Emili Kasa apre finalmente il suo mondo interiore con Kalimera, il primo EP della giovane artista marchigiana in uscita venerdì 12 dicembre per Maciste Dischi.
Un progetto che arriva dopo i singoli Elodie e Pita Gyros, anticipazioni che avevano già mostrato due sensibilità diverse dello stesso racconto: intimità e quotidianità, fragilità ed energia.
Classe 2005, cresciuta a Monte Urano, Emili Kasa porta nella sua musica un immaginario contaminato fin dall’infanzia. Figlia di madre greca e padre albanese, unisce l’energia dell’r&b e del rap alle influenze della scena balcanica, ai riferimenti americani come Chris Brown, Travis Scott e Summer Walker, fino alla nuova generazione italiana: Madame, Mahmood, Massimo Pericolo, Lovegang.
Dopo un anno di prime volte, palchi e nuove consapevolezze, Emili sceglie di tornare al punto zero: il mattino. Quel momento sospeso in cui sei ancora metà sogno e metà realtà, quando la vulnerabilità pesa più della luce. Kalimera diventa così un gesto di coraggio: alzare lo sguardo anche quando non si è pronti, accettare che qualcosa manchi ancora.
Emili Kasa – Kalimera: il significato dell’EP
“Kalimera parla dell’imparare a crescere anche senza un manuale di istruzioni, della fame emotiva, relazionale, identitaria. Il titolo, che in greco significa ‘buongiorno’, diventa così un simbolo potente. Non è un augurio, ma un atto di coraggio: aprire gli occhi anche quando non si è pronti, accettare che qualcosa manchi ancora.”
A raccontarlo è la stessa Emili, che si mette completamente a nudo:
“Kalimera è il mio ‘buongiorno’. È il primo sorso di un caffè troppo amaro, la fame che arriva appena ti svegli. È un sogno lasciato a metà che continua a echeggiare anche ad occhi aperti. È la voce di tua madre che rimane una fiaba che non smetti mai davvero di ascoltare. Ma è anche l’ombra tra le lenzuola, la sveglia che graffia, quel momento in cui apri gli occhi e senti che ti manca ancora qualcosa.
Non so davvero spiegarvi tutto quello che provo ora. Vedere finalmente questo progetto fuori è come spogliarmi di tutte quelle cose che non sono mai riuscita a raccontare. Spero che, parola dopo parola, Kalimera diventi anche il vostro buongiorno. Il vostro e il mio inizio di qualcosa di stupendo. A chi ascolterà, a chi si ritroverà tra queste parole e queste note, vi voglio bene davvero. Quindi, buongiorno a tutti e buon ascolto.”
La produzione di Pablo America amplifica questa vulnerabilità generazionale. Molti brani nascono al pianoforte, come note veloci scritte sul telefono, e poi crescono, cambiano forma, esplodono. È l’equilibrio instabile dei vent’anni: un passo incerto che diventa corsa, un’emozione trattenuta che all’improvviso invade tutto.
Kalimera parla proprio questo: delle partenze che non chiudono davvero, delle cose non dette, dei sogni che restano appesi tra una notte e la successiva.

La tracklist di “Kalimera”
- Elodie
- Oopah
- Maschio
- Pita Gyros
- Finché non mi addormento










