6 Maggio 2022
di Interviste, Recensioni
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6 Maggio 2022

Le Pagelle ai nuovi Singoli italiani in uscita Venerdi 6 Maggio: deludono Mengoni ed Elisa. Bene Nada, Giulia Penna e… Nessuno!

E questa settimana il nostro critico mette anche un tre...

Pagelle nuovi singoli 6 maggio 2022
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PAGELLE NUOVI SINGOLI 6 maggio 2022

Ligabue – Non cambierei questa vita con nessun’altra

Nuovo pezzo per il Liga che dà esattamente la sensazione di essere quel che è: un nuovo lancio ad uso e consumo del concerto evento che lo aspetta di qui a poco e che si presta ad essere cantato a tutta voce dai 100.000 previsti con lui. Non regala nulla di nuovo alla sua carriera pluripremiata ma arriva sincera, anche come ringraziamento da parte dell’artista di Correggio. Bisogna riconoscere i grazie che si devono in primis proprio alla vita, a quel che regala.
Sei


Iskra Menarini – Stella di mare

E richiama Lucio non solo perché lo ha letteralmente fagocitato in 25 anni di lavoro assieme, ma perché qui le evocazioni si spiegono non solo grazie al brano, ma anche per l’arrangiamento dato alla voce, con quegli echi che per un periodo Lucio ha molto amato. E poi le accelerazioni e le cadute ritmiche improvvise. Degna interprete di Lucio, forse la più giusta.
Senza voto ( solo perché non avrebbe senso darlo )


Marco Mengoni – No Stress

Singolo inedito quando in promozione c’è un album che ha dentro pezzi decisamente migliori di questo. Qui Marco si diverte in un mondo dance su cui la sua voce non è certo cosa stonata, ma a cui manca un inciso potente che vada al di là della prima impressione, quella che arriva facile, facile, e che altrettanto facilmente stanca. Il tutto poi leva forza ad un progetto che aveva tutto il potenziale per essere ancora spinto, bollandolo come vecchio, come superato. La discografia e le sue nuove leggi fagocita se stessa inspiegabilmente.
Cinque


Myss Keta – Finimondo

Ho sorriso alla partenza del pezzo perché proprio non me l’aspettavo davvero. Credo si tratti di Edoardo Vianello e di uno dei suoi successi degli anni 60 che fa da inciso per la Myss che lo trasforma in un riuscito insieme clubbing, con quel senso di voyerismo, di sensualità e perversione, che da sempre porta con se nella sua musica. Vianello/Myss Keta… immaginarlo era impossibile, adesso è realtà almeno in sampler. Certo se poi riuscisse a portarlo con se anche nella promozione…
Sei 1/2


Nada – In mezzo al mare

Continua questa fase di grande ispirazione per l’artista livornese che, anche in questo nuovo pezzo, conferma di essere due, tre passi al di là, del perbenismo musicale, quello consuetamente pop. Ha idee, le tira fuori, le incide ed arriva sporca e perfetta allo stesso tempo. Rispetto al precedente singolo, meraviglioso, fa un passettino indietro, ma rispetto alla perfezione è facilissimo che accada. E la sua voce s’incastra alla perfezione con le chitarre, inseguendosi a vicenda.
Sette


Nessuno – Balla per me

Novità pop con qualche attinenza dance ben costruita. Richiama il mondo Milky Chance, giusto per fare un nome internazionale che suona così e che in Italia è poco esplorato se non per nulla. Può fare strada anche grazie ad una voce che ha colore particolare ed è usata con il gusto delle basse che donano corpo, peso. Buona continuazione del suo percorso.
Sette


Orlvando – Oh mama

Non trovo malvagia la scrittura di Orlvando e nemmeno il suo modo di arrangiare musicalmente questo pezzo che gioca principalmente di dinamiche e ritmica. Mi piace meno il biascicare le parole che in diversi momenti risultano poco chiare ed è un peccato. Perché qui il testo è su una gravidanza che per il momento si sceglie di nascondere perchè arrivata troppo presto, da adolescente. Storie vere, storie di tutti, potenzialmente. E critica a parte, consiglio più che altro, la canzone vale.
Sei 1/2


Giulia Penna – Lacrime dolci

Sicuramente cresciuta molto Giulia, che sembra aver trovato anche la sua strada artistica con questo stile urban pop che le viene congeniale. Il canto è per lo più abbozzato, cedendo spesso il passo ad un parlato che però non perde la qualità del tono personale, e non spezza il senso ritmico del pezzo. Carina la conclusione anni 80, sfumando. Eppure in tanti ricorrono al sound 80, ma nessuno quasi riprende questa possibilità.
Sette


Psicologi & Ariete – Umore

Appaiono puliti e assolutamente incastonati alla perfezione nella contemporaneità musicale, pur tenendosi lontani da discorsi triti e ritriti dall’attuale mondo street, tutto marche, sesso e dineros. In tal senso anche l’incontro artistico con Ariete, che esprime in versione femminile lo stesso modo, risulta appropriato. Rispetto a come appaiono però devono ripulire un po’ il loro cantare, inteso proprio il pronunciare, perché in questo caso, non tutte le parole arrivano chiarissime. Ecco, da Ariete possono prendere questo come esempio.
Sei=


Marina Rei & Carmen Consoli – Un momento di felicità

Tante collaborazioni durante questi anni fra loro, soprattutto live, eppure mai una canzone assieme. Ecco è arrivato il tempo. Ed è quello che ti aspetteresti fra le due che nel tempo, partendo negli stessi anni da posizioni musicali diversissime, si sono sempre più avvicinate, finendo con l’essere musicalmente vicinissime. Questa è l’ultima Carmen. Questa è l’ultima Marina. E nel loro pezzo si suona e si canta tanto e noi le si ascolta. Con piacere.
Sette 1/2


Ron – Più di quanto ti ho amato

Stavolta Ron è interprete solamente e sceglie bene cosa interpretare; il pezzo è infatti una ballata con apertura uptempo sull’inciso che mette in contrapposizione forza e delicatezza. La forza arriva da una scelta di cantare d’irruenza delle parole che sono invece delicate, pulite, che descrivono un sentimento che cambia faccia come la vita che ti attraversa, veloce, e modifica tutto, anche i sentimenti che, certe volte, per ritrovarli devi ascoltare il vento… o la musica.
Sette+


Sangiovanni – Scossa

Dopo l’introspettività dell’ultimo singolo e di qualche intervista che ce lo presentava meno spensierato di come è sempre apparso, Sangiovanni torna a fornire di se un’immagine artistica simpatica, basata sulla frizzantezza dei testi, questo anche più di altri. Scorrevole ed energetico, adatto alla bella stagione, si candida ad uno dei potenziali tormentoni diretti dritti verso l’estate.
Sei 1/2


Jack Savoretti – Io che non vivo senza te

Ora tutti sapete quanto io ami Savoretti e come la sua voce sia per me sempre un motivo aggiuntivo di positività alle sue canzoni. Non capisco però l’esigenza di andare a ripescare questo pezzo, seppur immortale, di sessant’anni fa. E lo dico proprio per la canzone, perché non è scelta originale ma cosa che han cantato più o meno tutti ed in tutte le lingue del mondo. Detto questo: bellissima la voce, giusta l’interpretazione, pomposo e d’altri tempi l’arrangiamento, positivo l’insieme. Mi resta il però a meno che… non ce lo si trovi l’anno prossimo a Sanremo ed allora potrei dare pure un dieci! Ma poiché non lo so…
Sei


Ed Sheeran & Ultimo – 2 Step

C’è da dire che ad Ed Sheeran ormai credo manchi duettare solo con la figlia della mia vicina che ogni tanto mi pervade attraverso i muri con il suo cantare pezzi che sarebbero arditi persino per Mina e non a caso li canta in casa! Ora arriva la collaborazione anche con il nostro Ultimo che di suo ha dovuto scrivere in italiano una porzione della canzone già edita nell’ultimo disco dell’inglese cantore.

Pur se piacevole ed importante indubbiamente come prestigio, la trovo una collaborazione che non regala un’emozione particolare però. E’ un pezzo in pieno stile Sheeran su cui Ultimo ben si destreggia, tenendo testa anche ad un fare serrato che lo riavvicina alle sue prime cose. Però da qui a descriverla come una grande collaborazione ce ne passa. E’ più un espediente discografico frutto di una bella conoscenza, ma che serve solo a rafforzare un disco, quello di Sheeran, da cui ci si attendeva probabilmente un risultato superiore, visti i precedenti.
Cinque 1/2


Taxi B – Samba

E’ tutto quello che non ti aspetti dal leggerne il titolo. Del Samba tiene solo il suono caratteristico suono portante, poi invece è tutto un inveire, un gridare in maniera sconsiderata. E mi chiedo: ma perché si deve sentire qualcuno che urla? La musica è utile per ogni stato d’animo, questo è vero, ma qualunque stato d’animo può venire seriamente compromesso da questo fare incazzato. Perchè mai?
Tre


Nina Zilli – Monsta

Partiamo da un presupposto: trovo questo pezzo simpaticissimo, perfetto per la compilation che mi farà compagnia in macchina nei prossimi mesi, quando il caldo farà aprire i finestrini e l’aria aperta farà venire voglia di cantare senza impegno. E trovo Nina sempre eccezionale, bravissima. Detto questo però, può mai un’eccellente cantante come Nina piegarsi a canzoni qualitativamente modeste assai come questa? Dei puzzle di cose del passato, che pur stando bene con le sue caratteristiche vocali, non la consegnano mai alla storia? Quando una canzone che sia davvero importante?
Sette alla simpatia e bravura che scende a cinque 1/2 per l’ensemble di cose già sentite che diventa quattro se penso alle sue cose migliori

 

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