Carmen Consoli torna con un nuovo brano dal forte impatto sociale e poetico:L’amuri ca v’haju.
Dall’8 maggio è disponibile su tutte le piattaforme digitali per Narciso Records/ADA Music Italy la canzone tratta dalla colonna sonora del film L’amore che ho, diretto da Paolo Licata e dedicato alla vita della cantautrice siciliana Rosa Balistreri.
Una colonna sonora per raccontare Rosa Balistreri
Con L’amuri ca v’haju, Carmen Consoli rende omaggio a una figura chiave della musica popolare italiana, raccontando con la sua voce intensa e la scrittura evocativa la storia di una donna che ha fatto della propria voce un atto di resistenza.
«Quella di Rosa è stata una voce possente e fiera, un percorso di rivalsa che attraverso la cultura e la tenacia ha fatto di lei una vincitrice e mai una vinta» scrive l’artista sui social, svelando anche la copertina del singolo. «Ora attraverso L’amuri ca v’haju posso restituirle un po’ della bellezza e della forza che lei ha donato a tutti noi. E condividerla con voi».
Il film “L’amore che ho” e il ruolo di Carmen Consoli
L’amore che ho è diretto da Paolo Licata e racconta la storia di Rosa Balistreri, artista rivoluzionaria che ha dato voce alle lotte sociali e ai diritti dei più deboli. Il racconto si muove tra passato e presente, e segue Rosa nel suo tentativo di ricostruire il rapporto con la figlia affrontando anche i fantasmi del proprio vissuto.
Nel cast figurano Lucia Sardo, Donatella Finocchiaro, Tania Bambaci, Anita Pomario, Vincenzo Ferrera e la stessa Carmen Consoli. Il film è una produzione Dea Film e Moonlight Pictures.
Chi era Rosa Balistreri
Rosa Balistreri è stata una delle prime cantautrici italiane a portare la musica popolare siciliana in tutta Italia. Nata a Licata nel 1927, ha vissuto una vita difficile segnata da matrimoni imposti, ingiustizie e detenzione. La sua musica è stata uno strumento di denuncia sociale e riscatto.
Negli anni ’60 e ’70 diventa simbolo di lotta per i diritti dei lavoratori e delle donne, collaborando con Dario Fo, Andrea Camilleri e Renato Guttuso. Scompare nel 1990 lasciando un’eredità culturale ancora oggi viva.
Foto di copertina Carmen Consoli di Leandro Manuel Emede.
