12 Luglio 2019
di Direttore Editoriale
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12 Luglio 2019

Sanremo 2020: giovani in attesa mentre tutti parlano di “Soldi soldi soldi…”

Ancora in alto mare la situazione dei giovani di Sanremo 2020, tra kermesse e Area Sanremo. Eppure più che del futuro degli artisti emergenti si parla di soldi e ricavi

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Sanremo 2020 in alto mare.

Come ben sapete durante la conferenza stampa di presentazione dei palinsesti Rai dei giorni scorsi l’Amministratore delegato Fabrizio Salini ha dichiarato che lui e la direttrice di rete, Teresa De Santis, si metteranno al lavoro sul Festival la prossima settimana.

Questo ha scatenato un certo scontento da parte del sindaco della città, Alberto Biancheri che, giustamente, mette ora pressione alla Rai per ottenere risposte.

Del resto il Festival di Sanremo è una manifestazione importantissima, la più importante in Italia, attorno a cui ruota gran parte dell’economia dell’intera città di Sanremo e dei suoi commercianti.

LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO

Ecco quanto dichiarato da Biancheri in un’intervista a La Stampa:

Siamo a metà luglio, mai in cinque anni la Rai è stata così in ritardo per un prodotto strategico.

Non mi interessano tanto le questioni legate a presentatore e organizzazione ma non abbiamo neppure le date del prossimo Festival.

E questo per la città è un elemento strategico per le prenotazioni alberghiere, per la programmazione delle manifestazioni collaterali, per l’organizzazione anche degli eventi di primavera…

Questo rallentamento ci mette in imbarazzo“.

Del resto la città di Sanremo rischia di perdere introiti anche per il fatto che altre manifestazioni verranno a mancare.

Dopo l’effetto Baglioni infatti, lo show dedicato ai giovani tornerà ad occupare una sola serata, inoltre pare certa la cancellazione di Sanremo Young, format per millennials che in primavera, subito dopo il Festival, portava nella città dei fiori ulteriori turisti generando incassi per alberghi, casinò e commercianti.

Insomma, ribadiamo, nulla di strano. Il Festival di Sanremo non è una semplice gara canora, ma lo spettacolo televisivo e musicale più importante dell’anno, un evento attorno a cui girano interessi e soldi. Un evento vitale per la città che lo ospita.

Quello che invece ci lascia veramente di stucco sono le dichiarazioni dell’Assessore della città, Alessandro Sindoni, riguardo ai giovani del Festival e in particolare su Area Sanremo.

Area Sanremo è una manifestazione che, alla luce delle polemiche degli ultimi due anni, va completamente ripensata.

Il nostro sito, ma non solo, ha portato alla luce grazie al contributo degli iscritti stessi, diverse situazioni poco professionali (qui il nostro articolo del 2018 e qui quello sull’edizione 2018) e questo è qualcosa di cui non si può non tener conto.

Qui non si sta parlando di cantanti affermati, protetti da case discografiche, economicamente supportati, chi più chi meno.

Qui si parla di giovani che con fatica ed enormi sforzi economici cercano di portare avanti il proprio obbiettivo di vivere di musica in un paese dove purtroppo la musica non è considerata un lavoro.

Questi giovani vanno tutelati e l’accostamento con la parola soldi o guadagno economico non dovrebbe nemmeno esistere.

Area Sanremo Tour, giudicato come un successo (economico per l’appunto), ai nostri occhi si è rivelato un progetto ingestibile e incontrollabile da chi sul Festival ci mette la faccia.

Sono aumentati gli iscritti…” è stato detto e scritto in più occasioni.

Certo, semplicemente perché le selezioni in tutta Italia hanno portato il contest a “casa” di ognuno e, soprattutto, perché la forbice selettiva che dovrebbe richiedere come primo elemento la qualità degli artisti e delle canzoni selezionate, è stata allargata al punto che, non serve più nemmeno il brano inedito nella prima parte delle selezioni (fino all’arrivo a Sanremo).

Certo, maggior numero di persone presenti a Sanremo, maggiori incassi. Ma questo discorso non può essere fatto sui giovani. I giovani artisti, ripetiamo, devono essere tutelati.

LE DICHIARAZIONI SU AREA SANREMO

L’Assessore Alessandro Sindoni ha dichiarato sempre a La Stampa:

“Per quanto ci riguarda (parla al plurale dopo un incontro con la Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo .Ndr) la cosa importante sarà riuscire a partire entro fine luglio.

Questo consentirà, probabilmente con un programma sulla falsariga dello scorso anno, di replicare Area Sanremo in Tour, con le selezioni regionali in giro per l’Italia che, tra l’altro, oltre a portare iscritti al concorso, rappresentano anche una sponsorizzazione per la nostra città.

L’obbiettivo è quello di portare i ragazzi ai corsi e alle selezioni d’autunno con le formule che consentano di avere presenze negli hotel in un periodo che da sempre è critico.

Per quanto mi riguarda ritengo fondamentale questa palestra di talenti…

Soldi, soldi, soldi… cantava Mahmood lo scorso anno vincendo il Festival di Sanremo.

E infatti nelle righe riportate qui sopra si parla solo di soldi, hotel, numero di iscritti… nemmeno leggiamo più parole come sogni, speranze, futuro, artisti, musica…

Per carità, nessuno pensa che Area Sanremo debba essere una no profit (ma visto le condizioni in cui versano i giovani artisti in Italia, non sarebbe un’idea malvagia), ma gli emergenti vanno trattati con i guanti di velluto in contest di caratura nazionale legato alla più importante manifestazione musicale e televisiva d’Italia.

Nell’articolo si afferma, nuovamente, un’informazione fuorviante, che lo scorso anno, grazie a 150.000 euro investiti dallo sponsor Tim, l’iscrizione ad Area Sanremo è stata gratuita per i ragazzi.

Si scorda però di ribadire che, a differenza del passato, migliaia di ragazzi (si parla di circa 2.000) hanno obbligatoriamente dovuto pagare una somma dai 122 ai 150 euro solo per accedere alla selezioni finali regionali.

La metà di questi sono arrivati in quel di Sanremo gratis (se si escludono le spese di vitto e alloggio…). Un numero impressionante, un caso di abbondanza di talenti rarissimo in qualsiasi concorso musicale.

L’Assessore conclude dicendo:

Anche di questo è importante parlare con la Rai. Il concorso che porta i debuttanti al Festival, come previsto dalla convenzione, è una risorsa che il comune deve far fruttare al meglio.

Soldi, soldi, soldi cantava il giovane Mahmood l’anno scorso. Noi ci auguriamo che Sanremo 2020 sia costruito imparando dagli errori passati.