New Music Friday: le pagelle nuovi singoli del 16 maggio
SENZA CRI – TOKYO NITE
Dentro la scuola di Amici ha faticato immensamente a trovare la strada maestra, non ha fatto vedere nel concreto di cosa fosse capace e il risultato finale è stato anche giusto per ciò che ci ha mostrato.
Fuori da lì (e il discorso si allarga a tutti i suoi compagni di classe) ha ritrovato smalto e alla prima occasione pubblica un brano potente, senza fronzoli e impattante.
Tokyo Nite è il vero punto di partenza, il primo passo che ci permette di apprezzare un’artista che in prospettiva può regalare cose molto interessanti. In via ufficiale viene definito come un brano pop ma, se si ascolta bene, siamo in un altro territorio, quello del synth-pop e dell’elettropop.
La pecca riscontrata fino a oggi, cioè la somiglianza a Madame, qui si attenua molto e Senza Cri riesce a essere più identitaria di quanto non sia stata fino a questo momento.
I singoli di Amici sono finalmente un brutto ricordo, da adesso si volta pagina.
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GHALI – CHILL
Uno dei singoli estivi migliori di quest’anno, fino a questo momento. C’è la samba, c’è quel ritmo brasileiro che si fonde con un ritmo che Ghali non ci ha mai fatto sentire prima. Ci sono accenni di afrobeat, ma davvero accenni e nulla più, però il ritmo ruota attorno a quel mondo sudamericano totalmente nuovo per lui e per noi.
Ghali, di nuovo, si rivoluziona e lo fa con stile, leggerezza ed efficacia. L’estate se la gioca anche lui ad alti livelli.
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JOVANOTTI – OCCHI A CUORE
Jova fa quello che vuole, è il funambolo della musica leggera italiana, e stavolta ci riporta a quel mondo che avevamo imparato a conoscere con Ti Porto Via Con Me, dunque un mondo di quasi 15 anni fa.
Jova è il volto della felicità, difficilmente lo senti triste e anche questo ne è un esempio chiaro: il mondo è bello e ci regala cose belle, godiamone.
La produzione di Dardust dona quel tocco di freschezza estiva al brano che, di sicuro, ci farà compagnia soprattutto in radio (difficilmente su Spotify ma non si sa mai).
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FRANCESCO GABBANI – COSì COME MI VIENE
Perché non presentarsi con questo brano a Sanremo, dato anche il testo che dice apertamente di cantarlo su quel palco?
La canzone profuma proprio di Gabbani, ha quello stile riconoscibile e coccoloso che nel pre ritornello diventa un po’ malinconico per poi aprirsi in un inno gioioso da far cantare a tutti.
E’ un brano pop coinvolgente, anche questo estivo, diverso dai precedenti singoli stagionali che ha pubblicato negli anni scorsi ma molto piacione per un pubblico principalmente adulto. Difficile avere presa sul pubblico giovane, ergo lo streaming, ma in radio farà la sua bella figura.
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LEO GASSMANN – FREE DRINK
Il buon Leo ci riprova con un nuovo brano estivo dove regnano aperitivi, feste, relazioni da vivere in riva al mare con un djset a fare da contorno.
Leo è giovane e fa il giovane, com’è giusto che sia, con tutta la leggerezza che la sua età si porta dietro e non si vergogna a farlo capire a chiunque scelga di ascoltarlo.
C’è tanta coerenza tra la persona e il personaggio e questo è un bene perché rende credibili le parole e le atmosfere di questo singolo con cui proverà a fare il suo in un’estate difficile per tutti.
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DAMIANO DAVID – ZOMBIE LADY
Non può essere bocciata una canzone prodotta così tanto bene, però se lo meriterebbe solo per il fatto che parliamo di Damiano David e non del primo nome trovato nelle Pagine Gialle.
Non a caso cito le Pagine Gialle, perché questo è un brano pop di una banalità quasi imbarazzante che poteva far benissimo un paio di anni fa. Oggi è complicatissimo, queste melodie le interpretano tutti in questo settore specifico.
La salvezza arriva per la scelta, anche se non accreditata, di inserire Dove Cameron (la sua compagna) nella seconda parte del brano totalmente a sorpresa con anche un cambio di tonalità per supportare al meglio la voce femminile.
Sarà dura, durissima per Damiano con questa canzone nelle prossime settimane, non spicca praticamente in nulla. Ripeto, non è una canzone che può essere bocciata perché i suoni sono spaziali, la produzione è divina quindi è pienamente sufficiente in termini di qualità del lavoro.
Il problema è tutto il resto. Che peccato.
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SAL DA VINCI – L’AMORE E TU
Dite quel che volete ma ormai Sal Da Vinci è nel mio cuore e questa ennesima canzone mi conferma che siamo di fronte a un genio assoluto.
Ormai ha trovato il filone giusto dopo Rossetto e Caffè, non lo smuovi più da qui ed è un bene. Riflettete: quanti nella scena fanno quello che fa lui, ad oggi? Nessuno.
Quanti avrebbero il coraggio di prendere a piene mani dalle melodie di canzoni storiche come Brivido Felino e farle suonare come se fossero un’altra cosa, nel 2025, pur non essendo nulla di nuovo? Genio incredibile.
Ha trovato il suo mondo e, adesso, se qualcuno prova a riproporre queste melodie si dirà “ah ma fa come Sal Da Vinci“. Punto di riferimento, faro, guida, game changer totale.
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ROMINA FALCONI – HO GIà I PROBLEMI MIEI
Questa canzone ha un tiro dance importante. Non innovativo ma importante, spinge molto.
La cosa, però, davvero interessante e la ricercatezza del testo: “mi hanno buttato in mezzo agli squali e ne esco squalificata“, “ho voluto la bici ma dov’è la mia sella“, “mi attacco alla speranza finché non mi attacco al ca**o“, “va bene tutto ma non sono una onlus“.
Insomma, piccoli esempi di come Romina Falconi faccia Romina Falconi e lo fa bene. Questo è solo un singolo ma è uscito tutto l’album e di concetti e frasi così ne è pieno.
La cosa che lascia un po’ perplessi, al netto del fatto che la base spinga forte, è che sia troppo legata a un concetto di dance un po’ stantìo e legato a un mondo di dieci, quindici anni fa che cerca di urlare al mondo “hey, so essere ancora giovane e ve lo dimostro”.
In pratica testo batte produzione ma nel complesso tutto suona in modo organico e privo di particolari sbavature.
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ANDREA LASZLO DE SIMONE – LA NOTTE
Signori, qui si gioca in un altro campionato ma non è neanche una novità. Andrea Laszlo De Simone è un cantautore vecchia scuola, uno di quelli che scrive testi impegnati e ci mette sotto musica d’altri tempi di altissimo livello.
In questo caso ci si rifà agli anni 60, alla Bella Vita, a quel ritmo mezzo twist ma più cantautorale in stile Peppino di Capri che male non fa mai, soprattutto in questa valle di lacrime che sono le hit estive.
Un brano di quasi cinque minuti dove l’analisi si fa sui problemi della vita che vengono messi alle spalle di notte, spazio bianco dove potersi innamorare da capo della vita.
E’ un messaggio di speranza e leggerezza che solo uno come lui poteva lanciare in questo modo.
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