19 Ottobre 2018
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19 Ottobre 2018

Ecco Gli 11 Cantautori In Finale Al Proscenium Festival: Fabì

Continuiamo a conoscere meglio gli 11 finalisti del Proscenium Festival. Oggi è la volta di Fabiola Colelli in arte Fabì

Fabì
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Con l’avvicinarsi del finale del Proscenium Festival, il nuovo concorso per la musica d’autore di cui vi abbiamo già parlato in questo articolo, continuiamo a farvi conoscere la storia e il percorso artistico degli 11 finalisti. Oggi è la volta di Fabiola Colelli in arte Fabì.

Fabiola è nata a Nola in provincia di Napoli, il 03 marzo 2001.
La sua formazione musicale ha inizio con lo studio della chitarra e delle tecniche vocali, appena quattordicenne, Fabì partecipa al Festival di Castrocaro, raggiungendo la fase delle semifinali.
Nel contesto di un noto talent di rilevanza nazionale, intitolato Fuoriclasse, la ragazza ottiene dal maestro Luca Pitteri un importante riconoscimento come migliore interprete.

Particolarmente attenta alle tematiche sociali, Fabì diventa presto artista di riferimento per le associazioni socio culturali locali ed in modo particolare per quelle dedite all’assistenza dei bambini e dei ragazzi diversamente abili.
Nel dicembre 2017 pubblica il suo primo singolo dal titolo Cantare, un brano dedicato all’importanza del canto quale antidoto contro i mali della vita.

A distanza di quattro mesi e mezzo, il 15 aprile 2018, lancia il secondo singolo, dal titolo Favole. La canzone, decisamente più autorale, è il risultato di un processo di maturazione, artistica e personale.

QUATTRO CHIACCHERE CON FABI´

Ci racconti qualcosa di te e del tuo percorso artistico?

La passione per la musica nasce da bambina, grazie soprattutto alla mia cara nonna, purtroppo scomparsa, che mi ha incoraggiata a trasformare un semplice gioco in un vero e proprio sogno da inseguire.
Rose Rosse di Massimo Ranieri è stata la prima canzone che ho balbettato quindi ho studiato chitarra e canto, ho seguito la trafila dei talent, ho cominciato a lavorare presto come vocalist e da qualche tempo mi cimento nella composizione e nella produzione di brani inediti.

Da quanto tempo sei cantautrice?

Dopo l’esperienza del primo singolo, risalente al dicembre 2017 e realizzato con l’ausilio di una casa discografica indipendente, ho avvertito il bisogno di dare maggiore sfogo alla mia creatività, attraverso un coinvolgimento diretto nella fase della composizione. Dunque, ho abbandonato l’idea dell’etichetta e mi sono orientata verso l’autoproduzione. E’ stato quello il momento in cui ho smesso di essere semplice interprete ed ho indossato i panni dell’autrice.

Come mai hai scelto di iscriverti al Proscenium Festival?

La prospettiva di eseguire un mio brano in chiave sinfonica, accompagnata da una vera orchestra, ha rappresentato uno stimolo incredibile, al quale non ho saputo resistere.

Come si chiama, di cosa parla e come è nato il brano che presenti al Festival?

Il brano si intitola Favole e nasce da un pensiero personale, al quale sono particolarmente legata, secondo cui gli unici veri artisti sono i bambini, poiché capaci di esprimere la loro natura senza filtri.
La canzone rimarca proprio la necessità di riscoprirci bambini, quando la maschera che talvolta indossiamo, nell’affrontare la vita di tutti i giorni, ci allontana troppo da ciò che siamo realmente.
Infondo, la favola non è altro che la rappresentazione di un mondo parallelo, nato dalla fantasia e rimasto lì, sospeso nel tempo, di fronte al nostro crescere; l’unico posto in cui possiamo ritrovare noi stessi, quando rischiamo di perderci.

Quali sono gli artisti a cui più ti ispiri, italiani e internazionali?

Sono una fan sfegatata di Emma Marrone, anche se mi ispiro molto ad Elisa per ciò che riguarda lo stile canoro e l’uso della voce.