6 Febbraio 2020
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6 Febbraio 2020

Fadi: “una canzone nasce dall’intimità che riesce ad essere recepita”

"Ho sentito la competizione ma il primo challenge è stato con me stesso, quella pulsazione che ha fatto scaturire il brano la prima volta"

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Fadi Sanremo 2020 – Due noi

Il giovane artista in gara a Sanremo 2020 tra le Nuove Proposte con il brano Due noi, eliminato durante la prima serata nella sfida con Leo Gassmann, arriva in sala stampa Lucio Dalla per la conferenza stampa e si appresta a rispondere alle domande.

Fadi si presenta e si racconta così:

Due noi è nata nel percorso Riccione, città del mare e Bologna.
Racconta i rapporti importanti che nel bene e nel male te li porti dietro, dei compagni di corso, degli amici, racconta dei due di picche con le ragazze, tutto quello che sono io adesso.

Questo brano l’ho fatto insieme ad Antonio Filippelli, ci vuole sempre un confronto, mi ha dato una mano nell’arrangiamento.

Una cosa molto particolare, molto bella: una canzone che nasce dall’intimità che riesce ad essere recepita, sono molto contento.

Prima di tutto la sfida è con me stesso, devo stare bene io.

Ho sentito la competizione ma il primo challenge è stato con me stesso, quella pulsazione che ha fatto scaturire il brano la prima volta.

Il 31 gennaio è uscito l’album omonimo Fadi: 8 tracce di cui 3 brani inediti.

L’album vuole essere un impasto, mi sono divertito a metter giù le sonorità diverse: afro-bit, il fado etc, bisogna essere multi-tasking.

Fluido ad esempio è una metafora con un linguaggio tecnico usato nel rally, stare al volante con il controllo della vita ed altre volte di essere su una macchina e non avere il volante, stare lì a seguire le indicazioni. Ognuno è unico con la propria storia, si è protagonisti… è una canzone che fa il tifo!

 

Come è stato gareggiare contro artisti/amici di Sanremo Giovani?

Non considero la musica un campionato dove la gente si sfida e l’ho capito in questo percorso.

 

Ci sarà un tour?

Non vedo l’ora! Ad aprile suonerò con la band, 10 aprile a Bologna, l’11 a Roma, il 17 a Torino ed il a 18 Milano.

 

Che sfida hai vinto con te stesso?

“Sto patacca qualcosa la sa fare! (ride) Tornare a casa, schiaffare un cinque alto ed una stretta agli amici, questo è quello che ho vinto”

 

Quando si scrive un testo, cosa incide e in che percentuale?

Tante cose, quando ti metti lì alla chitarra, non sai mai bene cosa può venire fuori, qualcosa però ce l’hai in mente.

 

Che canzone del passato interpreteresti?

Tutti i mostri sacri… Volare è molto bella, anche E poi di Giorgia.

 

Se dovessi scrivere una canzone sulla tua esperienza sanremese, che immagini useresti?

Sicuramente il mare, l’aria… stai sintonizzato e vedrai che canzone tirerò fuori.

 

Il tuo modo di vivere la vita ti ha accompagnato in questa esperienza?

Credo che l’educazione che ho ricevuto mi abbia aiutato perchè mi sono sentito libero dell’esito.
La musica, per come la vivo io, è uno strumento per comunicare quello che… sarà quel che sarà. Noi west africani facciamo così.

 

Ci sei rimasto male per l’eliminazione dalla gara?

Ero lì per cercare di imbrigliare tutte le sensazioni, ho cercato di godermela il più possibile.
Sono molto contento per Leo Gassman, al verdetto ho pensato Vai bene così (titolo della canzone di Leo).
Volevo rimanere lì per ringraziare tutti: la band, l’orchestra… tutti!

 

Ci vuoi parlare di “Pugni” un altro brano dell’album?

Pugni è una canzone d’amore con tutti i pensieri che hai, che rimbalzano dappertutto. Il brano vuole raccontare un amore che se ne è andato ma che è anche lì. Ti augura il meglio.