26 Marzo 2019
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26 Marzo 2019

Fiorella Mannoia – Il racconto delle storie contenute nel nuovo album, “Personale”

13 canzoni per un disco che racconta le sfumature della vita e sopratutto, tante storie di persone che ogni giorno, ognuna a modo proprio, combattono

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Come è noto venerdì 29 marzo Fiorella Mannoia uscirà con il suo nuovo disco, Personale, in arrivo anche in vinile il 12 aprile. Domani su All Music Italia troverete, oltre ad un articolo sugli autori dell’album, la nostra videointervista all’artista (a partire dalle ore 14).

Essere appassionati di qualcosa è la più̀ grande fortuna che si possa avere.
Non c’è età̀ per scoprire nuove passioni, io ho scoperto da poco quella della fotografia.
E questa è la mia piccola e umile ‘personale’.

Queste le parole di Fiorella Mannoia che compaiono nel booklet del nuovo disco, un libretto pieno di foto scattate dall’artista stessa….

Ho voluto abbinare a ogni brano di questo album uno scatto realizzato nel corso di viaggi,
di incontri, di momenti imprevedibili. Perché le fotografie raccontano prima di tutto delle storie,
esattamente come le canzoni.

‘Personale’ è una modesta raccolta di storie raccontate attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica
e di storie interpretate attraverso la musica, grazie quindi ai soggetti che ho ritratto negli scatti
e grazie agli autori tutti, ai musicisti tutti e a chi mi ha affiancato nella realizzazione di questo progetto.

IL RACCONTO DELLE CANZONI DEL DISCO

Personale è un disco che racconta prese di coscienza, quella consapevolezza ‘che ognuno ha la sua parte in questa grande scena, ognuno ha i suoi diritti, ognuno la sua schiena, per sopportare il peso di ogni scelta, il peso di ogni passo, il peso del coraggio‘ ne Il peso del Coraggio. Riflessioni di una donna che non smette mai di imparare il mestiere della vita, affrontandola “sul campo e mai dagli spalti, senza risparmi” (Imparare ad essere una donna), che sa che non bisogna avere mai paura di alzarsi in piedi, “perché anche un solo passo fa la differenza e uno dopo l’altro diventa resistenza” (Resistenza).

Ci sono i sentimenti, quelli che ti stupiscono e ti sorprendono per come riescono a sciogliere anche le più dure “difese d’acciaio” (L’Amore è sorprendente), quelli che dietro la maschera dell’amore nascondono solo terribile violenza e che arrivano a farti pensare “che non ci sia via d’uscita, che tanto ormai è andata storta questa vita” (Carillon).
Quelli che sono finiti, e accettarlo è un dolore grande e “niente applausi su un sipario che scende, scende solo la pioggia, ma non sembra importante” (Un Pezzo di pane), quelli in cui la rassegnazione della fine è mista alla rabbia di aver raggiunto il limite (Smettiamo subito).

Una madre che parla a una figlia o figlio, un’esortazione a partecipare al cambiamento, e a fare la propria parte stando attenti alle delusioni: “pensaci prima di andare, che oltre la finestra c’è un cielo che è da riparare. E copriti, che ti si vede troppo il cuore” (Riparare).
Per trovare un senso nelle cose non si può prescindere dal viverle, dal toccarle, dal leggerle attraverso l’azione, nei rapporti come nella vita: “non hanno senso le farfalle se non negli organi vitali, o parlare di diritti se poi non siamo tutti uguali” (Il Senso).

Tra le storie raccontate in questo album, alcune hanno un nome, come quella di Penelope, ricca di fascino e di carattere, che ha una “grazia da domandare, qualcuno da far ritornare”, (Penelope) e quella di Anna, una giovane ragazza “che vorrebbe gridare, non è la vita che avrebbe voluto”, ma che forse ritrova la sua speranza (Anna siamo tutti quanti).

Nella canzone romana (L’Amore al potere) la riflessione su un mondo dove “l’amore nun è stato mai ar potere, è l’odio che comanna le perzone”, l’unica rivoluzione è l’amore: “co’ le carezze famo opposizione”.

La “canzone sospesa” (Creature) prende spunto dalla tradizione napoletana del “caffè sospeso”: Fiorella offre la possibilità al giovane cantautore partenopeo Antonio Carluccio di farsi conoscere con la sua Creature, riportando così su un album l’abitudine live che vede artisti affermati offrire il proprio palco a giovani emergenti.

Il brano racconta storie di “creature” dal destino segnato, storie partenopee ma che accomunano tutti i giovani del mondo che vivono nel degrado ai margini di una società che li esclude, “cu tanta arraggia ‘ncuorpo, e cu na pistola in mano. Ca s’hanno imparat’ a s’arrubba’ tutt’ chell’ ca nun c’ate dato”.

Foto di copertina: Francesco Scipioni

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