17 Settembre 2021
di Interviste, Recensioni
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17 Settembre 2021

Le Pagelle ai nuovi singoli italiani in uscita Venerdi 17 Settembre da Massimo Pericolo ai Pinguini Tattici Nucleari

Quali brani avranno conquistato questa settimana il nostro critico musicale? Scopriamolo...

Pagelle nuovi singoli 17 settembre 2021
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MirkoEIlCane – Francesca e basta

Torna dopo un po’ d’assenza l’eclettico MirkoEIlCane e lo fa con questo pezzo che suona indie più di tutto quel che oggi viene proclamato indie. Ed è un pezzo scorrevole e con un testo che si fa seguire, perché è bello pieno di parole; è una storia che è un quotidiano, un amore di cui ricordarsi o meno, e con annesso un omaggio ai Pooh, citati più volte.
Sette ½

Mobrici & Brunori Sas – Povero cuore

Cruda, realistica e sincera esplicazione del proprio io, del proprio cuore. Il tutto raccontato a due voci, che si rompono, urlano ed arrivano dapprima separate, poi all’unisono, poi ancora in controcanto. Trovo un po’ affrettata la fine che meritava una nuova esplosione d’inciso. E’ un errore che dei cantautori raffinati non fanno. Non vorranno mica seguire le ultime regole pop?
Sei ( ma avrebbero preso molto di più )


Modà – Comincia lo show

Vivo o morto tra poco lo saprò, il plotone è pronto a condannarmi o no”?… canta Kekko Silvestre nel singolo che segna il ritorno dei Modà.

E’ la dura legge per chi fa un mestiere artistico: il giudizio. E ammetto che mi spiace tanto, perché Kekko è davvero persona squisita, ma io devo fare il mio lavoro e pur se non vorrei, devo ammettere che questo pezzo è davvero brutto. Per raccontare quel che è spesso oggi una carriera, che dura lo schiocco di due dita e poi avanti un altro, ci ricanti sopra a larghi tratti “Wake Up Call” dei Maroon 5. Soprattutto però il nostro Kekko dovrebbe trovare nuovi modi di interpretare. Sono troppi i casi di artisti che non sono riconoscibili ma… sempre e solo uguali a se stessi.
Quattro


Tommaso Paradiso – Magari no

Paradiso si è fatto dare qualche lezione da Thomas degli Zero Assoluto; il risultato è un sussurrato quasi immotivato nelle strofe, diversificato dal mentore per gli echi. Inciso che apre e che può diventare un giovanilistico insieme di slogan per giovani da muretto, a meno che ce ne siano ancora. Sicuramente meglio di alcune sue ultime cose, ma non miracolosa per una carriera ed una scrittura piuttosto corriva.
Sei


Massimo Pericolo & Crookers – Stupido

Che sia in corso il tentativo di “mainstreammare” Pericolo? Ecco che Stupido, singolo già famosissimo e platinato arriva in radio e tv. Effettivamente è un pezzo più appetibile per i circuiti popolari, con un buon racconto di una storia finita, posta con una nostalgia che non scappa da un linguaggio “slangato” ma comprensibile ed una malinconia di fondo che in un pezzo del genere va sempre bene.
Sette


Pinguini Tattici Nucleari – Pastello bianco

Per la prima volta la scalmanata band bergamasca decide di affidare la promozione ad una ballata. E la cosa appare alquanto insolita ma non per questo non riuscita, anzi; è questo il pezzo che rivela in maniera popolare la loro parte riflessiva. E non è da sottovalutare, assolutamente. Riuscita.
Sette


Lorenzo Semprini – Rimini 85

Fare rock con qualche suono stereotipato ma comunque sincero. Il problema è che è tutto un po’ troppo già sentito come stile ed allora dovrebbe intervenire un’interpretazione più personale per sopperire e dare un motivo in più per risentire il pezzo. Ma questa non c’è. C’è però un bell’assolo di chitarra, che però porta a conclusione il brano senza che ci sia una chiusa effettiva.
Quattro ½


Soundelirio – Ridi come se non fossi qui

Se il rock non muore mai, e meno male, non si può dire che questo valga per alcune sue variazioni. Anche il grunge proposto qui dalla band è un genere parecchio invecchiato, che se non è morto con la dipartita di Kurt Cobain è durato per poco altro. Cercare di attualizzarlo può essere più un esercizio per aprire memorie di chi non c’era che per riportarlo in vita per davvero. Fuori tempo massimo.
Quattro


Mario Venuti – Figli delle stelle

Ultimo anticipo per l’album di cover del catanese cantautore che in questa terza proposta ci ricorda il suo amore tutto brasilero, che già dai suoi esordi solisti… In realtà la cosa bella di queste cover di Mario è il profondo rispetto per le composizioni originali che restano tutte altamente riconoscibili pur se stravolte nell’arrangiamento. Qui ci sono fiati, percussioni, sabbia che sotterra piedi attorno a luci giallo/arancio e fare allegro, di compagnie, di ritrovato insieme.
Otto


Virginia Veronesi – Dove non manca niente

Discorso pop elettronico che ha interessante testo che, in alcuni passaggi, sembra essere astratto ed invece è parecchio esistenziale. Attenzione ai fraseggi che nelle strofe ricordano molto da vicino Francesca Michielin e solo quando il brano prende ritmo si differenzia e personalizza.
Sei

 

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