5 Aprile 2019
Condividi su:
5 Aprile 2019

Ultimo – I brani di Colpa delle favole raccontanti canzone per canzone

Ecco le emozioni racchiuse nelle 13 canzoni canzoni del nuovo disco di Ultimo, il terzo in tre anni di carriera

Condividi su:

È fuori da oggi nei negozi di dischi, nei digital stores e sulle piattaforme streaming, Colpa delle favole, il terzo album di Ultimo che fa seguito a Pianeti del 2017 e Peter Pan del 2018. In contemporanea all’album viene lanciato in radio anche il nuovo singolo, Rondini al guinzaglio (di cui vi abbiamo parlato qui).

Colpa delle favole nei comunicati stampa viene descritto come un album in cui il cantautore, dopo il grande successo riscosso negli ultimi due anni, si interroga sulla felicità, sulle illusioni e sul raggiungimento di un equilibrio nella vita e nell’amore con una domanda in testa che è al centro anche della title track:

È colpa delle favole se non si riesce a raggiungere un obiettivo che, di conquista in conquista, sembra posto sempre un gradino più in là?

Alla base del disco, completamente scritto e prodotto dallo stesso Ultimo, una sensazione di mancanza, di insicurezza e della ricerca di qualcosa che faccia stare bene che entra in contrasto con le due anime del giovane artista, un animo inquieto, poetico, a tratti impaurito e inadeguato, un giovane uomo che ama le cose semplici ed è stato travolto da un sogno stupendo, ma che nasconde, allo stesso tempo, i suoi lati oscuri.

Andiamo quindi a scoprire insieme le 13 canzoni che compongono questo album uscito per Honiro / Believe.

COLPA DELLE FAVOLE
È la traccia che apre l’album, una vera e propria dichiarazione in cui Ultimo ammette che è proprio colpa delle favole se è diventato ciò che adesso è. La title track, con grande carica ma anche fragilità, racconta come i sogni abbiano portato un cambiamento nella sua esistenza.

I TUOI PARTICOLARI
Il racconto della fine di una storia, dove la parte più difficile da accettare sono le abitudini, che non si possono più vivere.

QUANDO FUORI PIOVE
Il brano è pervaso da un sound molto simile a quello delle canzoni contenute nell’album precedente, Peter Pan…. “La scrissi durante gli instore di quell’album” ricorda Ultimo; qui torna il tema centrale delle favole, delle illusioni che possono portare risvolti negativi all’interno delle relazioni.

IPOCONDRIA
L’ipocondria di Ultimo viene curata dall’amore, un amore che può essere anche distante ma rimane sempre presente e vicino nel cuore. “Nel momento in cui due cerchi si sovrappongono non hanno nulla più da condividere, se non lo spazio che li accomuna” dice Ultimo descrivendo il brano.

FATEME CANTA’
Certe canzoni non puoi spiegarle… le devi “sentire” con queste parole il cantautore descrive questa canzone.
Fateme Cantà è una sorta di manifesto, un brano crudo, dove, senza ricorrere a metafore o astrazioni, l’artista ci riporta una fotografia sincera, raccontando in modo libero e diretto la voglia di fare musica con semplicità, anche grazie al linguaggio che per lui è più spontaneo.

Il dialetto romano mostra, infatti, le radici del cantautore, nato e cresciuto nel quartiere di San Basilio, e risveglia le emozioni legate al quotidiano. Il testo mette in luce il forte contrasto tra il successo e la vita di tutti i giorni, quella in cui in molti possono riconoscersi mentre, a testa alta, cercano di affrontare problemi molto lontani dalle luci del palcoscenico. La voglia di Ultimo di far conoscere la propria musica si scontra con il desiderio di non rendersi noti, per lasciare spazio soltanto alle proprie canzoni.

RONDINI AL GUINZAGLIO
Il testo esprime il desiderio di essere portati altrove, dove è possibile essere amati ed essere liberi, anche se poi si sbaglia, senza alcun giudizio da parte del mondo esterno. È meglio che gli ideali restino tali, come i sogni, che se diventano realtà cambiano colore.

AMATI SEMPRE
La ballata per eccellenza del disco, la canzone più intima.

QUELLA CASA CHE AVEVO IN MENTE
Ultimo descrive la nostalgia e i rimpianti per alcune scelte passate e dettaglia nel ritornello il suo desiderio “Ti vorrei con la voglia di parlare, non con la faccia di chi ha già parlato, con la voglia di mostrarsi. Rivivere un amore in modo semplice…”.

PICCOLA STELLA
È la prima canzone che Ultimo ha scritto, quando aveva 14 anni. Si distanzia dalle altre, avrebbe voluto inserirla anche nei precedenti album, ma sentiva che questo era quello giusto.

APERITIVO GREZZO
Ottobre 2017. Un mese di aperitivi grezzi con gli amici al bar. “Volevo ricordare quel periodo”, un momento in cui Ultimo si sentiva in equilibrio e sicuro, protetto dall’affetto delle persone più care.

FERMO
Una canzone che traghetta verso la fine del disco, la fine anche delle storie dove ci si guarda negli occhi e non ci si vede più. La voglia di immobilità, di non muoversi: il sogno è finito, la sconfitta brucia e il desiderio è quello di non essere più scosso, rimanere fermo.

IL TUO NOME
Ripeto quasi sempre la stessa frase, eppure è una delle canzoni che mi emoziona di più” così l’artista sintetizza il senso di una canzone dove “Il tuo nome” diventa un segno importante, un appello che aiuti a cancellare gli errori commessi.

LA STAZIONE DEI RICORDI
Ho messo tutto me stesso e tutto il mio passato. Ascoltare per credere.
Ultimo si racconta, mostrandosi con autenticità, aprendosi in modo poco astratto e molto diretto. Questa canzone è un percorso, attraverso immagini che si cristallizzano nella mente proprio come vere polaroid. Il ragazzo ammette che vorrebbe essere ricordato come Niccolò, un ragazzo ancora incerto sul suo futuro, che sta lottando per far conoscere la propria musica.