27 Aprile 2018
di Caporedattore
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27 Aprile 2018

Continua il trend positivo del mercato discografico globale: +8,1% nel 2017

Per il terzo anno consecutivo, cresce il mercato discografico globale. A trainare il comparto è lo streaming.

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Il mercato discografico globale cresce dell’8,1% nel 2017. Questo è il terzo anno consecutivo di crescita dal 1997. Per la prima volta, lo streaming supera il mercato fisico.

I dati sono stati pubblicati negli scorsi giorni nel Global Music Report 2018 dell’IFPI. I ricavi 2017 di 17,3 miliardi di US $.

mercato streaming

I proventi rivenienti dallo streaming per la prima volta diventano la fonte principale di entrate. Il fatturato del 2017 è stato generato da 176 milioni di utenti. Ha contribuito alla crescita del segmento del 41,1%.

mercato streaming in italia

Lo streaming a pagamento rappresenta il 38,4% dei ricavi totali dell’industria discografica. La sua crescita ha ampiamente compensato il calo del 5,4% del fatturato delle vendite dei supporti fisici e quello del 20,5% del download.
Nel 2017 i ricavi digitali per la prima volta hanno rappresentato oltre la metà del fatturato complessivo (54%).

 

Crescono i ricavi, ma si arriva da 15 anni di calo delle entrate. Infatti il fatturato 2017 corrisponde solo al 68,4% di quello che si registrò nel 1999.

 

“Il mercato italiano nel 2017 ha visto un calo per lo più dovuto a una revisione delle basi contrattuali con le piattaforme, ma i primi mesi del 2018 hanno già mostrato un nuovo balzo con lo streaming (+67,5%) che supera il fisico, comunque in crescita nel primo trimestre (+5,8%)”: ha affermato l’Amministratore Delegato di FIMI, Enzo Mazza.

Lo streaming in Italia oggi rappresenta il 45% del mercato discografico italiano. Supera di poco i ricavi rivenienti dal segmento fisico. In calo il download.

Tra il 2013 e il 2017 il mercato italiano digitale ha visto una crescita media del 13%.

“Le case discografiche stanno lavorando per alimentare questo recente ritorno alla crescita, guidate dai loro continui investimenti, non solo negli artisti ma anche nelle innovazioni digitali che stanno arricchendo l’esperienza degli appassionati di musica di tutto il mondo”.

ha dichiarato Frances Moore, CEO di IFPI – la Federazione Internazionale dell’Industria Discografica.

IL VALUE GAP

Resta ancora da risolvere la cosiddetta questione del Value Gap. I ricavi percepiti dagli aventi diritto sono molto diversi a seconda della piattaforma di provenienza.

Le discontinue applicazioni delle leggi sulla responsabilità online hanno incoraggiato alcune piattaforme digitali a sostenere che non sono responsabili per la musica resa disponibile al pubblico. Oggi i servizi come YouTube, che si sono sviluppati in sofisticate piattaforme musicali on-demand, sostengono che non sono legalmente responsabili della musica che distribuiscono sul loro sito.

È dunque necessaria un’azione legislativa per garantire che le leggi sulla responsabilità del copyright siano applicate correttamente e coerentemente, in modo che le piattaforme non possano affermare che non è necessario disporre di una licenza per distribuire la musica: tutta la comunità musicale chiede ai responsabili politici di agire.