15 Ottobre 2025
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15 Ottobre 2025

Davide Ambrogio pubblica “Orbi” e annuncia l’album “Mater Nullius” per la francese Viavox

Un artista tra radici dell’Aspromonte, elettronica d’autore e nuove rotte della world music.

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Davide Ambrogio Mater Nullius il secondo lavoro esce il 14 novembre, in uscita venerdì 17 Ottobre il singolo Orbi.

Il cantautore e polistrumentista calabrese cresciuto a Cataforìo (Aspromonte) incontra la tradizione orale che segna in profondità la sua ricerca. Con il debutto solista Evocazioni e Invocazioni (2021) entra nelle classifiche internazionali di settore (Transglobal Music Chart, World Music Chart Europe) e conquista il riconoscimento Top of the World di Songlines. Vincitore di Musica contro le Mafie e del Premio Loano Giovani (con Linguamadre), Ambrogio intreccia strumenti rituali, voce e elettronica in un linguaggio contemporaneo ma radicato, portando la musica di tradizione italiana nei circuiti della world music europea. Nel nuovo lavoro, Mater Nullius prodotto dalla label francese Viavox, i testi nascono in collaborazione con Anna Ida Cortese e Gianvincenzo Pugliese, mentre il suono e la costruzione timbrica portano l’impronta essenziale di Walter Laureti (sintetizzatori, electronics, sound design e produzione artistica).

World music oggi: quando le radici parlano al mondo

Nel dibattito – spesso confuso – su cosa chiamiamo world music, Davide Ambrogio è un caso virtuoso: non “esotismo” da esportazione, ma radici che diventano lingua franca. La produzione è francese (label Viavox), il cuore è italianissimo: un autore e polistrumentista cresciuto tra Aspromonte e tradizione orale, capace di far risuonare tamburi rituali e canti processionali dentro una scrittura contemporanea, visionaria, che merita attenzione ben oltre i confini della scena “di settore”.

esce “Orbi” il 17 ottobre

Giovedì 17 ottobre esce Orbi, secondo estratto dopo Boscu dal nuovo album Mater Nullius, in arrivo il 14 novembre in digitale, CD e vinile. Orbi porta in primo piano la figura dei cantastorie ciechi di Palermo: è un brano-soglia, un attraversamento sensoriale in cui la percezione diventa racconto. La voce di Ambrogio guida dentro una “grotta sonora” dove la luce inganna e il buio rivela: tamburi rituali, elettronica rarefatta, poesia dialettale arcaica. È la poetica del disco in miniatura: smarrirsi per ritrovare il senso, lasciare che l’eco diventi memoria.

Cover Singolo Orbi, Davide Ambrogio

L’album: una Via Crucis interiore

Mater Nullius – letteralmente “madre di nessuno” – mette in scena la frattura dell’uomo contemporaneo dalla Natura e la necessità di una rinascita spirituale. In 14 tappe come una Via Crucis laica, Ambrogio intreccia razionale e archetipico, presente e ancestrale, lingua viva e dialetto. Il percorso parte dalla marcia percussiva di Parola uno, attraversa la foresta simbolica di Boscu, la danza ossessiva di Sordi, la contemplazione notturna di Arsa, fino alla catabasi del Ballu di diavuli e al canto corale di Stabat. Vallje invoca la Luna Nuova, Turba! insorge contro l’inconsistenza del potere, Orbi – appunto – riaccende il mito del cantastorie cieco; Vasha ricompone gli opposti, Miserere chiude con il grido dei bambini di Cataforìo: il suono si fa silenzio.

MATER NULLIUS – TRACKLIST

I. Parola uno
II. Boscu
III. Sordi
IV. Arsa
V. Parti
VI. Ballu di diavuli
VII. Stabat
VIII. Spadi
IX. Vallje
X. Turba!
XI. Orbi
XII. Vaiu di Notti
XIII. Vasha
XIV. Miserere

Il suono: strumenti della Passione, elettronica e paesaggi risonanti

Il cuore timbrico nasce da una rilettura degli “strumenti della Passione” della Settimana Santa nel Sud Italia: tamburo, troccole, catene. Non è citazionismo, ma codice: pulsazioni che diventano pattern, oscillazioni che si fanno droni, colpi secchi che fendono gli ambienti. Le voci – solista e corali – lavorano come materia plastica, tra chiamata e risposta, bordone e polifonia. L’elettronica (sintetizzatori, sound design) non riveste, ma scolpisce: micro-riverberi, respiro granulare, bassi che emergono e scompaiono.
Determinante il rapporto con i luoghi di registrazione: “Il Bosco” della famiglia Cortese e le grotte della Gurfa ad Alia (PA) diventano strumenti a tutti gli effetti. I tempi lunghi delle code, i ritorni naturali, i vuoti: tutto concorre a un ascolto immersivo, “processionale”, in cui l’aria è parte dell’orchestrazione. Ne risulta un equilibrio netto tra acustico ed elettronico, tra gesto rituale e forma canzone, tra intimità e trance collettiva.

Tappe live e cornice internazionale

Dopo le anteprime a Napoli e Palermo, Ambrogio presenta l’album con un concerto a Parigi il 10 novembre a La Maroquinerie per il festival Villes des Musiques du Monde, quindi proseguirà il tour in Italia ed Europa. È un passaggio coerente: un progetto nato in Italia, prodotto in Francia, pensato per dialogare con pubblici e circuiti internazionali.

Foto di Valeria Taccone.