9 Aprile 2021
di Interviste, Recensioni
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9 Aprile 2021

Le pagelle ai nuovi singoli italiani in uscita il 9 aprile 2021 a cura del critico musicale

In questa settimana ricca di uscite chi sarà riuscito a convincere il nostro Fabio Fiume e chi meno?

Pagelle Nuovi singoli
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Miriam Masala – Vale la pena

L’ultima versione più up di Miriam m’era piaciuta e non poco. Adesso la nostra torna in versione ballad. E mentre pensi che abbia messo via nuovamente un senso originale nelle sue cose, ecco che, nella seconda strofa, l’arrangiamento la schioda dalla liturgia di un pezzo che era fin troppo facile lasciar scorrere così come era venuto.
Sei ½


Giulia Mei – Mamma!

Si parla chiaramente anche del periodo che stiamo vivendo, non solo quello relativo alla pandemia, ma proprio a tutto quello che è successo negli ultimi anni in Italia, ponti crollati compresi. Però si sceglie una modalità leggera sia d’esposizione che d’arrangiamento ed un testo che sagacemente trasporta tutto questo nella vita di chi canta che, ta queste difficoltà, cerca la sua strada. Posso dirle che è giusta?
Sette


Rosario Miraggio – Si perd a te

La bella voce di Miraggio si spreca in una canzone piuttosto solita, quasi totalmente in napoletano, con strofe che giocano con i se ed un inciso che, appunto, vive un po’ di frasi fatte, solite. Il risultato non è sgradevole, s’intenda; del resto con una voce calda come quella di Rosario è davvero difficile non arrivare piacevoli ad orecchio, però certo è che anche l’amore, le difficoltà che esso crea, possono essere raccontati in maniera meno stereotipata.
Cinque ½


Motta – E poi finisco per amarti

Inizio musicale che mi ha fatto pensare subito ad Army Of Me di Bjork. Poi arriva il cantato ed il mondo delle sensazioni si sposta da quello del folletto islandese a quello dei più rumorosi Placebo. Ed il mondo sonoro di Motta è probabilmente proprio quello, ancor di più sottolineato dal modo di cantare, che è più d’impulso che di precisione, pur non finendo mai realmente fuori anche grazie a qualche eco sistemato qui e lì, ad ok. Linea melodica impeccabile, inciso un po’ debole rispetto alla costruzione e preparazione allo stesso.
Sei


Mr Rain – Meteoriti

Amore complicato al centro di questo nuovo singolo del rapper non così tanto rapper, poiché sempre più vicino al mondo del pop cantautorale. Forse è ancora un po’ strano il risultato, perché forse, se si vuol seguire questo nuovo percorso, bisognerebbe anche suonare davvero nelle basi e non lasciare sempre tutto in mano ad un computer. Il testo, come sempre, gode di più di un buon passaggio.
Sei =


Pietro Napolano – Relativo

La voce di Pietro è sporca al punto giusto per risultare sempre da giovane irriverente, anche se gli anni passati dal debutto sono davvero tanti. Questo pezzo del ritorno ha un inciso ficcante che ha qualche rimando si, ma non così evidente da far gridare allo scandalo. Canta della relatività della vita, dei suoi accadimenti, con lo giusto spirito interpretativo, alquanto serafico.
Sei +


Nomadi – Frasi nel fuoco

Il rock nostrano dei Nomadi si veste di abiti western che vengono accoppiati con rimandi invece di terre più vicine, oltre confine ad est e poi persino celtiche. Il risultato è parecchio casareccio, con la voce che non fa così tutt’uno con la base. Certo c’è l’arte della grande musica suonata, con l’utilizzo anche di strumenti non sempre soliti ( ci sono pure dei fiati ), però arriva tutto un po’ stantio.
Cinque


Opposite – Narghilè

Discorso musicale perfettamente in linea con le proposte modaiole attuali, da cui però si sgancia grazie ad una parte cantata pulita, che non ha paura di metter due note una dietro l’altra senza dover essere, per forza di cose, invase da effettini ed interventi rap. Non è il pezzo della vita ma si lascia ascoltare.
Sei +


Pacifico – Gli anni davanti

Colonna sonora dell’ultimo film con Fabio Volo, questa canzone ricorda quanto Gino sappia essere efficace pur restando terribilmente delicato, non solo nell’esposizione, parlo proprio di scrittura. Anche l’arrangiamento, con chitarra arpeggiata ed accompagnamento ritmico che resta in sottofondo, al pari di piano ed armonizzazioni, conferisce uno spirito magico al tutto, suggellato poi dai fiati finali.
Sette ½


Gabry Ponte, Lucky Luke & Kevin Palms – Going down

Tutto molto, troppo sentito. La dance in genere segue dei filoni; esce un pezzo che crea una moda e per un po’ tutti a seguire la stessa. Qui invece mi arriva l’idea che siano messe assieme un po’ di mode, tutte però ripercorse abbondantemente.
Quattro


Noemi Romano – Cieli immensi

Versione praticamente karaoke del celebre pezzo di nemmeno troppo tempo fa della divina Patty Pravo. Tutto è inferiore, perché il senso di un pezzo del genere passa per la capacità interpretativa, più che per le quantità di voce che ci metti. Patty arrivava dal palco di Sanremo pur stonando come se non ci fosse un domani mentre qui si sarebbe passibili persino d’eliminazione da Ti Lascio Una Canzone. Inutile.
Tre


Federico Rossi – Pesche

E dopo B3n, anche Fede muove i primi passi solisti nella musica dopo la longeva esperienza col collega come Benji & Fede. Nelle strofe riecheggia ancora il mondo sonoro ( ed anche interpretativo ) del duo, mentre per l’inciso cambiano un po’ le cose, servendosi di una base che strizza l’occhio ad una dance da consumata star degli 80/90, su cui muove un’interpretazione rilassata ed al contempo efficace. Piccoli passi… non da buttare.
Sei


Mara Sattei – Scusa

Assieme a Madame è tra le proposte femminili più interessanti dell’ultimo anno. Con questo suo nuovo singolo schiaccia sull’acceleratore della personalità che pur valendosi di tutti i meccanismi ed accorgimenti della musica attuale, non rinuncia a metterci davvero la sua voce, che gioca con le tonalità, i pieni, i falsetti. Può piacere a più palati e dalle esigenze più disparate.
Sette


Usai & Alexia – Notte

L’inconfondibile voce di Alexia accompagna Usai in questo singolo in cui mette in mostra tutto il suo campionario, il suo modo di stare sul tempo, risultare sempre molto musicale, sia che “blueseggi” come sulle riprese vocali, sia che si lanci in un veloce rap, o canti un inciso pop con tendenza alla dance. Bello anche il gioco di sax nelle linee musicali.
Sette


Young Dice – Silenzio e caos

Mi sono sentito di colpo a metà degli anni 90, per il tipo di rap proposto che ricorda quello radiofonicamente intimo che molti artisti sceglievano all’epoca. Manca però un inciso importante, che si ricordi, come accadeva allora. Ed in realtà sarebbe bastato pompare quello che già c’è, ma che si è scelto di proporre in modalità più asciutta.
Cinque

 

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