27 Gennaio 2024
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27 Gennaio 2024

Roberta Giallo lancia la sua ironica, ma non troppo, autobiografia in musica… “Curriculum”

La cantautrice rivendica le sue qualità morali e risponde a chi le chiede perché non sia più famosa

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A breve distanza da “Ci salveranno gli alieni”, Roberta Giallo lancia un altro singolo. Si tratta di “Curriculum”, già disponibile su tutte le piattaforme digitali. L’artista prosegue così il percorso musicale verso l’uscita del nuovo album “Reminiscenze”.

Curriculum” è una specie di irriverente e liberatoria autobiografia in musica. L’artista, che dell’ironia ha fatto il suo marchio di fabbrica, lascia intendere di non aver raggiunto certi risultati perché sprovvista di certe “qualità”. Il carattere ironico del brano è manifestato già dalla copertina, dove l’artista sfoggia un rotolo di carta igienica con su scritto “Curriculum”. Ciò come a chiarire dove vadano a finire i curricula e quale uso possa farne chi li riceve.

Roberta Giallo

Roberta Giallo presenta il brano come “la risposta definitiva a tutti coloro che sostenendo che io meriti di più di quel che ho avuto, tornano spesso a domandarmi perché io non sia più “famosa”, o perché non abbia ancora calcato il palco dei fiori… che vi devo dire, osservate bene come vanno le cose; questo non è un mondo per artisti e artigiani, ma un mondo per venditori senza scrupoli e multinazionali… dove anche saper cantare a volte è un deterrente…”.

Roberta Giallo: ecco il mio peccato originale

Il brano, scritto da Roberta Giallo e prodotto da Corrado Rustici, attraversa varie tappe esistenziali, dall’adolescenza all’Università. Racconta di bullismo, maleducazione, arroganza. In questo scenario emerge una amara consapevolezza: nell’era digitale una lode in filosofia morale e un corposo curriculum non bastano… ci vuole ben altro! Il ritornello del brano è chiaro:“No, non mi è mai riuscito bene leccare il culo al professore, no, non mi è mai riuscito bene arruffianarmi le persone, no, non mi è mai riuscito bene tradire se c’era l’amore, il mio peccato originale è che possiedo una morale”.

L’artista confessa: “spesso, anche a fin di bene, addetti ai lavori mi hanno consigliato di omettere di essere laureata, persino di cantare e scrivere “un po’ peggio”, qualcuno mi ha anche suggerito di fingermi un po’ scema per evitare di risultare antipatica, forte no?”.

Roberta Giallo

Il quadro che emerge, è piuttosto desolante. Fortunatamente, però, ci sono degli antidoti. Tra questi, la musica. Roberta Giallo afferma infatti: “Credo nel potere rigenerante dell’atto creativo, nello spirito critico, e nelle Grandi Canzoni, e oggi ringrazio Guccini, perché “L’Avvelenata” nei momenti di disillusione profonda mi ha salvata. La mettevo su a ripetizione e mi veniva da ridere… Curriculum è un po’ la mia Avvelenata, la prima di una lunga serie…”.

Roberta Giallo conclude con una call to action rivolta ai colleghi cantautori: “Amiche, amici, non lasciamoci infinocchiare da chi promette cose e in cambio ci chiede di snaturarci; se abbiamo qualcosa da dire diciamolo senza paura, ché ormai la “civiltà” degli streaming e degli influencer sta crollando. C’è bisogno di nuovi paradigmi, osiamo, sperimentiamo… magari arriverà un tempo luminoso, più umano e con più umanità nelle canzoni, io ci voglio credere e “a culo dritto” correrò i miei rischi, senza svestirmi “dei panni che son solita portare”.

IL TESTO

NO, NON MI E’ MAI RIUSCITO BENE
LECCARE IL CULO AL PROFESSORE
NO, NON MI E’ MAI RIUSCITO BENE
ARRUFFIANARMI LE PERSONE
sono cresciuta in una famiglia
in cui tutti i giorni suonava la sveglia
mia madre buona come una santa
come mia nonna, che grande donna
sono cresciuta senza dormire
perché di notte volevo giocare
mentre mio padre un bravo dottore
a volte di notte doveva operare
e mantenere la lucidità
per far del bene alla società
sì a quella gente, che spesso o a volte
non è mai stata tanto riconoscente
NO, NON MI E’ MAI RIUSCITO BENE
LECCARE IL CULO AL PROFESSORE
NO, NON MI E’ MAI RIUSCITO BENE
ARRUFFIANARMI LE PERSONE
NO, NON MI E’ MAI RIUSCITO BENE
TRADIRE SE C’ERA L’AMORE
IL MIO PECCATO ORIGINALE
E’ CHE POSSIEDO UNA MORALE
e anche la scuola, che delusione
non certo il posto delle buone maniere
ci ho messo parecchio a farmi accettare
e ancora di più a farmi rispettare
e proprio nell’ora di religione
c’era chi bestemmiava pretendendo attenzione
urlando forte per farsi sentire
mentre io volevo soltanto cantare
cantare ogni pezzo del mio cuore infranto
per farlo risorgere col potere del canto
NO, NON MI E’ MAI RIUSCITO BENE
LECCARE IL CULO AL PROFESSORE
NO, NON MI E’ MAI RIUSCITO BENE
ARRUFFIANARMI LE PERSONE
NO, NON MI E’ MAI RIUSCITO BENE
TRADIRE SE C’ERA L’AMORE
IL MIO PECCATO ORIGINALE
E’ CHE POSSIEDO UNA MORALE
ED ASCOLTARE LA COSCIENZA
NON è UN FATTO OCCASIONALE
un altro shock, l’università
ma quanta gentaglia che passa di qua
c’è chi si sente parecchio arrivato
perché ha studiato,ma non digerito
un po’ di Marx, ma che ci vuoi far
con un po’ di Hegel e un pochino di Marx

NO, NON MI E’ MAI RIUSCITO BENE
LECCARE IL CULO AL PROFESSORE
NO, NON MI E’ MAI RIUSCITO BENE
ARRUFFIANARMI LE PERSONE
NO, NON MI E’ MAI RIUSCITO BENE
TRADIRE SE C’ERA L’AMORE
IL MIO PECCATO ORIGINALE
E’ CHE POSSIEDO UNA MORALE
ED ASCOLTARE LA COSCIENZA
NON è UN FATTO OCCASIONALE
110 e lode in Filosofia Morale
nell’era digitale non so se mi salverà