11 Gennaio 2022
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11 Gennaio 2022

Mara Sattei: Il primo singolo ufficiale estratto dall’album d’esordio è “Parentesi” feat. Giorgia

Per il primo estratto da "Universo", la cantautrice ha scelto di collaborare con una delle voci più belle in Italia

Mara Sattei Parentesi testo significato
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Mara Sattei Parentesi un testo che racconta a bellezza di sentirsi liberi e leggeri… e ad aiutare la cantautrice a far arrivare a più persone possibili il significato del pezzo c’è un ospite d’eccezione… Giorgia.

Parentesi infatti è il primo singolo ufficiale estratto da Universo, album d’esordio dell’artista (sorella di tha Supreme che ha ovviamente prodotto il progetto) in uscita il 14 gennaio per Arista/Columbia Records/Sony Music Italy.

Il brano unisce due voci molto diverse tra loro e due artiste, solo apparentemente distanti. Da una parte Mara Sattei, cantautrice che negli ultimi anni ha attirato a sé con grande naturalezza pubblico e critica, dall’altra un’artista e donna che di certo non ha bisogno di presentazioni, Giorgia, voce tra le più maestose d’Italia, capace di conquistare trasversalmente le generazioni nei suoi quasi trent’anni di carriera.

Mara Sattei Parentesi TESTO E SIGNIFICATO

Ecco come Mara Sattei racconta questo singolo…


Parentesi è un brano che parla della bellezza di sentirsi liberi e leggeri a volte, anche nel mezzo del caos dei nostri pensieri.

Tutte le parentesi più importanti della nostra vita sono fatte di emozioni e ricordi che restano invariati nel tempo, mantenendo uno spazio tutto loro all’interno dei nostri capitoli.


Per quel che riguarda invece la collaborazione con Giorgia in questo singolo, in uscita in radio in contemporanea con il disco venerdì 14 gennaio spiega…


Ho scritto questo brano al pianoforte, ispirandomi alla bellezza di Roma d’inverno. Aver avuto il grande onore di poterlo condividere con un’artista come Giorgia è stato davvero incredibile.

Da subito le nostre voci insieme si sono unite alla perfezione, creando tante sfumature diverse tra loro e dando vita a qualcosa di unico. Io sono nata e cresciuta con la sua musica, e non smetterò mai di ringraziarla per aver contribuito con la sua voce immensa a questo brano.


MARA SATTEI PARENTESI TESTO E AUDIO

Quante sono le volte
Che lo dico miliardi
Tu che mi fumi addosso
Io che riesco ad arrabbiarmi
Accartocci un pacchetto
Che è finito e mi guardi
Come il sole e la luna
Fossero come estranei

E tu non sai le volte
Che vorrei accontentarmi
Un semaforo rosso
Sembra durare gli anni
E vorrei fosse un cerchio
Questa vita in più fasi
Che poi è sempre più stretto
Che poi
Che poi mi prende di più
E forse lo sai anche tu
E poi mi perdo quaggiù
Ma tu che ne sai?

C’è una canzone che poi ho scritto io
Che non parla d’amore
Forse s’incastra dentro qualche addio
Che ho detto male a qualcuno
Fino a fargli un saluto

E se il cuore fossero solo parentesi
Scriverei tanti auguri
Io l’ho imparato apposta
Quando ho perso un’altra corsa
C’è un biglietto perso
Tra tutte le cose che c’ho in borsa
Cerco te
Che sei finito nella tasca a destra
Dentro la mia testa
(Che sei finito nella tasca a destra
Dentro la mia testa)

Quante sono le volte
Che lo dico e mi pento
Cerco mille obbiettivi
E ne raggiungo mezzo
Vorrei dirtelo in primis
In un pezzo che ho scritto
Che portasse fortuna
Sotto un cielo d’inverno
E tu non sai le volte
Che son sveglia e mi fisso
Col rumore di un disco
Che graffiato saltella
E vorrei fosse un cerchio
Che io poi ricomincio
Che poi è sempre più stretto

Che poi
Che poi mi prende di più
E forse lo sai anche tu
E poi mi perdo quaggiù
Ma tu che ne sai?

C’è una canzone che poi ho scritto io
Che non parla d’amore
Forse s’incastra dentro qualche addio
Che ho detto male a qualcuno
Fino a fargli un saluto

E se il cuore fossero solo parentesi
Scriverei tanti auguri
Io l’ho imparato apposta
Quando ho perso un’altra corsa
C’è un biglietto perso
Tra tutte le cose che c’ho in borsa
Cerco te
Che sei finito nella tasca a destra
Dentro la mia testa
(Che sei finito nella tasca a destra
Dentro la mia testa)
Uh uh uh uh uh
Uh uh uh uh uh
Cerco te

Foto di copertina di Giampaolo Sgura