20 Marzo 2019
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20 Marzo 2019

Nesli – Ecco il racconto delle canzoni del nuovo album, “Vengo in pace”

Ha dovuto mettere fine alla guerra con sé stesso Nesli per arrivare al nuovo disco, l'ultimo della sua trilogia iniziata nel 2015, "Vengo in pace"

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Venerdì 22 marzo torna Nesli con un nuovo  album intitolato Vengo in pace e in uscita Polydor / Universal Music. Il disco, anticipato nelle scorse settimane dal singolo Le Cose belle, chiude idealmente la trilogia iniziata nel 2015 con Andrà tutto bene. Un percorso musicale alla ricerca di una serenità e di un equilibrio interiore passando attraverso il peggio di sé.

Tre titoli, Andrà tutto bene (2015), Kill Karma (2016) e Vengo in pace, nati separatamente, ma che hanno finito per dare un perfetto senso logico a questi ultimi quattro anni di vita del cantautore.

Nesli ha attraversato il dolore, ne è uscito con le ossa rotte, ma ha preferito soffermarsi solo su quello che ha imparato. Ha deposto le armi, ma non ha smesso di combattere, semplicemente ha deciso di accettare che quello che non può cambiare non deve toccarlo al punto da influenzare troppo la sua vita.

Nesli ha anche smesso di cercare la canzone perfetta arrivando alla consapevolezza di non essere un artista da una canzone e via, ma un cantautore che attraverso le canzoni costruisce un discorso. Anche per questo è stato naturale il ritorno ad un cantato fatto di quelle ritmiche serrate che lo hanno sempre contraddistinto, dove sono le parole a piegare la musica e adattarla al concetto e non il contrario.

Questo lavoro quando non subisci pressioni, soprattutto quelle che non dipendono da te, è bellissimo… la pressione è una cosa inutile che ti devasta ed io, non so come, l’ho persa

Vengo in pace è un disco in cui l’artista ha scavato così tanto dentro se stesso da presentarsi al pubblico come un uomo che, al primo appuntamento con una donna, sceglie di non abbellirsi mostrandosi per quel che realmente è. Un album che parla d’amore ma non nel senso convenzionale del termine, lo fa parlando alla società attraverso le proprie solitudini, comuni a molti.

Quando siamo entrati in studio i pezzi ci hanno portato nella direzione che volevano. Chi ha lavorato con me non mi ha assecondato, hanno assecondato le canzoni…”.

C’è molto de La Fine in questo disco ma, soprattutto, c’è un nuovo inizio. A seguire il track by track delle canzoni che compongono questo nuovo album che il cantautore ha voluto far conoscere negli scorsi mesi pubblicando sul web alcuni dei brani della tracklist come Maldito, Immagini, Viva la vita e Vengo in pace.

NESLI – VENGO IN PACE il Track by track

NUVOLE E SANTI
Sarò sano e salvo…
Un Intro parlato. Una sorta di mantra onirico che apre uno squarcio, quasi un portale emotivo, sull’intero disco…

VENGO IN PACE
Non accettare compromessi è il compromesso più grande…
È il più recente tra i pezzi che hanno anticipato il disco. Per assurdo è il brano che più si discosta dalle altre canzoni eppure è quello che meglio lo rappresenta.
Una dichiarazione d’intenti in forma rock verso una pace che deve essere condivisa.

SEMPRE QUI
Ho capito che non è il soggetto ma la soggezione. Ho capito che non è perfetto ma è la perfezione…
Il sound rock qui si contamina con l’elettronica per dare vita ad una canzone in cui Nesli torna ad analizzare un elemento costante nelle sue canzoni, il tempo che lo circonda e i cambiamenti che inevitabili avvengono dentro di noi.

VIVA LA VITA
Questa è la mia canzone e questa è la mia nazione cantano le persone, viva la vita…
Qui è l’elettronica a farla da padrona in una canzone che richiama quasi lo stile di Stromae e che dimostra che si può avere un proprio stile, una propria firma musicale ben distinguibile, anche strizzando l’occhio alla modernità.
Per celebrare la vita, parola che rincorre spesso nelle sue canzoni, l’artista e il suo produttore, Brando, scelgono un pezzo ricco di Synth con la cassa in 4 e sfumature pop-dance.

LE COSE BELLE
Ricorda non chiudere gli occhi, se arriva qualcosa di bello, la paura ti guarda e ti blocchi, non vuole che tu prenda il meglio…
E dopo aver celebrato la vita torna ad emergere l’altro lato dell’anima dell’artista, quello più cupo, ruvido e autobiografico. E torna prepotentemente in una canzone che racconta di un uomo ammaccato dalle botte della vita, quelle subite e quelle che ci infliggiamo da soli.
Nessun filtro per ammettere che, crescendo, si perde un po’ la speranza a volte, ma c’è sempre qualcosa per cui vale la pena lottare.

MA CHE NE SO
Ma che ne so la vita continua, l’ho scoperto alla deriva e qualcosa arriva…
La canzone a cui il cantautore è più legato, lo squarcio di speranza per il futuro in un brano di matrice pop che racconta come a volte si è così abituati al lato oscuro della propria vita che quasi ci si rassegna o, semplicemente lo si accetta, senza sentire più la necessità di apparire migliori di quel che si è.

TROPPO POCO
Ho imparato, tutto quanto ha un prezzo, ma il valore delle cose ancora non lo apprezzo…
La canzone d’amore per eccellenza in un disco in cui l’amore è solo una delle tante sfaccettature. Una dichiarazione scritta quasi come una lettera, ad un amore del passato. Nesli si interroga su quali siano e se esistano regole da seguire in amore, se c’è un modo per capire quanto una storia deve durare e quanto invece può durare… e forse a volte non resta altro che dirsi addio.

IMMAGINI
Ed ora lo immagini perché è la violenza che da sempre ci separa e la strada che facciamo soli non ci unisce…
Un messaggio importante contro il bullismo, un racconto autobiografico essenziale e asciutto nel testo, perché di fronte a certi temi non serve esasperare, bastano poche parole mirate per raccontare il senso di solitudine e di inadeguatezza che cresce in chi è stato bullizzato.

22 GIORNI
Sono giorni da ricordare e poi da dimenticare e del male, del bene, le facce, le storie, sai dirmi cosa rimane?
Torna protagonista il tempo. Parole che si susseguono veloci per descrivere i cambiamenti e quella ricerca che da sempre fa parte dell’essere umano… in una vita scandita dal tempo, deve esserci un segreto per riuscire realmente a dare valore ad ogni singolo giorno. Metriche serrate che ci ricordano che Nesli è stato il capostipite di una nuova forma di cantautorato rap che oggi riempie le playlist musicali.

RICORDERÒ
Ricorderò il momento in cui ci si divide in questa vita, ogni volta che si dice addio…
Una chitarra elettrica apre il pezzo e diventa a sua volta voce narrante, come un grido malinconico che introduce il brano mettendo musicalmente in mostra il grande lavoro di produzione fatto sulle canzoni e la cura dei singoli dettagli.
La voce di Nesli è sempre in primo piano, poggia sull’elettronica, quasi dialoga con le chitarre elettriche e acustiche, ma è sempre protagonista.

MALDITO
È proprio vero che bisogna andar via per provare a stare meglio…
Ritmo serrato per lanciare un urlo di dolore, frutto della consapevolezza che a volte ci portiamo addosso retaggi troppo grandi per poter essere cancellati. Eppure quella stessa tristezza può diventare un’alleata quando si capisce che andarsene a volte non è scappare, ma semplicemente tornare a vivere.

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