21 Novembre 2025
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21 Novembre 2025

Danielle tra Mombaroccio, X Factor e un nuovo inizio: “Ho fatto uscire tutto quello che avevo dentro”

Il cantautore marchigiano ci racconta il suo percorso fino ad ora.

Danielle presenta il progetto ‘Tu, Noi e Altre Storie’ e parla del dopo X Facto
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Danielle intervista poco prima del suo Live a Milano.

Arriva a ridosso dei suoi nuovi appuntamenti live con un bagaglio pieno di storie, canzoni e un disco nato in solitudine, Tu, Noi e Altre Storie.

Dopo l’esperienza a X Factor e mesi passati chiuso nel suo studio tra le colline di Mombaroccio, il cantautore è pronto a portare sul palco un progetto che rappresenta una vera riapertura, un nuovo inizio.
La quiete della campagna è ancora il suo luogo sicuro.
Quella è la mia zona franca. Milano è bella, ma densa. Io lì tra gli animali e il silenzio sono protetto, torno a respirare, racconta.

Ed è proprio in quella quiete che ha scritto e registrato tutto il disco: giorni e notti a suonare senza sosta, quasi in trance creativa.

Ho lavorato 24 ore su 24 per mesi. Non mi sono fermato mai. A un certo punto il disco è semplicemente uscito

Un progetto che nasce dalla musica, prima di tutto: dagli accordi, da intuizioni che diventano voce, e poi parole.

Parto sempre dalla musica, è la mia prima lingua. Quando un giro mi emoziona, la voce arriva da sola

Anche i temi erano già lì, pronti.

Erano dentro di me da tempo. X Factor ha accelerato tutto: non hai tempo per pensare alla tua musica lì dentro. Quando sono uscito, dopo un mese ho buttato fuori tutto

Una scrittura che diventa specchio
Molti brani sono autobiografici, ma non si fermano a lui.

Scrivo storie mie, ma anche storie che viviamo tutti. Mi rendo conto che certe ferite, certe sensazioni, sono universali. Questo mi spinge ancora di più a raccontarle

Tra i pezzi del disco, uno gli sta particolarmente a cuore: Non è più estate.
Ogni volta che la ascolto mi gaso. Sono felice di averla scritta

L’estetica anni ’80
Una cifra distintiva del suo suono è l’amore incontrollabile per gli anni ’80.

È un decennio che mi appartiene. Anche le cose più trash. C’è una polvere, una nostalgia che mi porto dietro da quando sono piccolo.

Foto di Giulia Bianco