26 Maggio 2019
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26 Maggio 2019

Amici di Maria De Filippi, un talent show da 117 dischi di platino e 58 d’oro in undici anni

117 dischi di platino e 58 dischi d'oro. Questi sono i numeri degli artisti delle ultime undici edizioni di Amici di Maria De Filippi, un format televisivo 100% made in Italy

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Amici 18. Si è conclusa ieri la 18esima edizione del talent show per eccellenza della televisione italiana (qui il resoconto), l’unico completamente Made in Italy, nato nel 2000 da un’idea di Maria De Filippi. Amici di Maria De Filippi per l’appunto.

Maria De Filippi è riuscita a creare negli anni un vero e proprio colosso che può tenere testa ai format internazionali come X Factor e The Voice ( e che nel nostro paese ha in realtà un successo decisamente maggiore rispetto ai programmi citati). Questo nonostante la rete, Canale 5, abbia a volte dimostrato di non essere abbastanza legata ad un format così funzionale.

Sbagliato per esempio lasciare il daytime del programma in mano a Real time e, soprattutto, l’ostinazione nel volerlo collocare il sabato sera contro i grandi show Rai “costringendo” la De Filippi ad apportare continui cambiamenti per orientare il programma verso i gusti più nazional popolari e meno attenti alla musica del pubblico dei grandi show.

Detto questo per capire esattamente l’influenza che il programma della De Filippi ha avuto nella musica italiana e, sopratutto sulla discografia italiana, prevalentemente quella pop. Andiamo a guardare i numeri. Ovvero le certificazioni che gli artisti usciti dal talent show hanno conquistato dal 2008 ad oggi.

Abbiamo scelto il 2008 come partenza perché è stato proprio in quell’anno, con la vittoria di Marco Carta, che le case discografiche, prima molto restie ad interessarsi ai talenti del programma (salvo sporadici casi come Dennis Fantina), hanno capito che investire su giovani artisti che, per oltre 6 mesi, godevano di un’importante esposizione televisiva, poteva essere un ottimo investimento.

In realtà il fattore principale di questo cambio di pensiero da parte delle case discografiche è stata la conseguenza di un cambio di veduta della conduttrice.

Con l’avvento in Italia di X Factor e il lancio in pompa magna di Giusy Ferreri, fenomeno musicale da centinaia di migliaia di copie vendute, Maria De Filippi ha compreso che il solo “modello scuola” su cui era impostato il programma, molto più vicino ad una preparazione da musical, andava modificato con l’inserimento di inediti e la ricerca di autori e produttori in modo da forgiare dei veri e propri cantanti da classifica e non degli artisti a 360° gradi in grado di ballare e recitare.

E così questi ultimi undici anni di Amici di Maria De Filippi sono stati sicuramente una boccata di ossigeno per le discografiche sopratutto, come dicevamo qualche riga più su, per quel che riguardava la musica pop.

Perché è vero che la De Filippi ha provato anche a sperimentare inserendo dei rapper, da Moreno a Briga, e dei tenori, da Matteo Macchioni al vincitore di quest’anno, Alberto Urso. Ma il pop è sempre stato il generale più vicino alle corde del programma.

Ma parlavamo di numeri e quindi andiamo ad elencare quelli…
In questi ultimi undici gli artisti provenienti da Amici di Maria De Filippi hanno conquistato un totale di circa 117 dischi di platino e 58 dischi d’oro tra album, singoli e collaborazioni.

In realtà ci sarebbero altri due dischi di platino e 3 dischi d’oro da aggiungere a questo palmares ma appartenendo ad Enrico Nigiotti (2 platino e 2 oro) in epoca post X-Factor e 1 oro a Verdiana e Greta Manuzi con il progetto de Le Deva, abbiamo scelto di tenerli fuori da questo conteggio.

Il numero potrebbe salire ancora di più se si conta che alcuni artisti che hanno partecipato al programma sono diventati anche degli autori di successo multiplatino come Virginio (disco d’oro comunque anche con il suo album post Amici), Piero Romitelli, Antonello Carozza e Gerardo Pulli, giusto per citarne alcuni.

Un numero di certificazioni decisamente importante quindi frutto principalmente delle due artiste di maggior successo lanciate dal programma, Alessandra Amoroso ed Emma Marrone che da sole contano circa la metà di questi riconoscimenti per un totale 61 dischi di platino e 15 dischi d’oro.

A loro fanno seguito per numero di certificazioni AnnalisaIrama, Riki e i The Kolors.

Da notare che a raggiungere questi traguardi sono sempre stati i vincitori della propria edizione di Amici di Maria De Filippi, o i finalisti arrivati all’ultima puntata. Le uniche due eccezioni di artisti non arrivati in finale ma certificati sono quelle di Thomas (due dischi d’oro per entrambi gli album pubblicati) e Biondo (disco d’oro con il disco di debutto).

Insomma questi numeri dimostrano l’apporto (positivo o negativo a seconda di chi lo analizza) del programma alla discografia italiana. Il tutto senza contare i risultati ancora più importanti nella collocazione lavorativa dei ballerini.

Un apporto che non ha comunque impedito ad altre realtà di svilupparsi come il nuovo pop indie e la musica rap e trap che sono vive più che mai nel nostro paese.

Per quel che riguarda la musica pop non è sicuramente colpa della De Filippi se oggi ad un artista che fa questo e che si presenta in una casa discografica viene chiesto di tentare di partecipare ad Amici o X Factor. Il problema è delle discografiche che spesso non sanno come gestire questo tipo di artisti in un momento in cui non ci sono più spazi di promozione per la musica e, sopratutto, del pubblico che si è abituato, purtroppo, a pensare che per seguire un artista sia importante conoscere anche il suo lato più privato guardandolo per sei mesi in televisione.

Ad oggi quindi Amici di Maria De Filippi è vivo, vegeto e in salute. Ci sono solo due fattori di cui la conduttrice dovrà tener conto…

In primis il differenziare le proposte del programma, sopratutto a distanza ravvicinata (vedi Briga dopo Moreno, Irama dopo Riki, The Kolors dopo Dear Jack), per evitare che l’artista successivo “mangi” il precedente.

In secondo luogo allargare sempre più il parco autori per gli interpreti perché, per far si che gli artisti acquisiscano una propria identità artistica, servono le canzoni. E gli autori devono lavorare sulle voci e le personalità. Le canzoni non possono essere interscambiabili tra Amoroso e Federica Carta per fare un esempio a caso.