12 Giugno 2020
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12 Giugno 2020

Ilaria Porceddu torna con “Sa Coia” e lavora al nuovo album

Un brano in sardo che condensa la sua idea dell'amore per il ritorno della cantautrice

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Ilaria Porceddu torna da venerdì 12 giugno con il nuovo singolo Sa Coia.

La cantautrice, dopo 13 anni di vita romana, ritorna in Sardegna per omaggiare le sue radici con una canzone nata durante la sua partecipazione al MedInArt Festival di Samassi con una poesia scritta da una maestra elementare di nome Maria Rosaria Spano.

Il brano composto in lingua sarda, come altre canzoni passate dell’artista, racconta le varie fasi del matrimonio come punto di partenza di una coppia che decide di innamorarsi più volte della stessa persona, celebrando nel tempo l’unione, condividendo gioie e dolori della vita.

Le sonorità pop melodiche dell’arrangiamento e la voce della cantante racchiudono dentro le note il sapore della Sardegna.

Questo singolo segna il ritorno di Ilaria Porceddu dopo 3 anni dall’uscita dell’album Di questo parlo io e anticipa il quarto disco d’inediti sul quale la cantante è attualmente al lavoro. Qui la nostra intervista realizzata nel 2017 in occasione dell’uscita del suo ultimo album.

Una piccola perla, che suona un po’ come una filastrocca, in cui vengono raccontati gli anni di un matrimonio che passano.

Questi cominciano leggeri, romantici, fino a diventare costruzione, accettazione e comprensione. La frase che mi fa sempre sorridere – commenta l’artista – è ‘Dae oi depeis bivi sempri in duus, asso’us no’ podeis decidi prus’ che significa ‘Da oggi dovete vivere sempre in due, da soli non potete decidere più’ che rappresenta i due lati del matrimonio, da una parte la visione romantica e dall’altra, ironicamente, quella della condanna.

Ecco. Questa canzone rappresenta la mia visione dell’amore. La ricerca del giusto equilibrio fra la condivisione e il non cadere necessariamente nelle catene. Perché l’amore è scelta, non dovere.”

Il brano è stato registrato e ripreso durante il concerto “Chena Lacanas” il 13 Gennaio 2020 a Palazzo Siotto, Cagliari. Produzione Fondazione Siotto. Sax soprano Emanuele Contis.

testo Sa coia ILARIA PORCEDDU

Dae oi depeis bivi sempri in duus
asso’us… no’ podeis decidi prus!
Da oggi dovete vivere sempre in due
da soli… non potete più decidere!

Su Prim’annu… “Coia da coto’i”
Moddi moddi parit coto’i frùsciu
ses cuntentu… no’ bogas mancu u’ mùsciu!
Il primo anno… “Nozze di Cotone”
Molle Molle sembra cotone morbido
sei felice, non fiati nemmeno (non ti lamenti mai)

Su da Cincu… “Coia da seda”
Su tempus bivi’u impari no’ est meda
lissia lissia… che muccadori ‘a seda!
Il quinto… “Nozze di Seta”
Il tempo vissuto insieme non è tanto
carezza e carezza… come un fazzoletto di seta!

Su da Dexi… “Coia da stàngiu”
Bessis prus fotti cun d’u’ stiddiu da stangiu
d’ogna di’i t’ingrassas… no’ ses prus làngiu!
Il decimo… “Nozze di Stagno”
Diventi più forte con una goccia di stagno
ogni giorno ti ingrassi e non sei più magro

Su da Cuindixi… “Coia da porcellana”
No’ babias prus nudda… dillicagau po’
pagu cosa… ti’ ois scanceriau!
Il quindicesimo… “Nozze di Porcellana”
Non vali più nulla… delica(ga)to per un
nonnulla… vuoi essere coccolato

Su da Binti… “Coia da cristallu”
Trasparenti che tassa da cristallu
da bivi impari…fattu eis su callu!
Il ventesimo… “Nozze di Cristallo”
Trasparente come un bicchiere di cristallo
di vivere insieme… ci avete fatto il callo
(avete fatto l’abitudine)

Su da Bintixincu… “Coia da prata”
Su sposu spinniau… est callau a xriobeddu
sa sposa… s’intingit is pìus da nieddu!
Il venticinquesimo… “Nozze d’Argento”
Lo sposo “spennato” (calvo)… ha il cervello squagliato (smemorato)

la sposa… si tinge i capelli di nero!

Su da Trinta… “Coia da perlas”
Praxibi su sabori’a s’acua ‘a mari a
s’accabada si cumprendeis’ appari!
Il trentesimo… “Nozze di Perle”
Piace anche il sapore dell’acqua di mare
alla fine vi capite a vicenda

Su da Trintaxincu… “Coia da
zaffiru” Asullu che sa mellus prenda
est sa famillia sa vera sienda!
Il trentacinquesimo… “Nozze di
zaffiro” Azzurro come il miglior gioiello
è la famiglia la vera ricchezza

Su da Coranta… “Coia da smeraldu”
Po’ no’ si bigai ogu… bridi su froccu
spassiaisì… ma sentza fai sciarroccu!
Toccat a festeggiai…
Il quarantesimo… “Nozze di smeraldo”
Per non prendere il malocchio… verde il fiocco
divertitevi… ma senza esagerare (fare danni)
Bisogna festeggiare…

 

Foto di copertina di Alex Congiu