che qualcuno a bisogno di lui.

Si passa poi a LACRIME DA BERE, una canzone d’amore per lei, anche se le canzoni d’amore non fanno per quest’ultima. Lui soffre, terribilmente, ma lei è la cura per non ricadere in questo dolore.

C’è poi DIAMANTI, in una casa di fili e aghi, sembra essere apparentemente una storia andata male, vissuta negli anni, qualcosa di dolente che lui non ha saputo trattenere. Lei è speciale ma si potrebbe definire dannata. In conclusione, questa lei, ad uno sguardo più attento sembra essere la personificazione di un sogno, forse il suo di fare musica.

DENTI, invece, c’è una ragazza “con il tatuaggio dietro al collo“. Lui vuole strapparle i vestiti con i denti e regalarle stelle cadenti. Sono giovani, passionali e pieni delle promesse degli amanti.

Passiamo poi a VENTITRE, canzone più conosciuta delle sue. È un singolo che affronta il tema della mancanza, lui vive di ricordi e ha sete di vendicare tutta la sofferenza amorosa. Il brano è bello e centrato, racchiude un po’ tutti gli ingredienti della sua poetica che funzionano.

Fa segno M.E.R.L.O.T., riesce a raccontarsi e a raccontare in SOGNATORI IN FABBRICA un pezzo famigliare. Non teme l’esposizione. È una canzone intima, una personale dedica paterna, per lui che ha ereditato, proprio da quest’ultimo, i geni del sognatore.

Punta tutto sulla nostalgia in MA DAI, in questo caso, amore andato via, ma nonostante la lontananza, spera rida anche senza di lui.

Chissà chi è ROXANNE, che non sa che scopare e amare vanno in disaccordo, Roxanne, nome che da il titolo a questa canzone, voleva solo amore, ma non sapeva darlo.

Restano poi ALIENI e ANGELI STANCHI. Nella prima, il giovane cantautore, ha costruito un mondo altro per un sentimento, un luogo dove non ci sono problemi, dove fuggire lontano da tutto e tutti. Nella seconda, forse, la stessa esasperazione che lo porta a costruire il mondo alieno raccontato, lo fa ragionare su quanto sarebbe bello avere le ali e volare su tutti problemi. Lui è stanco e lei è l’unica stella buona in questo suo pianeta emotivo.

In conclusione, nessun guizzo sonoro salta all’orecchio, ma non mi sembra essere quella la sua missione.

Nelle sue canzoni troviamo, però, un territorio in cui il protagonista non è né Otello né Giorgio Castriota Scanderbeg, ma neanche San Francesco d’Assisi, ne una vittima malvagia né un santo. Piuttosto c’è un personale idea di giovane uomo, visto nelle sue fragilità e complessità, che costruisce un discorso su cui, oggi più che mai, sarebbe interessante riflettere.

BRANI MIGLIORI: Ventitre e Angeli stanchi
VOTO: 7
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

M.E.R.L.O.T. Gocce tracklist

  1. Sparami nel petto
  2. Lacrime da bere
  3. Diamanti
  4. Denti
  5. Ventitre
  6. Sognatori in fabbrica
  7. Ma dai
  8. Roxanne
  9. Alieni
  10. Angeli Stanchi