25 Giugno 2017
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25 Giugno 2017

Polemica FEDEZ, FRANCESCHINI, SIAE, SOUNDREEF. Ecco cosa sta succedendo

Polemica tra Fedez e il Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. In campo anche Siae e Soundreef. Ecco cosa sta succedendo

fedez
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Negli scorsi giorni ha tenuto banco su social e quotidiani una polemica che vede schierati in campo Fedez, il Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, la Siae e Soundreef.

Ma cosa è successo esattamente?

Premessa nell’aprile del 2016 Fedez ha abbandonato la Siae per cedere la gestione dei diritti d’autore dei suoi brani a Soundreef, all’epoca l’artista aveva dichiarato:

Voglio sostenere chi fa della trasparenza e della meritocrazia un valore fondante“. Il distacco è avvenuto poi formalmente lo scorso gennaio, un distacco non abbastanza netto secondo Fedez
Lo scorso 2 giugno l’artista era tornato sulla vicenda dopo aver scoperto che la gestione degli introiti in relazione al J-Ax & Fedez Summer Tour passava ancora per la Siae:

Continua a incassare in modo indebito i diritti su miei concerti. Hanno lanciato una propaganda del terrore verso gli organizzatori dei concerti per continuare a farsi versare le royalties. Non sanno con chi hanno a che fare: chiederò un decreto ingiuntivo per riaverli“.
Ai tempi questa fu la replica della Siae:

Quei brani hanno tanti padri, dobbiamo rappresentarli tutti“.

Ma vediamo ai giorni nostri quando il caso scoppia a partire da una conferenza in cui Fedez ha accusato il Ministro Franceschini di essere in conflitto di interessi per quanto riguarda la regolamentazione della raccolta e della gestione dei diritti d’autore sostenendo che Michela Di Biase, moglie del ministro, si occupa per lavoro della gestione del patrimonio immobiliare della Siae.
La vicenda ha preso maggior visibilità in quanto ripresa prima da Mattia Fantinati, parlamentare dei 5 Stelle, e poi anche dal blog di Beppe Grillo con questo titolo “Fedez smaschera il conflitto di interessi con la Siae di Franceschini“.

Da quanto afferma il cantautore rap Michela Di Biase cura le relazione esterne della Fondazione Sorgente Group, la fondazione di una holding che, tramite una controllata, lavora per la Siae.

A seguito delle affermazioni del cantante la Siae ha pubblicato un comunicato in cui ha asserito che: “è documentalmente destituita di qualunque fondamento la circostanza secondo la quale la signora Michela Di Biase gestirebbe gli immobili di SIAE” e annunciando di aver iniziato un procedimento penale.
Anche il Ministro Franceschini ha affermato di essere pronto ad agire legalmente contro Fedez, il tutto dopo aver Twittato (taggando Fedez e Beppe Grillo) “La Calunnia è un venticello…” per poi dichiarare:

Sarà la decima volta che Fedez, da quando ha scelto Soundreef, tira fuori questa storia assurda, calunniando me e mia moglie e ignorando le norme che ha approvato il Parlamento. Finora ho pensato fosse meglio far finta di niente, ma ora ha superato anche la mia, molto molto alta, soglia di tolleranza e per questo ho già dato incarico di agire giudiziariamente contro di lui. E’ la prima volta che lo faccio dopo tanti anni di vita politica ma lui ha mezzi più che sufficienti per risarcire i danni che ci sta creando“.

Qui di seguito il video in cui Fedez chiarisce brevemente la situazione…

Ieri infine è arrivato a mezzo comunicato stampa la presa di posizione di Soundreef dalle parole di Luigi Santo, Senior Account Executive della società, eccolo a seguire:

Lasciamo che i Tribunali si occupino di cose serie e che, almeno le idee e le opinioni restino libere di circolare e confrontarsi. Non è nostra intenzione alimentare una polemica che rischia di essere strumentalizzata da più parti e di degenerare in una discussione in cui le singole parole e i dettagli prendono il sopravvento sulle cose serie. Soundreef, società che si occupa della gestione e raccolta dei diritti d’autore, interviene dopo la minaccia di querela del ministro Dario Franceschini a Fedez che aveva denunciato un suo conflitto d’interessi con la SIAE.

Troviamo, naturalmente, anche noi singolare che la moglie di un Ministro dei beni e delle attività culturali lavori proprio per un Gruppo che, oltre a occuparsi in maniera importante di cultura, gestisce la gran parte del patrimonio immobiliare della SIAE che vale centinaia di milioni di euro.

Forse, anziché chiedersi se Fedez abbia sbagliato nell’usare questa o quella espressione, bisognerebbe chiedersi come sia possibile che una società che rivendica in ogni sede il fatto di essere un ente senza scopo di lucro che agisce esclusivamente nell’interesse degli autori abbia accumulato una simile ricchezza, se tale patrimonio immobiliare è gestito in modo profittevole e se gli utili – ammesso che vi siano – sono ripartiti equamente tra gli autori e, soprattutto, chi ne beneficerà un giorno.

Nonostante questa vicenda sia nota da mesi, non è mai stata nostra intenzione strumentalizzare e inquinare un dibattito che, per quanto ci riguarda, è assai più importante di quello che sta monopolizzando l’attenzione di giornali e social ormai da ore: un autore, in Italia, nel 2017 è libero o non è libero di decidere a chi affidare l’amministrazione dei suoi diritti e, dunque, la sua arte, la sua carriera e il suo futuro?

E siamo contenti che l’Autorità Garante della Concorrenza e del mercato abbia di recente avviato un’istruttoria proprio allo scopo di accertare se quello dei diritti d’autore, anche in Italia, debba essere un mercato libero e aperto o se, al contrario, sia lecito perpetuarne il regime di monopolio che lo contraddistingue, unico in Europa, da circa due secoli.

E’ di questo che ci piacerebbe si continuasse a discutere ma certo davanti a un Ministro della cultura che minaccia azioni giudiziarie nei confronti di un artista che ha affidato alla nostra società la gestione dei suoi diritti e alla Società italiana autori ed editori, che si ripropone addirittura di “agire con la massima durezza consentita dall’ordinamento giuridico” contro un autore, avvertiamo almeno la necessità di precisare che Fedez ha raccontato – probabilmente peccando eccesso di sintesi – un fatto vero e inoppugnabile: la moglie del Ministro dei beni e delle attività culturali, infatti – ed è niente di meno su questo che dovrebbero essere costruite le due azioni legali che si ripromettono di far giustizia – NON “gestisce” il patrimonio immobiliare della SIAE ma lavora per un Gruppo che gestisce tale patrimonio.
Ci sembra davvero la pagliuzza negli occhi del vicino indicata fingendo di non vedere la trave nei propri.”

L’ultimo comunicato arriva dalla Siae:

“In merito alle recenti affermazioni di Fedez, SIAE ribadisce che gli immobili della Società non sono mai stati gestiti dalla signora Michela Di Biase Franceschini”, si legge nel dispaccio, “La costituzione di un fondo immobiliare da parte di SIAE con Sorgente SGR (società vigilata dalla Banca d’Italia) risale al dicembre 2011 ed è operazione di rilevante successo per SIAE stessa. Tutte le relative informazioni sono da sempre pubblicate sul sito della Società e nel bilancio, e rappresentano uno degli indici di solidità economica di SIAE. Non vi è, invece, alcun rapporto con la signora Michela Di Biase. Le dichiarazioni di Fedez, dunque, sono e restano false e destituite di fondamento”.