28 Maggio 2016
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28 Maggio 2016

GIGI D’ALESSIO passa a SOUNDREEF e critica la SIAE che risponde per le rime

A sorpresa dopo Fedez anche Gigi D'Alessio lascia la SIAE e porta le sue 750 canzoni a Soundreef. Ecco cosa è successo...

soundreef
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Qualche settimana fa aveva fatto il giro di tutte le prime pagine dei giornali italiani la notizia che Fedez stava lasciano la SIAE, primo artista a compiere questa scelta, per affidare la gestione dei diritti delle sue canzoni alla nuova azienda del settore Soundreef rompendo così un monopolio che sembrava infrangibile. Oggi arriva la notizia che un altro big della musica italiana compie questa scelta: Gigi D’alessio.

L’artista da 20 milioni di dischi venduti nel mondo lascia così la Società Italiana degli Autori ed Editori e firma con Soundreef portando con un se un repertorio che conta circa 750 brani composti.
L’accordo tra D’Alessio e Soundreef sarà in atto a partire dal 1 gennaio del 2017 e lo stesso artista ha così motivato la sua scelta:

Mi ha convinto la trasparenza della rendicontazione al contrario di quella Siae che non è analitica. Sono sempre attento alle novità e mi sono accostato con curiosità a Soundreef. Ho cercato di capire meglio e mi ha convinto. Non era per me una scelta facile ma ho creduto nel progetto di questi giovani e credo nel libero mercato. Sono certo che tanti altri mi seguiranno. Laddove c’è il monopolio il mercato non cresce”.

Sarà davvero così? Dopo Fedez e Gigi D’Alessio arriveranno altri grandi nomi a Soundreef? Nell’attesa la SIAE però ha voluto replicare apertamente alle critiche del cantautore dando spiegazioni sul proprio modo di rendicontare e alzando dei dubbi sul futuro della neonata concorrente:

“Ci stupiamo delle parole di Gigi D’Alessio, non capiamo a cosa si riferisca in tema di trasparenza perché la nostra ripartizione è gestita in modo del tutto trasparente, utilizzazione per utilizzazione. Nel rendiconto che inviamo ai nostri Associati vi sono indicazioni molto dettagliate: titolo per titolo, fonte per fonte. Abbiamo perplessità su quanto questo tipo di approccio possa essere continuativo nel tempo perché, a meno che Soundreef abbia fondi illimitati, che Siae sicuramente non ha, è evidente che una volta ingaggiati 5, 10, 20 artisti appare complicato che possa mantenere un modello di business adeguato per la tutela dei diritti di tutti gli Autori”.

Questo invece il commento di Davide D’Atri di Soundreef:

Siamo felicissimi per l’arrivo di Gigi e questo ci testimonia che siamo sulla strada giusta dell’innovazione, e della necessità di cambiare garantendo meglio tutti, soprattutto i più deboli. Credo che presto assisteremo a un effetto domino. Abbiamo tanti contatti in fase avanzata di artisti che hanno espresso la loro volontà di cambiare, esercitando la libertà che la Direttiva riconosce loro”.

Sarà davvero la fine di un monopolio?
Le nuove regole europee si muovono in tal senso in vista di una rivoluzione digitale e quello della SIAE è uno dei pochi monopoli ancora a resistere.
La direttiva Barnier dell’Unione Europea (n. 26 del 2014) riconosce a tutti gli autori ed editori europei la libertà di scegliere a quale società di gestione dei diritti affidarsi per tutti o alcuni diritti ed apre così un mercato, quello sulla gestione ed intermediazione dei diritti d’autore che in Europa vale circa 5 miliardi.