19 Novembre 2025
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19 Novembre 2025

Musicultura 2026, record storico: 1.328 artisti iscritti alla nuova edizione. Nannipieri: “Un segnale di fiducia bellissimo”

La XXXVII edizione conferma Musicultura come punto di riferimento per la canzone d’autore

Sferisterio di Macerata durante Musicultura 2026, con il record di 1.328 artisti iscritti alla XXXVII edizione
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Musicultura 2026 fa segnare un nuovo primato. La XXXVII edizione del festival supera qualsiasi precedente e chiude le iscrizioni con 1.328 artisti candidati. Un numero mai raggiunto nella storia del concorso e, soprattutto, un unicum a livello nazionale se si considera la regola fondante del progetto: può partecipare solo chi scrive e interpreta i propri brani.

Un risultato che parla da solo e che conferma, ancora una volta, la forza attrattiva di un festival che negli anni si è ritagliato un ruolo netto: Musicultura non è semplicemente un palco, ma uno dei laboratori più credibili della canzone popolare e d’autore italiana.

Non pensavo si potesse crescere ancora e invece è successo“, racconta il direttore artistico Ezio Nannipieri. “Questa valanga di iscrizioni è un bellissimo segnale di fiducia che ci arriva da tutta Italia. Ora sta a noi interpretarlo con passione, curiosità e serietà. Il lavoro da fare è tanto, ma un exploit del genere è di buon auspicio“.

Un “exploit”, appunto, che va oltre il semplice aumento di numeri: nell’arco delle ultime cinque edizioni il festival aveva oscillato stabilmente attorno ai 1.100 partecipanti. Il 2026 rompe l’argine e rilancia, confermando Musicultura come uno dei pochissimi spazi in cui la forma-canzone viene trattata come un gesto culturale prima che commerciale.

LE REGIONI PIÙ PRESENTI E IL PESO CULTURALE DI MUSICULTURA

Le regioni più rappresentate? Lombardia e Lazio in testa, seguite da Toscana ed Emilia-Romagna: un segno evidente che la geografia creativa del Paese continua a spingere forte, soprattutto quando trova casa in un contesto libero da logiche televisive e marketing-first.

Ma il vero valore di Musicultura sta nella sua capacità di essere insieme punto di approdo e punto di partenza. Qui le nuove generazioni trovano attenzione, ascolto reale e un sostegno economico concreto: dal celebre Premio Banca Macerata da 20mila euro per il vincitore assoluto ai numerosi supporti lungo le varie fasi del concorso.

Musicultura 2026 si conferma  così un’eccezione: un festival che non segue il rumore del mercato, ma lo anticipa. Una piattaforma che evolve con il tempo, mantenendo però inalterata la propria identità.

Musicultura ogni anno continua a dimostrare quanto la canzone d’autore italiana sia viva, vitale e affamata di spazi veri, lontani dalle logiche televisive. Un segnale forte, che dovrebbe però tradursi anche in sostegni concreti: perché questi talenti hanno bisogno di palchi, non solo di attestati. E il mondo del live, in un’Italia che nel post-lockdown assomiglia sempre più a un deserto, resta la vera urgenza da colmare.