Chopin è il nuovo singolo de I GIOCATTOLI feat. Carota de Lo Stato Sociale, in uscita il 29 agosto per Giungla Dischi / Garrincha 373 e distribuito da ADA Music Italy. Una ballad sussurrata, fuori dalle dinamiche dei trend, che ci invita a rallentare e a riconoscerci nelle nostre fragilità.
Il progetto de I GIOCATTOLI nasce in Sicilia e prende forma attorno a tre musicisti: Duilio Scalici, Ernesto Mormile e Davide Casciolo.
Con alle spalle un esordio che aveva attirato l’attenzione di pubblico e critica, la band si è distinta nel panorama indipendente per l’uso di un linguaggio narrativo intimo e cinematografico. Dopo una pausa e alcuni cambiamenti, sono tornati nel 2024 con il singolo Filler, segnando una nuova fase creativa, più matura e personale.
“Chopin”: il brano che non cerca l’effetto, ma l’onestà
Chopin è una canzone che non urla, ma sussurra. In un’epoca fatta di sovraesposizione e algoritmi, I GIOCATTOLI scelgono un racconto controcorrente. Una ballad in cui due anime si riconoscono nel buio, senza filtri né maschere, dove l’amore è rifugio e non palcoscenico.
La presenza di Carota, membro de Lo Stato Sociale, aggiunge al brano una sfumatura ulteriore, una seconda voce che si affianca e completa senza sovrastare. Non è una featuring “a effetto”, ma un dialogo tra affinità artistiche che parlano la stessa lingua. Le firme della produzione, Claudio Marciano e Nicola “Hyppo” Roda, lasciano spazio al silenzio e alla malinconia, accompagnando con misura e rispetto.
Il testo, scritto da Duilio Scalici e Carota, è attraversato da immagini concrete e delicate. “Capirai che al mondo non importa” è il verso che racchiude lo spirito del brano: accettare le nostre imperfezioni, da un tatuaggio sbagliato a una frangetta storta, senza più inseguire un ideale imposto dall’esterno.

Foto di copertina di Valentina Cipriani
Il viaggio de I GIOCATTOLI continua in punta di piedi
Dopo aver rotto un lungo silenzio, la band siciliana sembra aver trovato la sua voce più autentica. Niente filtri, niente frasi fatte. Solo canzoni che cercano la verità nelle piccole cose. Chopin non è una canzone da playlist, ma una canzone da stanza. Ed è lì, tra vetri appannati e pioggia leggera, che trova il suo spazio più vero.
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