È scontro aperto tra due figure storiche dei Matia Bazar: da una parte Antonella Ruggiero, voce iconica della band dal 1975 al 1989, oggi affermata solista, dall’altra Piero Cassano, fondatore e autore di molti dei brani più celebri del gruppo .
Le dichiarazioni di Antonella Ruggiero
La 72enne Antonella Ruggiero, in una lunga intervista al Corriere della Sera, ha innanzitutto confermato che non prenderà più parte al Festival di Sanremo. “Proprio perché ho partecipato a numerose edizioni conosco bene il meccanismo. Ha le sue regole, le sue condizioni legate al business e al marketing, e io spesso non le reggo” ha spiegato, senza mezzi termini.
La Ruggiero conta cinque partecipazione (con una vittoria) insieme ai Matia Bazar, e sei, con due secondi posti, da solista. L’ultima nel 2014 sotto la guida di Fabio Fazio.
L’artista ha raccontato anche dei momenti in cui si è allontanata dal mondo della musica, pur senza smettere di amarla: “Ci sono stati dei momenti in cui mi sono allontanata dal mondo della musica. Non dalla musica stessa, ovviamente, ma dal suo universo». Un esempio è il 1989, anno in cui lasciò i Matia Bazar, in concomitanza con la caduta del Muro di Berlino. «Decisi di fermarmi. Di colpo. Sette anni facendo altro. Ho viaggiato a lungo, India, Asia, Nordafrica. È stato un addio difficile. Non drammatico, per carità, ma nonostante io avessi mandato per tempo i preavvisi e avessi comunicato la decisione con largo anticipo, gli altri compagni di band hanno fatto fatica a capire. Perché si fa fatica a capire la complessità“.
Oggi Ruggiero vive a Berlino con il marito, il produttore Roberto Colombo, e il figlio Gabriele.
La replica di Piero Cassano dei matia bazar
Le parole di Antonella non sono piaciute a Piero Cassano, che ha deciso di replicare pubblicamente con un lungo post su Facebook, esprimendo il proprio disappunto e accusando la cantante di essere stata ingenerosa e poco rispettosa verso i compagni di band scomparsi e verso chi, come lui, ha contribuito a costruire il successo dei Matia Bazar.
Ecco il testo integrale di quanto scritto da Cassano.
“Gentilissima Sig.ra Antonella Ruggiero,
ho purtroppo letto le tue dichiarazioni pubblicate ieri, 8/8/2025, dal Corriere della Sera in merito alla tua intervista. Come vedi, ho virgolettato il purtroppo, perché certe tue dichiarazioni – te lo dico senza mezzi termini – non ti fanno onore. Anzi, senza mezzi termini, hanno fatto venir fuori la persona che, seppur bravissima nel cantare, non racconta molte verità, se le gira e le racconta alla sua maniera. Irriconoscente nei confronti di un grande passato di gruppo, ma soprattutto priva di totale rispetto nei confronti di GIANCARLO GOLZI e ALDO STELLITA (si chiamano così le persone morte, tuoi ex compagni Matia Bazar, che non hai avuto minimamente il coraggio di nominare). E ti dimentichi sempre di CARLO MARRALE, del sottoscritto PIERO, poi di MAURO SABBIONE e SERGIO COSSU.“
Il musicista prosegue ricordando il contributo collettivo al successo della cantante: “Ricordati, Antonella, non dimenticarlo mai, che se sei la grandissima Antonella Ruggiero, l’artista stratosferica di oggi, lo devi sicuramente alla tua voce, ma anche a tutti noi indistintamente. Carlo Marrale, più di me, ha scritto per te e per il gruppo canzoni uniche, meravigliose, che rimarranno storia nei tempi dei tempi, quelle che ti hanno dato la prima vera notorietà. Canzoni, tra l’altro, che nei tuoi concerti canti ancora“.
Piero Cassano contesta anche una frase della cantante nell’intervista: “Imperdonabile, alla domanda se ti eri mai più sentita col resto della band, la tua insensibile risposta: ci siamo rivisti ai funerali di due di loro. Due di loro? E i nomi? INACCETTABILE!“.
E ancora: “Avevo da subito capito che, seppur brava, avevi un carattere poco sensibile. Capisco lo sforzo che fai con te stessa per apparire al pubblico una persona normale… perché ti senti diva, un essere superiore. Ma solo perché hai una bella voce?“.
La replica si chiude con un appello al rispetto reciproco e un ricordo degli inizi:
“Abbi rispetto di tutti, Antonella, a cominciare da te stessa, e non raccontare cose non vere. A me ti presentò tale Eros, il tuo ragazzo di allora, e non la PFM, e ti feci fare consenzienti Aldo, Carlo e Pucci Cochis, batterista di noi allora J.E.T., i cori nel nostro disco Fede Speranza Carità. Fu da lì che poi iniziò il tutto. Come pure dimentichi il mese passato da noi due soli nelle sale prova Fratelli Gaggero a Genova, quando scrissi per te nota dopo nota Cavallo Bianco“.
Immagine di copertina: particolare della copertina del singolo …e dirsi ciao dei Matia Bazar (1978) – utilizzo a scopo di cronaca e illustrazione della notizia.











