15 Gennaio 2018
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15 Gennaio 2018

MAX GRASSI: un viaggio tra le stanze del Bogart Hotel sognando l’America…

E' stato pubblicato nelle scorse settimane l'album Bogart Hotel, il nuovo disco del cantautore e giornalista sportivo milanese Max Grassi.

Max Grassi
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E’ stato pubblicato nelle scorse settimane l’album Bogart Hotel, nuovo disco del cantautore rock Max Grassi.

Max è nato a Roma, ma è cresciuto tra Milano e l’Hinterland e ha acquisito dalla città e dalla periferia storie e racconti che sono finiti nelle sue canzoni, così come quel sogno americano mai totalmente realizzato.

Max Grassi ha già all’attivo tre album: Dove inciampano i sogni nel 1997, Dopo la pioggia nel 1998 e La vita che resta nel 2008, anche se considera Bogart Hotel il suo vero disco d’esordio.

Contemporaneamente si è concentrato sulla professione di giornalista. Dopo essersi occupato di spettacolo, cultura e politica, ha trovato la sua strada nel giornalismo sportivo.

BOGART HOTEL

Max Grassi

L’album è composto da undici brani che rappresentano le undici stanze del Bogart Hotel che sono occupate da persone che hanno voglia di raccontare la loro storia e poi scomparire per sempre, come si fa con uno sconosciuto su un treno.

Ecco la tracklist:

1 – Il buio
2 – Lettera quasi d’amore
3 – Jeanne e Amedeo
4 – Indietro non si torna
5 – A Febbraio
6 – Io sono nessuno
7 – Bogart Hotel
8 – Vagabondi a metà
9 – Clic (Scatta la fotografia)
10 – Giorni e giorni
11 – Pagine Gialle

Max Grassi

In studio, insieme a Max Grassi, si sono susseguiti i seguenti musicisti: Antonio Righetti al basso, Robby Pellati alla batteria, Livio Magnini alla chitarra, Dario Ciffo al violino, Pepe Ragonese alla tromba, Michele Monestiroli e Andy Fumagalli al sax, Elio Marchesini alle percussioni e glockenspiel, Livia Rosati al violoncello e Nicolò Fragile al piano.

Il disco è stato registrato, mixato e co-prodotto ai Saman Studio di Milano da Livio Magnini con l’assistenza di Tommaso Gangemi mentre è stato masterizzato da Giovanni Versari ai La Maestà Mastering Studio.

La foto della copertina dell’album è di Leonardo Nardella.

Foto dai Social di Max Grassi