9 Dicembre 2019
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9 Dicembre 2019

Musica Contro le Mafie 2019: il resoconto della giornata conclusiva

Sul palco Willie Peyote, Motta, The Zen Circus, La Rappresentante di Lista...

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Sabato 7 dicembre, con un enorme successo di pubblico, si è conclusa la 5 Giorni di Musica contro le mafie 2019. Protagonista è stata la musica dal vivo.

Una giornata che ha visto le esibizioni di Motta, The Zen Circus e Willie Peyote.

Musica contro le mafie 2019 l’ultimo giorno

La mattina, con un conduttore d’eccezione come Filippo Roma de Le Iene e i giudici Picciotto, Roy Paci e Serena Brancale, sono andati in scena per il Premio gli artisti emergenti Cadmio, Andea Carluccio, Micaela Tempesta, Chris Obehi e Sikania.

A giudicarli anche il pubblico da casa che ha votato tramite i social e il pubblico in sala che ha espresso il suo voto tramite messaggi whatsapp nonché una giuria demoscopica individuata tra il pubblico.

I vincitori verranno annunciati nei prossimi giorni tramite i canali ufficiali della rassegna.

La mattinata ha raggiunto il suo apice con Don Luigi Ciotti che ha ricevuto dal Presidente di Mvsm Gennaro De Rosa i ringraziamenti per il sostegno e la Tessera Numero Uno dell’Associazione Musica contro le mafie.

Il fondatore di Libera è da sempre lo spirito guida della manifestazione e rivolgendosi ai ragazzi in platea li esorta:

Non dimenticate le cose belle, importanti e positive nonostante le tante difficoltà di ogni giorno.

Bisogna ripartire dalle politiche sociali, che danno lavoro, che danno sostegno alle famiglie, servizi, opportunità per le persone.

La lotta alla mafia vuol dire la prima lotta per la giustizia sociale e comincia dal lavoro.

Milioni di giovani in Italia hanno terminato gli studi e non trovano il lavoro; se non si prende coscienza di questa dimensione, non se ne uscirà mai fuori. La musica, l’aggregazione, l’arte in tutte le sue espressioni è stata ed è un’arma potente contro le mafie».

Musica contro le mafie deve diventare un percorso europeo. Dobbiamo ragionare oggi per un ‘nuovo umanesimo’ che metta insieme le diversità delle nazioni per l’unità; che metta al centro la persona e i suoi problemi fondamentali: un nuovo umanesimo“.

Nel pomeriggio riprendono gli incontri e questa volta al Caffè Telesio è ospite Elisa Sovarino.

La scrittrice palermitana ha recentemente pubblicato il libro Annusando il cemento che parla della lotta alla mafia attraverso uno stile originale, una favola moderna corredata da illustrazioni, in cui il racconto è ambientato nel mondo animale che con un gioco allegorico racconta il mondo criminale con parallelismo con il regno animale.

Il panel della giornata si tiene presso l’ex M.a.m. e verte sul tema “Musica politica, musica impegnata, gli artisti devono esprimere il loro parere?” con Roy Paci e il duo La Rappresentante di Lista.

Motta, The Zen Circus e Willie Peyote chiudono Musica Contro le Mafie 2019.

Primi ad esibirsi il trio rock composto da Appino, Ufo e Karim Qquru. The Zen Circus è una conferma in termini di energia e compattezza sonora e così sciorinano il meglio della loro lunga carriera compreso il brano L’amore è una dittatura presentato all’ultima edizione del Festival di Sanremo.

A seguire il cantautore Motta anch’egli protagonista all’ultimo Sanremo ha cantato e suonato unplugged i brani dal suo ultimo album ed ha emozionato con il brano Dov’è l’Italia.

Durante il cambio palco è Gennaro De Rosa presidente di Musica contro le mafie, introdotto da un video saluto di Don Ciotti, a consegnare agli artisti i Premio 2019.

A The Zen Circus viene assegnato con questa motivazione: “Nella diversità c’è la bellezza delle relazioni. E’ attraverso il dono di sé all’altro che si coglie l’importanza dell’incontro e il loro brano ha perfettamente sintetizzato questo concetto universale“.

Mentre per Motta la motivazione è: “Il suo testo fotografa poeticamente il fenomeno migratorio in Italia dove tra demagogia, semplificazioni e giochi cinici di potere si decide della vitta di migliaia di persone perdendo in umanità e civiltà“.

A Willie Peyote il compito di chiudere definitamente questa edizione e così il rap-cantautore torinese prima della sua esibizione, carica di spunti di riflessioni intelligenti e con una scaletta ricca di brani tratti dall’ultimo recente album, riceve il premio per il testo della canzone Io non sono razzista ma … con questa motivazione:

E’ sull’emorragia di umanità, alimentata dagli imprenditori della paura, che il brano ci ha fatto riflettere. Anche se non è con la presunzione che ci si mette dalla parte giusta c’è bisogno di prendere una posizione netta contro tutti i razzismi e il brano di Willie ha permesso di avere questo nuovo punto di vista per una nuova resistenza e ricostruire la speranza per il domani“.