Baustelle e Tananai Pugili impazziti
Tornano a sorpresa i Baustelle e non sono soli. Da mesi circolavano alcune foto che facevano pensare a una collaborazione con Tananai, ma adesso è ufficiale: è uscito Pugili impazziti (BMG), il nuovo singolo che unisce per la prima volta due delle realtà più rappresentative della musica italiana contemporanea.
Pugili impazziti nasce dall’incontro tra due mondi solo apparentemente distanti: quello elegante e malinconico dei Baustelle e quello emotivo e diretto di Tananai. Una collaborazione nata in modo spontaneo e naturale, come racconta Francesco Bianconi:
Tananai è uno dei più bravi artisti pop che abbiamo in Italia. Quando lo vidi al suo primo Sanremo mi colpì la forza della sua performance: era fatta di autenticità in un mondo sempre più affollato di progetti in cui regna l’artificio.
Da quell’ammirazione reciproca è nata la voglia di scrivere insieme:
Un giorno gli ho scritto chiedendogli se volesse fare una canzone insieme. Lui ha detto sì con entusiasmo, ed è venuto nel mio studio. Lì abbiamo scritto ‘Pugili impazziti’.”
Alla produzione, insieme a Bianconi, anche Claudio Brasini, Rachele Bastreghi e Federico Nardelli, per
confezionare l’abito migliore al brano — smoking o armatura che sia — e renderlo libero e di tutti in un tempo difficile come questo.
Il legame tra i Baustelle e Tananai, in realtà, non nasce da zero: già lo scorso novembre si erano esibiti insieme all’Unipol Forum di Milano, regalando al pubblico una versione travolgente di Charlie fa surf.
Pugili impazziti rappresenta quindi la naturale prosecuzione di quel dialogo generazionale e poetico che unisce due visioni affini della canzone italiana.

BAUSTELLE TANANAI – PUGILI IMPAZZITI TESTO E SIGNIFICATO
Io sono il cane che si perde nello spazio
Il primo bacio, l’ultimo imbarazzo
E sento nel gran casino che mi scoppia dentro
Un attentato fatto a sangue freddo
E in questo mondo indifferente perdo di certo
Abbracciami, se anche tu con me sei Figlio di
Una notte di proiettili
In un teatro di possibilità
Guardaci, per l’amore Dio perdonaci
Per averlo ucciso senza pietà
Per averlo maltrattato con ferocia come pugili impazziti sul ring
Siamo aperti in due da tagli come praterie
Noi siamo le crepe che si aprono sul ghiaccio
Il timbro del locale sul tuo braccio
Noi oggi parliamo di soldout e poi crolliamo
Per la rivoluzione sul divano
Dimenticando che dimentichiamo
Abbracciami, se anche tu con me sei figlio di
Una notte di proiettili
In un teatro di possibilità
Guardaci, per l’amore Dio perdonaci
Per averlo ucciso senza pietà
Per averlo maltrattato con ferocia come pugili impazziti sul ring
Siamo aperti in due da tagli come praterie
Questo è il bello dentro gli agonismi e le agonie
Sputi in faccia da lavanderie (Sputi in faccia da lavanderie)
Dove non c’è casa è casa mia
Tagli aperti come praterie (Tagli aperti come praterie)
Dove non c’è casa è casa mia
L’immagine iniziale del “cane che si perde nello spazio” evoca smarrimento e solitudine, ma anche una dolce vulnerabilità: un essere vivo lanciato nel vuoto, come Laika, vittima e simbolo al tempo stesso.
L’amore, in questa prospettiva, non è un rifugio, ma una forma di resistenza dentro un universo “indifferente”.
Le strofe si muovono tra confessione e critica sociale
“noi oggi parliamo di soldout e poi crolliamo / per la rivoluzione sul divano”
con quella lucidità disillusa tipica dei Baustelle, che raccontano il disincanto della generazione contemporanea, sospesa tra desiderio di rivoluzione e apatia quotidiana.
Il ritornello, invece, spalanca il lato più emotivo:
“Abbracciami, se anche tu con me sei figlio di una notte di proiettili”.
È una chiamata alla complicità tra anime ferite, tra chi ha vissuto e ucciso l’amore troppe volte, “come pugili impazziti sul ring”.
La canzone sembra parlare del bisogno di riconoscersi nelle proprie ferite quelle “aperte come praterie” e di trovare casa proprio lì dove casa non c’è.
PALA 25: due eventi per celebrare 25 anni di carriera
Il gruppo composto da Francesco Bianconi, Claudio Brasini e Rachele Bastreghi chiuderà il 2025 con due grandi eventi nei palazzetti:
5 dicembre al Palazzo dello Sport di Roma
12 dicembre all’Unipol Forum di Assago (Milano).
Due date organizzate da Vivo Concerti che si preannunciano come vere e proprie feste finali per celebrare il primo quarto di secolo della band.
Il 2025, per i Baustelle, è un anno di celebrazioni e “prime volte”. Dopo l’uscita dell’album El Galactico (BMG) lo scorso aprile e il successo dell’El Galactico Festival, la band è pronta a salutare il pubblico con due live che ripercorreranno i brani più amati del loro repertorio, da Sussidiario illustrato della giovinezza a Charlie fa surf, fino alle nuove tracce.
Bianconi ha dichiarato: “Quest’anno ricorrono 25 anni dal nostro primo album. Non amiamo le celebrazioni, ma ci sembrava giusto fare un’eccezione e festeggiare con voi, senza troppa nostalgia.”
Le due serate saranno anche l’occasione per chiudere un ciclo intenso, come spiega ancora il frontman:
Dopo questi due live ci prenderemo una pausa. Serve fermarsi e respirare ogni tanto, per rimanere vivi e tendere all’infinito.
Premio Tenco e un anno da ricordare
Il 2025 segna anche un importante riconoscimento per la band: il Premio Tenco alla carriera. Assegnato a chi ha dato un contributo di rilievo alla Canzone d’Autore mondiale. Dopo venticinque anni di ricerca e sperimentazione, i Baustelle ricevono il premio come artisti maturi ma ancora capaci di stupire.
L’El Galactico Festival e il successivo tour estivo hanno raccontato l’anima più libera e collettiva dei Baustelle, tra ospiti, suoni e riflessioni sulla musica suonata “nella sua forma più autentica”. Un percorso che si chiuderà idealmente proprio con le due date del PALA 25, in cui la band promette emozioni, ospiti e un saluto in grande stile prima di un periodo di silenzio creativo.
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