27 Agosto 2023
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27 Agosto 2023

La Notte della Taranta: oltre 200.000 per il più grande evento musicale popolare italiano. Fiorella Mannoia e Tananai sui casi di stupro: “Ora basta, nessun’altra!”

Una serata magica a ritmo di pizzica e canzoni popolari. Uno spettacolo che non dimentica quello che sta accadendo alle donne in Italia

La Notte della Taranta 2023
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Grandissimo successo per l’edizione 2023 de La Notte della Taranta che ha radunato a Meplignano ben 200.000 persone. Maestra Concertatrice di quest’edizione Fiorella Mannoia e a salire sul palco per esibirsi anche Arisa, Brunori Sas, Tananai, Alfiero, Alessandra Caiulo, Stefano Morciano, Enzo Pagliara, Antonio Amato, Galeanda e Giancarlo Paglialunga.

Spazio ai grandi brani della tradizione salentina tra cui “La Pizzica di San Vito“, “Pizzica di Aradeu” e “Santu Paulu“, ma anche per un omaggio a Fabrizio De André con “Bocca di rosa.

La notte della taranta, le dichiarazioni degli artisti

A ricoprire il ruolo cardine di Maestra Concertatrice quest’anno è stata Fiorella Mannoia che, già nel 2016, salì sul palco de La Notte della Taranta come ospite di Carmen Consoli. A dirigere i musicisti il Maestro Clemente Ferrari mentre a curare gli arrangiamenti il marito della Mannoia, il percussionista Carlo Di Francesco:

Questo è un palco di musica tradizionale, forse è l’unico palco di musica tradizionale che attira tutta questa gente. Ad arrangiare i pezzi per la serata è stato mio marito che è un percussionista. Portare un percussionista ad arrangiare la musica tradizionale salentina è come portare un bambino al parco giochi, ha messo dentro veramente tutto il suo sapere. Pur rispettando la tradizione salentina dentro ha messo profumi e sapori che vengono da altre parti del mondo

Fiorella, che sul palco si è esibita in “Fimmine, fimmine“, ha voluto lanciare un forte messaggio sui casi di cronaca con al centro la violenza sulle donne avvenuti nelle ultime settimane:

I fatti che sono successi ultimamente sono fatti che hanno sconvolto tutti. Aver letto quelle chat (si riferisce all’episodio di stupro di gruppo di Palermo. ndr), io l’ho pubblicata, mi sono interrogata ‘Lo faccio o non lo faccio, la pubblico o non la pubblico’ e ho deciso di pubblicarla nelle mie pagine perché si possa capire a fondo quali sono le motivazioni, se ci sono, non sono motivazioni, che spingono dei giovani a comportarsi in questo modo e accanirsi così tanto sul corpo di una donna. E allora ho deciso che forse quelle chat dovrebbe essere portate nelle scuole.

Ci tenevo prima di cantare ‘Femmine, femmine’ a dire due parole e sottolineare questo concetto. Quella canzone lì si presta perché inizia proprio dicendo ‘Femmine, femmine, alziamo la voce’. Adesso dobbiamo alzare veramente la voce perché siamo arrivati ad un limite massimo“.

Anche Tananai, che sul palco ha accennato anche una parte della sua hit, Tango, ha voluto dire la sua al riguardo indossando una camicia con scritto sul retro: “Adesso basta, nessun’altra!“.

Arisa ha confessato di aver sognato questo palco e che è stato il destino a portarla qui:

Io l’anno scorso ho visto ‘La Notte della Taranta’ sui social e ho detto: ‘Mamma mia che spettacolo incredibile. Mi sono detta che mi sarebbe piaciuto molto farlo ma non ho fatto nulla per arrivare qui e poi il destino mi ci ha portato.

È lo spettacolo più importante del Sud Italia, una delle testimonianze più importanti del mantenimento della propria identità, dell’orgoglio per le proprie radici. È stato interessante confrontarmi con le sonorità della Taranta, è stato bello anche confrontarsi con la gente del posto.

Arisa voluta fortemente da Fiorella Mannoia (“Arisa ha una voce unica. Apparentemente è fragile e sa trasmettere quello che prova. Ero certa che lei sarebbe entrata in questa tradizione.”), “ha cantato: “Ferma Zitella” e “Lu riciu de lu mare“:

Li ha scelti Fiorella Mannoia, ha pensato fossero adatti a me e io ho apprezzato molto la scelta. Sono due brani molto intensi, ‘Ferma Zitella’ ha un’atmosfera più simile alle mie ballate sentimentali, ‘Lu riciu de lu mare’ è proprio una tarantella che mi fa ribollire il sangue, che mi è piaciuto condividere con i ballerini

Queste infine le parole di Brunori Sas che si è esibito con “Lule Lule” in lingua arbëreshë e “Aremu” in grico:

Questa manifestazione è vicina alla mia natura, al mio percorso e alle mie radici. Io vivo ancora in Calabria in un paesino piccolo e la musica popolare lì era parte della musica popolare. C’era Gianna Nannini e poi c’erano le tarantelle e nella mia testa convivevamo pacificamente, anzi in qualche modo erano rappresentative di tanti aspetti dell’esistenza che io vivevo sotto ai miei occhi.

Sul concetto di identità ha voluto aggiungere:

E’ importante portare avanti l’identità, ma anche l’ibridazione, perché solo così si può ottenere qualcosa di più bello. Se riusciamo a mescolarci, a capire le ragioni dell’altro è meglio per tutti. L’identità è un arricchimento se è vista come la somma di tante identità. Per me la musica tradizionale significa festa, ma anche maggiore sensibilità e simpatia verso chi soffre.