27 Maggio 2019
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27 Maggio 2019

Francesco Facchinetti – L’appello ai discografici (e non solo) “Siate coraggiosi, investite!”

Con un lungo sfogo sulla sua pagina Instagram Francesco Facchinetti chiede alle grandi aziende, discografiche e non, di investire sui giovani artisti e sulle idee

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Ieri Francesco Facchinetti attraverso le storie della sua pagina Instagram ha lanciato un appello ai discografici e a tutte le aziende multimilionarie di ogni settore con cui ogni giorno ha a che fare chiedendo loro di essere più coraggiosi, di tornare ad investire sui giovani.

Facchinetti è uno che nel corso della sua vita non si è lasciato arginare nel ruolo del figlio d’arte ma che ha saputo sfruttare le proprie risorse e le proprie fortune per esplorare a 360° il mondo della creatività.

È stato un cantante (di successo), ha presentato programmi importanti (suo il lancio in Italia di X Factor) e, negli ultimi anni, è stato sopratutto un produttore discografico (Irama, Riki e Fasma tra gli altri) oltre che un talent scout di Youtuber e Muser fin da tempi non sospetti (Frank Matano è stato una della sue prime scoperte).

Sono tanti i progetti e le start up, tra successi ma anche insuccessi in cui Francesco Facchinetti ha investito in questi anni. Spesso sentendosi rispondere, nel momento in un cui ha proposto artisti o idee, “Vai avanti, noi ci siamo…“.

Da questo presupposto parte il lungo sfogo di Francesco per cercare di smuovere le cose in un mercato che effettivamente tende spesso ad aspettare che qualcosa funzioni da sé prima di investirci.
Ecco un estratto del disco di Facchinetti che, speriamo, sia ascoltato da chi di dovere.

Mi sono svegliato con la voglia di fare qualcosa, di generare qualcosa, di aiutare qualcuno, di risolvere qualcosa, di migliorare qualcosa…
Ho pensato a tutte le aziende con cui io lavoro, tutte le multinazionali con cui ho a che fare. Major discografiche, societaà di booking, aziende di tutti i tipi… che fatturano milioni e milioni di euro, che investono milioni di euro con cui dialogo dalla mattina alla sera.

Pensando a queste aziende penso a quello che mi accade sempre. Io che fisso un appuntamento, che propongo un artista sconosciuto, perché mi piace lavorare su persone che sono completamente sconosciute… io che presento con tutta la forza e l’adrenalina immaginabile dei progetti ed ogni volta che lo faccio dall’altra parte la risposta è sempre la stessa – Beh Francesco adesso vediamo un attimo, se vuoi portare avanti questo progetto noi ci vediamo di te, rendi questo progetto di successo e poi noi ci siamo -.

Ma porca xxxxx se lo devo rendere di successo io da solo come mai poi dovrei portarlo da voi? Ma poi voi siete una macchina ad otto ruote motrici perché non mi date una mano voi per costruire insieme un progetto di successo? Perché devo sempre farlo da solo?

Il problema è che ci vuole coraggio. Fare l’imprenditore vuol dire avere un rischio d’impresa che non sono solo i soldi, è il proprio tempo, la propria testa, i propri minuti, ore, giorni investiti su qualcosa senza sapere il risultato. Una volta si investiva, lo facevano tutti… oggi sono rimasti in pochi ad avere coraggio, aver coraggio di far cose nuove, aver coraggio di far nascere la pianta da zero, aver coraggio di seminare, di attendere…

Questo messaggio vuole essere un messaggio per tutte le aziende con cui lavoro, non solo per quel che riguarda gli artisti…  e che aspettano con il freno a mano tirato, aspettano qualcuno che da fuori porta la pepita d’oro o il diamante che da grezzo è già diventato diamante… ma così non funziona. Così le poche persone che hanno ancora voglia di fare, di investire, saranno sempre meno.

A queste grande aziende dico che se non cambia il sistema è un po’ come il cane che si morde la coda, un po’ come le radio che ti dicono – Beh il pezzo lo passiamo solo quando diventa un pezzo di successo… – caxxo ma come fa a diventare un pezzo di successo se voi non lo passate?

Insomma volevo dire a tutti gli imprenditori coraggiosi che mi seguono e che hanno tanti soldi, li hanno fermi lì in banca, li hanno fermi ma non li investono o li investono male, che ci sono persone come me che hanno voglia di fare qualcosa di fare e che ogni giorno stanno a stretto contatto con tanti ragazzi e tante persone che hanno idee incredibili.

Se volete essere ricordati come imprenditori ‘illuminati”, come hanno fatto i grandi imprenditori negli anni 60,70,80, sono qua, mi conoscete tutti… è snervante ogni volta cercare di convincervi che la cosa che vi sto proponendo sia la cosa giusta… è snervante chiedervi una mano e voi non è che me la negate, mi dite di sì ma alla fine non fate un caxxo…

Ogni soldo messo sul futuro è un soldo ben investito. In tutti i progetti che ho fatto, anche quelli che sono andati male, so di aver fatto qualcosa che non c’era, di aver fatto qualcosa che mi ha dato un po’ di voglia di vivere e di fare, non è detto che tutto debba andare bene ma bisogna fare. Datemi una mano…”